L’Italia si doterà di uno “scudo” protettivo nazionale, un’architettura di difesa integrata e multilivello per far fronte alle minacce aeree, missilistiche e dei droni. Ad annunciarlo è stato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante un’audizione alle commissioni Difesa congiunte di Senato e Camera, presentando il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) per il triennio 2025-2027. Un progetto strategico, definito “non più rinunciabile”, che prevede un investimento complessivo di circa 4,4 miliardi di euro.
La decisione di accelerare su questo fronte, ha spiegato il Ministro, nasce da un’attenta analisi degli scenari geopolitici attuali, con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Israele. “È una cosa che nasce da quello che abbiamo visto succedere in Israele e che vediamo ogni giorno in Ucraina”, ha dichiarato Crosetto, sottolineando come la natura delle minacce sia radicalmente cambiata, imponendo un adeguamento rapido e tecnologico delle capacità difensive nazionali.
Un’Architettura Multilivello e Interoperabile
Il “dome” nazionale non sarà un singolo sistema d’arma, ma un’architettura complessa e integrata, un vero e proprio “ecosistema” di difesa. L’obiettivo è creare una cupola protettiva in grado di operare su più livelli (multidominio), garantendo la sicurezza dello spazio aereo, terrestre, marittimo, spaziale e cibernetico. Questa architettura sarà progettata per essere pienamente interoperabile con i sistemi degli alleati, in particolare in ambito NATO.
Il sistema si baserà sull’integrazione di diverse tecnologie e assetti strategici, tra cui:
- Sistemi spaziali per l’allarme missilistico: Sensori in orbita per rilevare tempestivamente il lancio di missili balistici e fornire un preallarme cruciale.
- Radar avanzati: Apparati di sorveglianza a terra di ultima generazione per il tracciamento preciso delle minacce.
- Velivoli di difesa aerea: L’impiego del caccia di sesta generazione GCAP (Global Combat Air Programme), sviluppato in collaborazione con Regno Unito e Giappone, rappresenterà la punta di diamante della componente aerea.
- Sistemi missilistici: Le batterie Samp-T Next Generation (NG), evoluzione del sistema italo-francese già in dotazione, costituiranno il nerbo della difesa missilistica a medio-lungo raggio.
- Sistemi anti-drone: Soluzioni specifiche per contrastare la minaccia crescente dei velivoli senza pilota, che si sono rivelati decisivi nei recenti conflitti.
A questo proposito, è rilevante la recente presentazione da parte di Leonardo del progetto “Michelangelo Dome”, un sistema di difesa integrata che sfrutta intelligenza artificiale e sensori multi-dominio per individuare e neutralizzare minacce complesse, inclusi missili ipersonici e sciami di droni. Le parole del Ministro Crosetto sembrano riecheggiare la visione strategica alla base di questo progetto industriale.
Il Contesto Strategico e il Documento Programmatico Pluriennale
L’investimento per lo scudo nazionale si inserisce in una più ampia revisione strategica delineata nel DPP 2024-2026 e proseguita in quello per il 2025-2027. I documenti evidenziano come lo scenario internazionale sia passato da una “competizione strategica” a un “confronto ibrido permanente”, che richiede una prontezza operativa e un’efficienza dello strumento militare senza precedenti. La difesa dello Stato e la tutela degli interessi strategici nazionali, “ovunque essi siano minacciati”, sono indicate come funzioni imprescindibili.
Oltre al “dome”, il Ministro ha sottolineato l’importanza cruciale di altri due domini: lo spazio e il cyberspazio. Lo spazio è definito “sempre più centrale” e vulnerabile a spionaggio e sabotaggio, mentre il dominio cyber è considerato uno dei terreni principali della competizione ibrida. Per la sicurezza cibernetica, sono previsti investimenti per 500 milioni di euro l’anno.
Il Ministro Crosetto ha anche annunciato l’intenzione di presentare al Parlamento, tra gennaio e febbraio 2026, un progetto di riforma organica della Difesa. L’obiettivo è superare le attuali normative per rendere le Forze Armate più agili, aumentarne gli organici e creare una vera riserva che possa includere anche personale civile altamente specializzato.
Le Componenti Tecnologiche dello Scudo
“Non si combatte più soltanto con i carri armati, ma con i dati, con le menti, con le percezioni”, ha affermato il Ministro Crosetto, evidenziando la centralità della tecnologia. I sistemi che comporranno lo scudo rappresentano l’eccellenza tecnologica nel settore della difesa.
- Samp-T NG: Questa nuova versione del sistema missilistico superficie-aria, sviluppata da Eurosam (consorzio tra MBDA e Thales), offre prestazioni migliorate grazie a nuovi radar (il Kronos Grand Mobile High Power di Leonardo per l’Italia) e al nuovo missile Aster 30 Block 1 NT. È un sistema multistrato, capace di integrare anche missili a corto raggio come i CAMM-ER, e può ingaggiare bersagli a oltre 150 km di distanza.
- GCAP: Il programma per il caccia di sesta generazione è un pilastro fondamentale per garantire la superiorità aerea nel futuro. L’Italia partecipa con un ruolo di primo piano, consolidando la propria base industriale e tecnologica.
L’implementazione di questa complessa architettura non sarà immediata. Lo stesso Ministro ha precisato che il sistema garantirà protezione “in futuro, purtroppo non adesso”, a testimonianza della complessità e della durata del progetto. Si tratta di una scommessa politica e industriale che mira a colmare un gap capacitivo accumulato negli anni e a proiettare l’Italia in una nuova era della difesa.
