Terni – Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, affronterà un processo per i fatti accaduti durante la seduta del consiglio comunale del 28 agosto 2023. Il Giudice per l’Udienza Preliminare (Gup) del tribunale umbro, Chiara Mastracchio, ha disposto il rinvio a giudizio del primo cittadino, accogliendo la richiesta della Procura. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 22 gennaio davanti al tribunale in composizione monocratica. I capi d’accusa sono pesanti: minaccia, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e minaccia a un corpo politico.
La ricostruzione dei fatti del 28 agosto 2023
I fatti contestati risalgono a una seduta consiliare particolarmente tesa, durante la quale si discuteva di sicurezza e del potenziamento del corpo di Polizia Locale. Secondo le ricostruzioni, il sindaco Bandecchi, insediatosi a fine maggio dello stesso anno, avrebbe avuto un duro scontro verbale con alcuni esponenti dell’opposizione, in particolare con i consiglieri di Fratelli d’Italia, Orlando Masselli e Marco Cecconi. La discussione sarebbe degenerata al punto che il sindaco si sarebbe alzato, dirigendosi con fare minaccioso verso i banchi della minoranza. L’intervento degli agenti della polizia locale presenti in aula si è reso necessario per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. La seduta è stata poi sospesa per circa 25 minuti per riportare la calma.
Nel dettaglio, il diverbio sarebbe scaturito da un intervento di Bandecchi in risposta alle opposizioni. Rivolgendosi all’ex assessore al bilancio Masselli, avrebbe pronunciato frasi ritenute minacciose, che hanno innescato la reazione del consigliere Cecconi. Quest’ultimo si è costituito parte civile nel procedimento. Tra le parti offese figurano anche la comandante della Polizia Locale di Terni e due agenti, che però non si sono costituiti parte civile.
Le posizioni delle parti e le reazioni
All’uscita dal tribunale, il sindaco Bandecchi ha commentato lapidariamente la decisione: “Mi hanno rinviato a giudizio. Un’opinione? Sapete già cosa penso della giustizia”. In un successivo video sui social, ha ribadito la sua sfiducia nella magistratura, aggiungendo: “I miei avvocati mi dicono che potrei rischiare dai 7 ai 15 anni di carcere, non ricordo. Ho già chiesto a Cusano News 7 di seguire tutto il processo, così tutti gli italiani potranno vedere e ascoltare”.
La difesa del sindaco, rappresentata dagli avvocati Carlo Pacelli e Giorgio Panebianco, ha chiesto il non luogo a procedere, sostenendo una tesi opposta a quella dell’accusa. Secondo l’avvocato Pacelli, “chi è stato oltraggiato e interrotto nell’esercizio delle sue funzioni sia proprio il primo cittadino, il sindaco Stefano Bandecchi e questo è avvenuto da parte dei consiglieri di minoranza Masselli e Cecconi”. Durante l’udienza preliminare, durata circa due ore, lo stesso Bandecchi ha reso dichiarazioni spontanee per fornire la propria versione dei fatti.
La vicenda ha avuto anche un risvolto politico. Il gruppo locale del Partito Democratico ha chiesto le dimissioni del sindaco, ritenendo il rinvio a giudizio un segnale della sua inadeguatezza a guidare l’amministrazione comunale. Anche Fratelli d’Italia ha commentato l’accaduto, sottolineando come l’episodio rappresenti “un’offesa alle istituzioni che non dovrà mai ripetersi” e rivendicando il diritto a una politica basata sul rispetto e non sulla rissa.
Il contesto giudiziario
È interessante notare che, per gli stessi fatti, il sindaco Bandecchi aveva a sua volta sporto denuncia per oltraggio nei confronti dei consiglieri Masselli e Cecconi. Tuttavia, la Procura aveva chiesto l’archiviazione del procedimento a loro carico, richiesta che è stata poi accolta dal Gip. Ora, con il rinvio a giudizio del primo cittadino, la parola passa al tribunale, che dovrà accertare le responsabilità e fare piena luce su una delle pagine più controverse della recente storia politica ternana.
