MOSCA – In una delle più intense ondate di attacchi dall’inizio del conflitto, l’esercito russo ha lanciato un’offensiva su larga scala contro l’Ucraina, utilizzando una combinazione di missili ipersonici Kinzhal, altri missili balistici e da crociera, e centinaia di droni. Lo ha confermato il Ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia di stampa Tass, specificando che l’operazione è una “risposta agli attacchi terroristici di Kiev”. L’obiettivo primario di questa massiccia incursione sono state le infrastrutture energetiche ucraine, con gravi conseguenze per la popolazione civile.

Una pioggia di fuoco sull’Ucraina: le regioni colpite

Secondo quanto riportato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’attacco ha coinvolto l’impiego di “oltre 650 droni e 51 missili”, compresi quelli aero-balistici. Le esplosioni hanno interessato numerose regioni del paese, tra cui Kiev, Cernihiv, Leopoli, Odessa, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Mykolaiv e Kharkiv. A seguito dei raid, sei regioni sono rimaste senza elettricità, con blackout che hanno colpito Odessa, Cernihiv, Kiev, Kharkiv, Dnipropetrovsk e Mykolaiv. Il presidente Zelensky ha denunciato che l’obiettivo di Mosca è “infliggere sofferenza a milioni di ucraini”, colpendo deliberatamente città pacifiche.

Oltre agli impianti energetici, sono state colpite anche altre infrastrutture civili. Un drone ha centrato la stazione ferroviaria di Fastiv, nella regione di Kiev, causando un incendio e danni significativi, in un attacco definito da Zelensky “senza nessun senso da un punto di vista militare”. Sono stati segnalati feriti in diverse aree del paese, i quali stanno ricevendo assistenza medica.

L’arma del Cremlino: il missile ipersonico Kinzhal

L’impiego dei missili ipersonici Kinzhal rappresenta un elemento di particolare preoccupazione. Quest’arma, definita “pugnale” in russo, è una delle più avanzate nell’arsenale di Mosca. Sviluppato negli anni 2010, il Kinzhal è in grado di superare di almeno cinque volte la velocità del suono (Mach 5) e può raggiungere Mach 10 (circa 12.250 km/h). La sua altissima velocità, unita alla capacità di compiere manovre evasive, lo rende estremamente difficile da intercettare per i sistemi di difesa aerea attuali.

Il Kinzhal è un missile aviotrasportato, solitamente lanciato da caccia MiG-31K appositamente modificati. Ha una gittata stimata tra i 1.500 e i 2.000 km e può essere equipaggiato con testate convenzionali o nucleari. Il suo utilizzo contro le infrastrutture strategiche ucraine evidenzia la volontà di Mosca di infliggere danni critici e di dimostrare la propria superiorità tecnologica in campo militare.

La strategia russa e le conseguenze economiche

Questo massiccio attacco si inserisce in una strategia più ampia che la Russia persegue da mesi: colpire sistematicamente le infrastrutture energetiche ucraine per fiaccare la resistenza del paese e della sua popolazione, specialmente con l’avvicinarsi dei rigidi mesi invernali. Gli attacchi non solo causano blackout e interrompono l’erogazione di servizi essenziali come il riscaldamento e l’approvvigionamento idrico, ma hanno anche un impatto economico devastante.

La distruzione delle centrali elettriche e delle reti di distribuzione compromette la capacità produttiva dell’industria ucraina e aumenta la dipendenza del paese dagli aiuti esterni. Inoltre, come sottolineato da analisti energetici, l’instabilità del sistema energetico ucraino potrebbe avere ripercussioni a catena sui mercati energetici europei, dato che l’Ucraina potrebbe essere costretta ad attingere maggiormente alle forniture dei suoi vicini occidentali.

Le reazioni internazionali e la via diplomatica

L’attacco ha suscitato l’immediata condanna della comunità internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “la Russia si sta chiudendo in un percorso di escalation e non sta cercando la pace”, chiedendo di continuare a esercitare pressione su Mosca. Il premier britannico Keir Starmer ha in programma un incontro a Londra con il presidente Zelensky, insieme a Macron e al leader tedesco Friedrich Merz, per discutere degli ultimi sviluppi e delle possibili vie per un accordo di pace.

Questi raid avvengono in un contesto di rinnovati sforzi diplomatici. Mentre i missili cadevano sull’Ucraina, a Miami si tenevano colloqui tra delegazioni statunitensi e ucraine. Entrambe le parti hanno convenuto che qualsiasi progresso verso un accordo di pace dipende dalla volontà della Russia di impegnarsi seriamente per una de-escalation. Da parte sua, Mosca ha rivendicato anche l’abbattimento di 116 droni ucraini in dieci regioni russe, segnalando un’intensificazione delle operazioni militari da entrambi i lati del fronte.

Di atlante

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