Pasian di Prato (Udine) – “Sono veramente molto, molto, molto soddisfatto del lavoro che sto facendo e che ho fatto negli anni”. A parlare con l’orgoglio di chi ha trovato il proprio posto nel mondo è Federico Mariuzzo, un giovane di 26 anni con una forma lieve di autismo. Da sette anni, di cui tre come dipendente a tempo pieno, Federico lavora alla Legotecnica, una cooperativa sociale onlus di Pasian di Prato, alle porte di Udine. La sua passione è la creazione del libro, un processo che descrive con una precisione quasi poetica: “dai fogli stampati, alla piegatura, alla raccolta delle segnature, alla cucitura, alla brossura che incolla le copertine al libro, al taglio stesso del libro fino all’inscatolamento”.

La storia di Federico è l’emblema di una realtà imprenditoriale e sociale che da oltre quarant’anni opera nel cuore del Friuli Venezia Giulia, dimostrando concretamente che la disabilità non è un limite, ma una diversa abilità da valorizzare. Una storia di successo, di inclusione e di dignità che merita di essere raccontata.

Le origini di un sogno: la nascita della Legotecnica

La Legotecnica nasce il 21 marzo 1980 a Udine, da un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria. Come racconta il presidente Nicola Valent, tutto ebbe inizio da un gruppo di 19 ragazzi con disabilità, ospiti di una comunità alloggio, che iniziarono a cimentarsi in piccoli lavori di legatoria per impiegare il tempo libero. “Avevano visto che erano capaci e le loro disabilità non erano dei limiti”, ricorda Valent. Quella che era nata come un’attività ricreativa si trasformò presto in un vero e proprio progetto imprenditoriale. Le commesse cominciarono ad arrivare e, passo dopo passo, quei ragazzi fondarono una cooperativa.

Nata dalla volontà di diciannove persone, in maggioranza residenti presso la Comunità Piergiorgio di Udine e portatori di gravi svantaggi fisici, la cooperativa si fondava sull’ideale di solidarietà reciproca per creare un’occupazione stabile e ottenere dignità sociale. Gli inizi non furono semplici: si partì con macchinari essenziali come una piegatrice, una brossuratrice e un tagliacarte, e molte lavorazioni venivano eseguite manualmente. Ma la tenacia e l’impegno di tutti, uniti alla fiducia dei primi clienti, permisero alla Legotecnica di crescere costantemente.

Una realtà in crescita: numeri e impatto sul territorio

Oggi la Legotecnica è una solida realtà del territorio. Nel 1992 si è trasferita nella sede attuale di Colloredo di Prato, in un immobile di proprietà con ampi spazi che hanno favorito nuovi investimenti e l’espansione delle attività. La cooperativa, che si configura come una ONLUS di tipo B, ha un fatturato che si attesta intorno ai 550mila euro, in gran parte assorbito dal costo del lavoro, a testimonianza della sua forte vocazione sociale. I dati più recenti indicano un fatturato di € 500.353 nel 2024.

Attualmente, la compagine sociale è formata da 12 soci lavoratori, di cui sei con disabilità. Ma la famiglia della Legotecnica è molto più ampia: ogni giorno, nei due capannoni di 1300 metri quadrati ciascuno, lavorano altre 30 persone con disabilità, provenienti dal vicino centro diurno o retribuite dai servizi territoriali come l’ASL. Un modello virtuoso di inserimento lavorativo che si è ampliato nel tempo, includendo nuovi settori come l’assemblaggio e il packaging, grazie anche all’acquisto di un capannone adiacente nel 2021.

L’arte della legatoria come strumento di realizzazione personale

Il cuore pulsante dell’attività rimane la legatoria, un’arte antica che nelle mani di persone come Federico diventa strumento di espressione e realizzazione. “Il libro di cui sono più soddisfatto lo abbiamo finito ieri di tagliare e inscatolare ed è ‘Friuli del ‘900’, tutte foto in bianco e nero”, racconta con entusiasmo. La sua soddisfazione non deriva solo dalla perfezione tecnica del lavoro, ma anche dal profondo legame con il contenuto: “Mi è piaciuto perché descrive il mio territorio, ma anche perché l’ho realizzato tecnicamente”.

Le sue parole rivelano una profonda consapevolezza e un amore per il proprio lavoro che va oltre il semplice adempimento di un compito. È la dimostrazione di come un’occupazione adeguata alle proprie inclinazioni possa diventare un potentissimo veicolo di autostima e integrazione sociale.

Un modello di inclusione e sviluppo sostenibile

La Legotecnica non è solo un’azienda, ma un progetto di comunità che persegue obiettivi chiari: l’inserimento di persone svantaggiate, la garanzia dei livelli occupazionali e la promozione della solidarietà sociale e umana. Il tutto senza mai trascurare la qualità dei prodotti e la competitività sul mercato, elementi fondamentali per la sostenibilità del progetto. La cooperativa rappresenta un esempio eccellente di come il “collocamento mirato”, promosso da normative come la legge 68/99, possa tradursi in percorsi di successo, superando un approccio meramente assistenzialistico per valorizzare le capacità individuali.

In una regione come il Friuli Venezia Giulia, attenta a sviluppare una rete integrata di servizi per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, realtà come la Legotecnica sono un faro. Esse dimostrano che investire sull’inclusione non è solo un dovere etico, ma anche una scelta strategica che genera valore per l’intera comunità, trasformando la fragilità in una risorsa preziosa e creando un modello di sviluppo economico e sociale più equo e sostenibile.

Di veritas

🔍 Il vostro algoritmo per la verità, 👁️ oltre le apparenze, 💖 nel cuore dell’informazione 📰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *