NAPOLI – Una notte da leone, una prestazione da incorniciare che vale la vetta della classifica. Il Napoli di Antonio Conte ruggisce ancora e, nel catino infuocato del Maradona, piega la Juventus per 2-1 nel big match che chiude la 14ª giornata di Serie A. Protagonista assoluto della serata è Rasmus Hojlund, autore di una doppietta devastante che ha reso vano il momentaneo pareggio di Kenan Yildiz e ha regalato ai partenopei il sorpasso sull’Inter, issandosi in solitaria al comando del campionato. Per Luciano Spalletti, grande ex della sfida, un ritorno a Napoli amaro, segnato dalla prima sconfitta sulla panchina bianconera e da una prestazione opaca della sua squadra.
La partenza a razzo del Napoli: Hojlund sblocca subito
L’approccio alla gara degli uomini di Conte è stato veemente, un manifesto dell’intensità e dell’aggressività che il tecnico leccese ha impresso alla squadra. Fin dai primi minuti, il Napoli ha schiacciato una Juventus apparsa timida e rinunciataria, sfiorando il vantaggio con un colpo di testa di McTominay su un invito al bacio di un ispiratissimo David Neres. È stato proprio l’esterno brasiliano a confezionare il gol che ha sbloccato il match al 7′: una progressione sulla destra, un dribbling secco e un pallone teso sul primo palo dove Hojlund, con un tocco da rapace d’area, ha anticipato tutti battendo Di Gregorio. Per il danese si è trattato del gol più veloce segnato dal Napoli contro la Juventus in Serie A dai tempi di Fernando De Napoli nel lontano 1989.
Il vantaggio ha dato ulteriore inerzia ai padroni di casa, che hanno continuato a dominare in lungo e in largo per tutto il primo tempo, sfiorando il raddoppio in più occasioni. La Juventus, schierata da Spalletti con l’esperimento di Yildiz “falso nove”, non è riuscita a trovare le contromisure, faticando enormemente a costruire gioco e a rendersi pericolosa dalle parti di Milinkovic-Savic.
La fiammata di Yildiz e la risposta del campione
Nella ripresa, Spalletti ha provato a cambiare le carte in tavola inserendo David per dare più peso all’attacco. La mossa ha dato i suoi frutti al 59′, quando la Juventus ha trovato il pareggio al suo primo vero tiro in porta. Una bella iniziativa di McKennie ha liberato Kenan Yildiz, il cui diagonale, seppur non irresistibile, si è infilato all’angolino per l’1-1. Il giovane talento turco si conferma una delle poche note liete in casa bianconera, diventando il secondo giocatore della Juventus negli ultimi 50 anni, dopo un certo Alessandro Del Piero, a segnare almeno cinque gol nelle prime 15 gare di Serie A prima di compiere 21 anni.
Il gol subito avrebbe potuto tagliare le gambe al Napoli, apparso in quel frangente in leggera flessione. Ma è qui che è emersa la tempra della squadra di Conte. Proprio nel momento migliore della Juventus, è arrivato l’episodio che ha deciso la partita. Al 78′, su un cross dalla sinistra, un maldestro colpo di testa di McKennie si è trasformato in un assist involontario per Hojlund che, da pochi passi, non ha perdonato, siglando la sua doppietta personale e riportando avanti il Napoli. Una rete che ha fatto esplodere il Maradona e ha spezzato le residue speranze di rimonta della Juventus.
Analisi tattica: il trionfo dell’intensità di Conte
La vittoria del Napoli è il trionfo della filosofia di Antonio Conte. La sua squadra, pur in emergenza a centrocampo, ha saputo sopperire alle assenze con un’organizzazione tattica impeccabile e un’intensità fuori dal comune. Il pressing alto e la capacità di recuperare palla velocemente hanno messo in crisi una Juventus troppo “scolastica”, come l’ha definita lo stesso Spalletti nel post-partita. La scelta di affidarsi a Hojlund, in prestito dal Manchester United, si sta rivelando vincente: il danese, oltre ai gol, garantisce un lavoro fondamentale per la squadra, pressando e tenendo alta la linea offensiva.
Dall’altra parte, la Juventus esce dal Maradona con molte incertezze. La squadra di Spalletti ha mostrato fragilità, poca profondità nelle giocate e difficoltà nel creare occasioni da gol. L’esperimento di Yildiz punta centrale non ha pagato e la squadra è apparsa troppo dipendente dalle giocate individuali dei suoi talenti. La sconfitta allontana i bianconeri dalla vetta, ora distante 8 punti, e apre interrogativi sulla reale competitività della rosa per gli obiettivi più alti.
Uno sguardo alla classifica e al futuro
Con questa vittoria, il Napoli si gode una notte da capolista solitaria a 31 punti, in attesa del posticipo del Milan. Il Maradona si conferma un fortino inespugnabile, con gli azzurri imbattuti in casa in tutto il 2025 nei cinque maggiori campionati europei. Per la Juventus, invece, si tratta di una battuta d’arresto che la lascia al settimo posto, costretta a guardarsi le spalle nella corsa per un posto in Champions League.
La sfida tra Conte e Spalletti, il primo confronto in carriera tra i due, è stata vinta nettamente dal tecnico del Napoli. Mentre Conte esalta lo spirito e l’unità di un gruppo che “non ha paura di nessuno”, Spalletti dovrà lavorare per trovare un’identità di gioco più definita e per risollevare il morale di una squadra apparsa in difficoltà. Il campionato è ancora lungo, ma il segnale lanciato dal Napoli è forte e chiaro: per lo scudetto, bisognerà fare i conti con la fame e la determinazione dei campioni d’Italia.
