Un gesto tanto personale quanto politico, destinato a lasciare un segno profondo nel panorama culturale italiano. Il fumettista Zerocalcare, al secolo Michele Rech, una delle voci più amate e seguite della sua generazione, ha annunciato con un video e un post sui suoi canali social la decisione di non partecipare all’edizione 2025 di “Più Libri Più Liberi”, la fiera nazionale della piccola e media editoria in programma a Roma. Una scelta sofferta ma irremovibile, motivata dalla presenza tra gli espositori della casa editrice Passaggio al Bosco, al centro di forti polemiche per la sua linea editoriale.
La Miccia della Polemica: Passaggio al Bosco
La controversia è esplosa nei giorni precedenti l’inaugurazione della fiera, quando oltre ottanta personalità del mondo della cultura – tra cui scrittori del calibro di Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Carlo Ginzburg e lo stesso Zerocalcare – hanno firmato una lettera aperta indirizzata all’Associazione Italiana Editori (AIE), organizzatrice dell’evento. L’appello contestava l’opportunità di concedere uno spazio espositivo a Passaggio al Bosco, definita come una casa editrice “il cui catalogo si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita”. I firmatari hanno sottolineato che non si tratta di pubblicazioni a carattere storico o di analisi, bensì di un “progetto apologetico” che glorifica aspetti violenti e persecutori dei fascismi europei. Tra i titoli in catalogo figurano infatti opere su Benito Mussolini, Léon Degrelle (figura di spicco del neonazismo) e volumi come “Decima Flottiglia Mas” e “Il razzismo contro i bianchi”.
La Scelta di Zerocalcare: “Ognuno c’ha i suoi paletti”
Di fronte a questa situazione, Zerocalcare ha scelto la via della coerenza personale. “Purtroppo non sarò alla fiera romana Più libri Più Liberi”, ha scritto nel suo post. “Purtroppo ognuno c’ha i suoi paletti, questo è il mio. Quando l’ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato”. Con la sua consueta schiettezza, il fumettista ha spiegato che la sua è una regola che si è dato da tempo: “Non si condividono gli spazi con i nazisti”. Una posizione che non vuole essere una lezione per gli altri, come ha tenuto a precisare, esprimendo rispetto e tifo per chi, pur condividendo le sue preoccupazioni, ha deciso di essere comunque presente in fiera per far sentire la propria voce. L’artista si è poi scusato con i lettori che sarebbero andati in fiera appositamente per incontrarlo, promettendo di trovare altre occasioni per i firma-copie.
La sua decisione non è un unicum. Già in passato, in occasione di polemiche simili al Salone del Libro di Torino per la presenza della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound, Zerocalcare aveva assunto una posizione analoga.
Le Reazioni del Mondo Culturale e Istituzionale
La rinuncia di Zerocalcare ha amplificato il dibattito, generando un’ondata di reazioni. L’Associazione Italiana Editori, per bocca del suo presidente Innocenzo Cipolletta, ha risposto all’appello richiamandosi alla libertà di edizione e ai principi costituzionali. Secondo l’AIE, finché una casa editrice sottoscrive il regolamento della fiera, che impegna al rispetto della Costituzione, e non viola le leggi vigenti sull’apologia del fascismo, non può essere esclusa. “Saranno i lettori a valutare quei libri, così come spetterà alla Magistratura vigilare”, ha dichiarato Cipolletta.
Una posizione che non ha placato le polemiche. Diverse case editrici, tra cui Bao Publishing (l’editore di Zerocalcare), Fandango, Voland e Sur, hanno organizzato una protesta simbolica, chiudendo i propri stand per 30 minuti durante la fiera. Anche il Comune di Roma ha preso le distanze, annunciando la sua assenza all’inaugurazione ufficiale.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è intervenuto sulla questione, affermando che la risposta più giusta non è “assentarsi dal dibattito pubblico”, ma “contestare, dibattere, discutere”. Ha inoltre aggiunto di non ritenere che la presenza di Passaggio al Bosco violi i principi della Costituzione, dato che esiste un filtro all’ingresso della manifestazione.
Pluralismo vs. Apologia: un Confine Sottile
Il “caso Zerocalcare” riaccende i riflettori su una questione complessa e delicata che interroga il mondo della cultura: dove si traccia il confine tra la legittima libertà di espressione e la pericolosa normalizzazione di ideologie che la storia ha già condannato? La fiera, nata come simbolo del pluralismo e della bibliodiversità, si trova oggi a confrontarsi con il rischio di legittimare, attraverso l’inclusione, messaggi che ne minano le fondamenta democratiche. La scelta di Zerocalcare, nella sua radicale semplicità, pone una domanda a tutti gli operatori culturali e ai lettori: è sufficiente il rispetto formale delle regole per garantire uno spazio culturale sano, o è necessaria una presa di posizione etica sui contenuti che vengono proposti al pubblico? La discussione è aperta e, come ha sottolineato lo stesso fumettista, costringe tutti “a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace”.
