Una trappola meticolosamente pianificata, scattata attraverso lo schermo di un social network per poi trasformarsi in un incubo di violenza reale. Un giovane residente a Gattinara, in provincia di Vercelli, è stato vittima di un sequestro di persona, di una rapina aggravata dall’uso di armi e di lesioni personali. I presunti responsabili, due fratelli di 18 e 19 anni domiciliati a Galliate (Novara), sono stati arrestati dai Carabinieri al termine di una rapida e serrata indagine. L’intera vicenda ha avuto origine online, dove uno degli indagati ha adescato la vittima, un uomo di 43 anni, riuscendo a instaurare un rapporto di fiducia tale da ottenere un invito presso la sua abitazione.
La trappola scatta in casa: violenza e rapina
L’incontro, avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 novembre, si è rapidamente trasformato in un’aggressione brutale. Una volta all’interno dell’appartamento, il primo aggressore è stato raggiunto furtivamente dal fratello complice. Per la vittima è iniziato un vero e proprio calvario: è stata prima immobilizzata con del nastro adesivo, poi legata a una sedia e colpita ripetutamente al volto, subendo traumi al naso e allo zigomo. Sotto la minaccia di un coltello, i due si sono fatti consegnare la carta bancomat con il relativo codice PIN. Non contenti, prima di fuggire, hanno sottratto alla vittima anche il telefono cellulare e diversi gioielli in oro appartenenti alla madre.
Le indagini e la cattura in un B&B
Subito dopo la fuga dei due aggressori, la vittima è riuscita a liberarsi e a denunciare l’accaduto, facendo scattare immediatamente le indagini dei Carabinieri di Gattinara. La svolta è arrivata nella notte tra il 26 e il 27 novembre. Una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Novara, durante un controllo di routine in un bed and breakfast della provincia, ha individuato i due fratelli. I giovani sono stati trovati ancora in possesso del bancomat della vittima e di parte della refurtiva. Con loro sono stati trovati anche due amici, denunciati a piede libero per ricettazione in quanto in possesso di denaro prelevato con le carte della vittima. I due fratelli, inoltre, avevano con sé una carta Postepay intestata all’uomo rapinato e cellulari nuovi, probabilmente acquistati con la stessa.
Il riconoscimento e l’arresto
La vittima, convocata in caserma, ha effettuato il riconoscimento fotografico, identificando senza alcuna esitazione i suoi aggressori. Per i due giovani è scattato quindi il fermo di indiziato di delitto, convalidato successivamente dal GIP. Ora si trovano entrambi reclusi presso la casa circondariale di Novara, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Tutta la refurtiva recuperata è stata restituita ai legittimi proprietari. Questo episodio di cronaca nera riaccende i riflettori sui pericoli che si celano dietro gli incontri nati online, evidenziando come la fiducia accordata a sconosciuti possa talvolta avere conseguenze drammatiche.
