TORINO – Suona la carica Marco Baroni. Alla vigilia della sfida casalinga contro il Milan, posticipo che chiuderà la 14ª giornata di Serie A, il tecnico del Torino non usa mezzi termini per descrivere il momento della sua squadra. Reduci da due sconfitte consecutive contro Como e Lecce, i granata sono chiamati a una reazione d’orgoglio e di carattere. Il problema, secondo l’allenatore, è chiaro e circoscritto: “Stiamo lavorando di squadra e come singoli per risolvere i blackout che abbiamo: non sono legati a partite, ma soltanto ad alcune situazioni e a qualche minuto”. Parole che evidenziano come la squadra non manchi di gioco o di tenuta fisica per l’intera gara, ma di concentrazione in specifici frangenti che si sono rivelati fatali.
L’ANALISI DEL TECNICO: CACCIA ALLA CONTINUITÀ
Nella consueta conferenza stampa pre-partita, Baroni ha approfondito la sua analisi, sottolineando la necessità di ritrovare la solidità perduta. “Sappiamo che il Milan è una grande squadra e che non saranno ammesse distrazioni”, ha proseguito il tecnico. “Vogliamo ritrovare quella continuità di risultati e prestazioni che avevamo avuto in sei partite di fila”. L’obiettivo è dunque quello di cancellare le recenti battute d’arresto e riprendere il cammino positivo interrotto. Il lavoro settimanale si è concentrato proprio sull’eliminare queste “disattenzioni che sono spesso individuali”, come specificato da Baroni, convinto che “solo il lavoro che ci porta a colmare queste lacune”.
LE SCELTE DI FORMAZIONE: ZAPATA SCALDA I MOTORI, NGONGE SPronato
Contro i rossoneri, primi in classifica a pari punti con il Napoli, servirà una prestazione perfetta. Per ottenerla, Baroni sta valutando alcuni importanti cambi nell’undici titolare. La novità più significativa potrebbe riguardare l’attacco, con Duván Zapata che si candida per una maglia dal primo minuto. “Sto valutando di schierare Zapata dal primo minuto, è una possibilità”, ha confermato l’allenatore. Il colombiano, entrato a gara in corso nelle ultime uscite, sta ritrovando la condizione migliore giorno dopo giorno e potrebbe essere l’arma in più per scardinare la difesa milanista. “A Lecce doveva essere della partita”, ha rivelato Baroni, spiegando che la scelta di non impiegarlo dall’inizio era stata dettata dalla mancanza di alternative in panchina.
Discorso diverso per Cyril Ngonge, per il quale è arrivato un richiamo pubblico alla costanza. “Tutti si aspettano di più, anche lui stesso”, ha ammesso Baroni. “Deve lavorare sulla costanza di rendimento all’interno della singola partita”. Un chiaro messaggio all’attaccante, dal quale il tecnico si attende una presenza più continua e incisiva nell’arco dei novanta minuti.
INFERMERIA: ISMAJLI E SIMEONE ANCORA AI BOX
Le scelte di Baroni saranno inevitabilmente condizionate anche dalla situazione dell’infermeria. Per la sfida contro il Milan, il Torino dovrà ancora fare a meno di due pedine importanti come il difensore Ardian Ismajli e l’attaccante Giovanni Simeone. “Per Ismajli e Simeone non vogliamo correre rischi”, ha dichiarato il tecnico, confermando che entrambi non saranno recuperati per il match. I due giocatori stanno proseguendo con un lavoro differenziato e l’obiettivo è riaverli a disposizione per la prossima partita. Buone notizie, invece, arrivano da Tosin Anjorin, che è pienamente recuperato e potrebbe essere una delle opzioni a gara in corso, se non addirittura dall’inizio. Anche Ivan Ilic, dopo un trauma al ginocchio, è tornato a disposizione.
L’AVVERSARIO: UN MILAN IN FORMA MA CON UN TABÙ DA SFATARE
Il Torino si troverà di fronte un Milan in ottima salute, reduce da 12 risultati utili consecutivi in campionato e desideroso di riscattarsi dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Tuttavia, la tradizione recente sorride ai granata: negli ultimi 12 incontri disputati a Torino, i rossoneri sono riusciti a imporsi solo in un’occasione, nella stagione 2020/21. Un dato statistico che, unito alla voglia di riscatto del Toro, rende la sfida dell’Olimpico Grande Torino ancora più incerta e affascinante.
