Washington ha acceso la luce verde per una significativa operazione militare che legherà ancora più strettamente Italia e Stati Uniti nel campo della difesa. Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la possibile vendita al governo italiano di un pacchetto di missili aria-terra a raggio esteso e delle relative attrezzature per un costo stimato di 301 milioni di dollari. La notizia, notificata al Congresso dall’Agenzia per la cooperazione alla sicurezza della Difesa (DSCA), segna un passo cruciale nel processo di ammodernamento delle forze armate italiane e nel rafforzamento della postura difensiva del Paese all’interno dell’Alleanza Atlantica.

Un potenziamento strategico per l’Aeronautica Militare

Al centro dell’accordo ci sono cento missili del tipo AGM-158B/B-2 JASSM-ER (Joint Air-to-Surface Standoff Missiles with Extended Range), prodotti dal colosso della difesa americano Lockheed Martin. Questi ordigni rappresentano una delle tecnologie più avanzate nel campo degli armamenti di precisione a lungo raggio. Progettati per essere lanciati da caccia bombardieri, i JASSM-ER sono in grado di colpire obiettivi strategici a grande distanza, ben al di fuori del raggio d’azione delle difese aeree nemiche.

La loro caratteristica principale è la cosiddetta capacità “stand-off”, che permette ai velivoli lanciatori di rimanere in una zona relativamente sicura mentre il missile viaggia verso il bersaglio. Con un raggio d’azione dichiarato superiore ai 925 chilometri (oltre 575 miglia nautiche), questi missili consentiranno all’Italia di neutralizzare minacce potenziali in profondità nel territorio avversario, un compito finora affidato principalmente ai missili Storm Shadow in dotazione ai caccia Eurofighter Typhoon e Tornado IDS.

I missili JASSM-ER sono dotati di un sofisticato sistema di guida che combina la navigazione GPS, resistente alle contromisure elettroniche (jamming), con un sensore a infrarossi per la fase terminale dell’attacco, garantendo una precisione elevatissima, con un margine di errore di appena tre metri. La loro testata a penetrazione da 450 kg è progettata per distruggere bersagli rinforzati e protetti.

Destinazione F-35: l’integrazione con i caccia di quinta generazione

La nota del Dipartimento di Stato specifica che questi sistemi d’attacco avanzati saranno impiegati sui caccia italiani, “inclusi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, gli F-35“. È proprio l’integrazione con i caccia di quinta generazione Lockheed Martin F-35 Lightning II a rappresentare il vero salto di qualità per la difesa italiana. La combinazione delle capacità stealth (furtive) dell’F-35 con la lunga gittata e la precisione dei missili JASSM-ER fornirà all’Aeronautica Militare una capacità di attacco strategico senza precedenti, in grado di proiettare la forza aerea italiana in scenari complessi e ad alto rischio.

Oltre ai cento missili, il pacchetto di vendita include un’ampia gamma di supporti e attrezzature essenziali. Tra questi figurano apparecchiature di prova, contenitori classificati, dispositivi di crittografia KGV-135A, parti di ricambio, software, documentazione tecnica e servizi di supporto ingegneristico, tecnico e logistico forniti sia dal governo che dall’appaltatore statunitense. Questo approccio “chiavi in mano” assicura che l’Italia possa integrare e mantenere operativi i nuovi sistemi d’arma senza difficoltà.

Le ragioni strategiche e il contesto geopolitico

Secondo il Dipartimento di Stato, questa vendita “sosterrà gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, migliorando la sicurezza di un alleato della NATO che rappresenta una forza per la stabilità politica e il progresso economico in Europa”. L’operazione non è vista solo come un mero contratto commerciale, ma come un investimento nella sicurezza collettiva dell’Alleanza Atlantica. In un contesto geopolitico reso instabile da nuove e persistenti minacce, il potenziamento delle capacità di deterrenza di un partner chiave come l’Italia è considerato fondamentale da Washington.

La decisione arriva in un momento in cui l’Europa è chiamata ad assumersi maggiori responsabilità per la propria difesa. L’acquisizione di questi sistemi d’arma all’avanguardia permetterà all’Italia di “affrontare le minacce attuali e future”, consolidando il suo ruolo di attore di primo piano nella sicurezza regionale e internazionale. L’Italia si unisce così ad altri alleati NATO come Germania, Polonia, Paesi Bassi e Finlandia, che stanno anch’essi acquisendo i missili JASSM-ER, creando un fronte di deterrenza più omogeneo e interoperabile in Europa.

L’approvazione del Dipartimento di Stato è il primo passo formale; ora la notifica passa al Congresso americano per la ratifica finale, un passaggio che, data la natura strategica dell’alleanza tra i due paesi, non dovrebbe incontrare ostacoli. Una volta completato l’iter, l’Italia avrà a disposizione uno strumento militare di grande efficacia, destinato a ridefinire le sue capacità di difesa e deterrenza per i decenni a venire.

Di atlante

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