L’Italia si posiziona come attore chiave nella nuova era dell’esplorazione lunare, un’avventura che non è più solo scientifica ma che apre le porte a un’economia spaziale dal potenziale enorme. Al centro di questa spinta innovativa c’è Leonardo, il colosso italiano dell’aerospazio, difesa e sicurezza, che insieme alle sue partecipate Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%) e Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%), sta costruendo le fondamenta per una presenza umana sostenibile sulla Luna e oltre. Le parole di Massimo Claudio Comparini, a capo della Divisione Spazio di Leonardo, durante gli Aerospace & Defence Meetings di Torino, risuonano come una dichiarazione d’intenti: “L’Italia è oggi protagonista della nuova fase di ritorno ed esplorazione sulla Luna, grazie a un ecosistema di competenze d’eccellenza e a un’industria che continua a innovare”.

Torino: Capitale Italiana dello Spazio

Il cuore pulsante di questa ambiziosa impresa è Torino. Il capoluogo piemontese si conferma un centro nevralgico per l’industria aerospaziale, dove si sta concretizzando circa l’80% della futura stazione spaziale lunare, il Lunar Gateway. Negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space prendono forma componenti essenziali che abiliteranno la vita e il lavoro degli astronauti in orbita cislunare e sulla superficie del nostro satellite. Ma non è tutto. Saranno interamente “Made in Italy”, e in gran parte “Made in Torino”, progetti rivoluzionari come:

  • Multi-Purpose Habitat (MPH): La prima vera e propria casa sulla Luna per gli astronauti, un modulo abitativo pressurizzato che fornirà supporto vitale e aree di lavoro.
  • Argonaut: Il primo lander europeo progettato per atterrare e operare in modo autonomo sulla superficie lunare, trasportando carichi utili per esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche.
  • Moonlight: Il primo sistema europeo di comunicazione e navigazione lunare. Affidato a Telespazio come prime contractor, creerà una sorta di “GPS lunare” per consentire allunaggi precisi e comunicazioni ad alta velocità tra la Terra e la Luna.

Questi progetti, parte integrante dell’ambizioso programma Artemis della NASA, vedono l’Italia come il partner più rilevante dopo gli Stati Uniti, consolidando una leadership tecnologica e industriale costruita in decenni di esperienza.

La “Lunar Economy”: Un Mercato da 142 Miliardi di Euro

Il ritorno sulla Luna non è solo una questione di prestigio scientifico. Secondo diversi studi, la nascente “Lunar Economy” potrebbe raggiungere un valore di 142 miliardi di euro entro il 2040. Questa nuova frontiera economica comprende non solo la costruzione di infrastrutture orbitanti e di superficie, ma anche lo sviluppo di una vasta gamma di servizi: dalla navigazione alla comunicazione, dalla robotica per l’esplorazione planetaria alla gestione di cloud e data center spaziali per elaborare l’enorme mole di dati che verranno generati. Leonardo e la sua filiera sono in prima linea per cogliere queste opportunità, sviluppando l’intero ecosistema necessario per supportare una presenza umana continuativa e sostenibile.

Come sottolineato da Comparini, “La Luna diventerà il nostro laboratorio del futuro, punto di partenza per nuove scoperte e per la sfida ancora più ambiziosa di Marte”. Questo impegno non solo apre nuove rotte verso il futuro dell’esplorazione spaziale, ma pone anche le basi per una crescita economica significativa, con ricadute importanti per l’intera filiera industriale italiana, che in Piemonte conta oltre 400 imprese.

Un Ruolo Strategico nel Programma Artemis e Oltre

La partecipazione italiana al programma Artemis è strategica e multifattoriale. Oltre alla realizzazione di hardware fondamentale, l’Italia contribuisce con competenze uniche nella robotica, nei sistemi di estrazione e analisi delle risorse in situ e nello sviluppo di soluzioni digitali avanzate. Questo posizionamento è il risultato di investimenti mirati e di una visione a lungo termine che vede lo spazio come un dominio strategico per la sicurezza, l’economia e l’innovazione. La conferma che un astronauta italiano parteciperà a una futura missione Artemis sulla Luna è un ulteriore riconoscimento del valore e delle competenze del nostro Paese a livello internazionale. L’Italia, terzo contributore dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), si conferma così, insieme a Francia e Germania, una delle nazioni guida nel settore spaziale europeo, pronta a scrivere un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della conquista dello spazio.

Di atlante

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