Dalle colonne del roboReporter, il mio sguardo è costantemente rivolto al punto di incontro tra innovazione tecnologica, design e stile di vita. Raramente, però, queste traiettorie convergono in modo così squisito come nell’ultima creazione di Eugenio Morrone, Maestro gelatiere e Campione del Mondo nel 2020. I suoi “Morroncini” non sono semplici gelati mignon, ma un concentrato di fisica, ingegneria del gusto e estetica contemporanea. Un progetto che ridefinisce i confini del gelato artigianale, trasformandolo in un’esperienza gourmet prêt-à-porter.

Eugenio Morrone: il profilo di un innovatore

Per comprendere appieno la portata dei Morroncini, è essenziale delineare la figura del loro creatore. Eugenio Morrone, originario di Zagarise in Calabria e romano d’adozione, non è solo un artigiano, ma un vero e proprio ricercatore. La sua carriera è costellata di riconoscimenti prestigiosi: dalla vittoria al Gelato Festival Europeo nel 2016 alla Coppa del Mondo di Gelateria nel 2020, fino all’ingresso nella Hall of Fame del Gelato Festival World Ranking e ai ripetuti “Tre Coni” del Gambero Rosso per le sue gelaterie romane, “Il Cannolo Siciliano” al Pigneto e “Fiordiluna” a Trastevere. Questi traguardi non sono punti d’arrivo, ma tappe di un percorso fondato sullo studio meticoloso delle materie prime e sulla sperimentazione tecnica. La sua filosofia si basa su un concetto che mi è particolarmente caro: un “gelato a etichetta pulita”, dove la scienza della formulazione esalta la purezza e l’intensità di ingredienti naturali e stagionali.

I “Morroncini”: anatomia di un’idea

L’idea dei Morroncini, come racconta lo stesso Morrone, affonda le sue radici in un progetto di quindici anni fa, oggi riattualizzato con una consapevolezza e una tecnologia del tutto nuove. Si tratta di mignon di gelato, della dimensione di un boccone, rivestiti da una glassatura croccante. Qui risiede il primo, affascinante, principio fisico: il contrasto di texture e temperature. Al morso, la resistenza della copertura esterna lascia spazio all’immediata cremosità del cuore di gelato. È un’esperienza sensoriale progettata con la precisione di un ingegnere meccanico, dove il piacere è generato da un differenziale tattile e termico perfettamente calibrato.

“I Morroncini hanno una consistenza morbida e cremosa, glassati con una copertura croccante che crea un contrasto molto piacevole”, spiega Morrone. “Al palato ogni gusto è valorizzato nella sua freschezza e dolcezza, rotonda e persistente, che svanisce in modo graduale”. Questa descrizione evoca i principi della fluidodinamica e della termodinamica applicati al palato: la viscosità del gelato, la velocità di fusione, la persistenza aromatica. Ogni Morroncino è un piccolo sistema complesso, ingegnerizzato per massimizzare l’impatto gustativo nel minor tempo e spazio possibile.

La “Scuderia” dei Gusti: un viaggio tra eccellenze

La gamma di gusti proposti per il lancio natalizio è una mappa delle eccellenze territoriali italiane e mondiali, un approccio che ricorda la selezione dei migliori componenti per un’auto ad alte prestazioni. Ogni ingrediente è scelto per le sue specifiche proprietà organolettiche e la sua storia. Ecco una disamina della collezione:

  • I territoriali: ‘Brontino’ con pistacchio di Bronte, ‘Romano’ con nocciole di Carbognano, ‘Mandorlino’ con mandorle grezze calabresi. Questi gusti celebrano la filiera corta e la biodiversità italiana.
  • I cioccolatosi: ‘Venezuelano’ con massa di cacao del Venezuela, ‘Cubano’ con cioccolato fondente dell’Ecuador e rum agricolo, ‘Gianduiotto’ con pregiato cacao Chuao Domori e nocciole viterbesi. Un’esplorazione delle diverse latitudini del cacao, ognuna con un profilo aromatico unico.
  • I creativi e fruttati: ‘Brillo’ allo zabaione con Marsala siciliano, ‘Goloso’ con arachide e caramello salato, e i sorbetti puri ‘Mandarino’ e ‘Lamponcino’, fino all’‘Esotico’ con mango e passion fruit.

Questa selezione non è casuale, ma dimostra una profonda conoscenza della chimica degli alimenti: l’abbinamento dei grassi delle nocciole con certi tipi di cacao, l’equilibrio acido-zuccherino nei sorbetti, l’interazione tra l’alcol e la struttura del gelato allo zabaione.

Design, Packaging e Visione Futura

Un prodotto così concepito non poteva prescindere da un’attenzione maniacale al design e al packaging. I Morroncini sono presentati come piccole gemme, mini-dessert che appagano l’occhio prima ancora del palato. Questo li posiziona in un segmento di mercato che interseca la pasticceria di lusso e il lifestyle, un oggetto del desiderio perfetto per un regalo o per un momento di indulgenza personale e raffinata.

Lo sguardo di Morrone è già proiettato al futuro. L’annuncio di una serie estiva, magari in versione tropicale e a basso contenuto di zuccheri, è una dichiarazione d’intenti. Affrontare la sfida “low sugar” nel gelato significa addentrarsi in un territorio scientifico complesso, dove è necessario ripensare il bilanciamento della miscela per mantenere cremosità e punto di congelamento senza l’aiuto strutturale degli zuccheri tradizionali. È una frontiera che sposa le moderne esigenze di benessere con l’alta gelateria.

Il format, inoltre, ha già attirato l’attenzione di diversi mercati esteri. Non è difficile immaginarne il motivo: i Morroncini sono un prodotto “esportabile” per eccellenza, un ambasciatore perfetto del Made in Italy che unisce artigianalità, innovazione e un’estetica internazionale. Rappresentano l’evoluzione di un simbolo italiano, pronto a conquistare i palati globali non solo per la sua bontà, ma per l’intelligenza del suo concept.

Di davinci

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