MILANO – Una giornata di transizione per le borse europee, che chiudono una seduta all’insegna della prudenza e dell’attesa. I listini del Vecchio Continente si sono mossi in ordine sparso e con variazioni frazionali, riflettendo l’incertezza degli operatori in vista dell’appuntamento clou della settimana: la riunione del comitato centrale della Federal Reserve (FOMC), in programma per mercoledì 10 dicembre. L’aspettativa dominante sui mercati è quella di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, una mossa che porterebbe il costo del denaro negli Stati Uniti al 3,75%. Tale decisione, se confermata, rappresenterebbe il terzo intervento consecutivo da parte della banca centrale americana, in un tentativo di sostenere l’economia.

Piazza Affari ha visto il suo indice principale, il FTSE MIB, cedere lo 0,25%, in una performance che la colloca in una posizione intermedia nel panorama europeo. Performance leggermente peggiore per Parigi, con il CAC 40 che ha lasciato sul terreno lo 0,36%, mentre più contenute sono state le perdite di Francoforte (-0,01%), Londra (-0,06%) e Madrid (-0,2%). I futures su Wall Street, dal canto loro, mostrano un andamento contrastato, segnalando come anche oltreoceano prevalga un sentimento di attesa.

Dati Macroeconomici: Tra Luci e Ombre

A movimentare la giornata sono stati alcuni importanti dati macroeconomici. Dalla Germania, locomotiva economica dell’Eurozona, è giunta una notizia decisamente positiva: la produzione industriale di ottobre è cresciuta dell’1,8% su base mensile, un dato nettamente superiore alle attese degli analisti che si fermavano a un più modesto +0,3% o +0,4%. Si tratta del più forte aumento da marzo, trainato dalla produzione di apparecchiature per l’elaborazione dati e dall’ingegneria meccanica. Questo segnale di vitalità del settore manifatturiero tedesco offre una boccata d’ossigeno in un quadro economico che rimane complesso.

Sempre dal fronte europeo, l’indice Sentix sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona per il mese di dicembre si è attestato a -6,2 punti, in linea con le previsioni e in lieve miglioramento rispetto al -7,4 del mese precedente. Un dato che, pur rimanendo in territorio negativo, suggerisce una timida stabilizzazione del sentiment degli investitori. Dagli Stati Uniti, invece, si attendono le previsioni dei consumatori sull’inflazione, un dato che sarà attentamente scrutinato dalla Fed per calibrare le sue prossime mosse.

Materie Prime, Valute e Obbligazionario: Mercati in Movimento

Sul mercato delle materie prime, il petrolio greggio (WTI) ha invertito la rotta, registrando un calo dello 0,3% a 59,91 dollari al barile. Al contrario, il prezzo del gas naturale in Europa ha segnato un deciso rialzo dell’1,65%, toccando i 27,72 euro al MWh. Questa impennata è legata alla forte competizione globale per il gas naturale liquefatto (GNL), con una domanda particolarmente sostenuta proveniente dall’Asia e dall’Egitto. In calo invece l’oro, che perde lo 0,29% attestandosi a 4.210,48 dollari l’oncia.

Nel comparto obbligazionario, si è registrato un allargamento dello spread tra i BTP decennali italiani e i Bund tedeschi, che ha sfiorato la soglia dei 70 punti base. Il rendimento del titolo italiano è salito di 3,8 punti base al 3,52%, mentre quello tedesco ha visto un incremento di 2,7 punti al 2,82%. Sul mercato valutario, il dollaro si è indebolito contro l’euro, con il cambio a 85,82 centesimi di euro, mentre si è rafforzato sullo yen giapponese a 155,5.

L’Ascesa del Bitcoin e i Movimenti a Piazza Affari

Prosegue inarrestabile la corsa del Bitcoin. La principale criptovaluta ha registrato un aumento del 3,33%, superando la soglia dei 92.000 dollari. Questo balzo ha portato la sua capitalizzazione di mercato a superare i 1.830 miliardi di dollari, confermando un periodo di forte interesse da parte degli investitori, anche istituzionali.

A livello di singoli titoli a Milano, la seduta è stata caratterizzata da andamenti contrastanti:

  • Deboli i titoli del lusso e dei beni di consumo: Unilever ha ceduto il 3,97% nel primo giorno di quotazione di Magnum a seguito dello scorporo, e anche L’Oreal ha chiuso in ribasso (-1,82%).
  • Semiconduttori a due velocità: mentre BE Semiconductor (+3%) e ASM International (+1,5%) hanno registrato buone performance, STMicroelectronics ha perso l’1,32%.
  • Farmaceutici in spolvero: il settore si è mostrato tonico con acquisti su Sandoz (+3,4%), Bayer (+3,2%) e Recordati (+2,26%).

Di atlante

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