Milano – Un vento nuovo, che spira dall’Oriente, è pronto a plasmare le pagine di una delle più autorevoli riviste di architettura e design al mondo. Sarà l’architetto cinese Ma Yansong il nuovo Guest Editor internazionale di Domus per l’anno 2026. Una nomina di grande peso specifico, che non solo lo consacra come il più giovane direttore mai scelto per questo ruolo, ma anche come il primo professionista di provenienza cinese a firmare i dieci numeri annuali della prestigiosa testata. Questa scelta si inserisce nel visionario progetto editoriale 10x10x10, ideato dalla Presidente di Editoriale Domus, Giovanna Mazzocchi, per traghettare la rivista verso il suo centenario nel 2028.

Un Progetto Verso il Centenario: 10 Anni, 10 Architetti

Il progetto 10x10x10, giunto al suo nono anno, ha visto avvicendarsi alla guida di Domus alcune delle figure più influenti del panorama architettonico globale. Un percorso inaugurato nel 2018 da Michele De Lucchi e proseguito con nomi del calibro di Winy Maas (2019), David Chipperfield (2020), Tadao Ando (2021), Jean Nouvel (2022), Steven Holl con Toshiko Mori (2023), Norman Foster (2024) e Bjarke Ingels (2025). La scelta di Ma Yansong per il 2026 rappresenta un tassello cruciale in questo mosaico di eccellenze, aprendo a una prospettiva inedita che dialoga con la cultura millenaria cinese e le visioni più audaci del futuro.

Chi è Ma Yansong: un Visionario tra Oriente e Occidente

Nato a Pechino nel 1975, Ma Yansong incarna una nuova generazione di architetti globali. La sua formazione è un ponte tra due culture: dopo gli studi iniziali in patria, si perfeziona alla prestigiosa Yale University negli Stati Uniti, per poi compiere un apprendistato fondamentale nello studio di una vera e propria icona, Zaha Hadid. Questa esperienza si rivelerà seminale per lo sviluppo del suo linguaggio progettuale, caratterizzato da forme organiche, fluide e avveniristiche.

Nel 2004 fonda a Pechino lo studio MAD Architects, oggi con sedi anche a Los Angeles e Roma, con cui ha firmato progetti che hanno ridefinito il concetto di architettura contemporanea. Tra questi, le celebri Absolute Towers in Canada, che gli sono valse il riconoscimento come primo architetto cinese ad aver realizzato un’opera iconica al di fuori dei confini nazionali. La sua filosofia, che lui stesso definisce “Shanshui City” (città di montagne e acqua), si ispira alla pittura di paesaggio tradizionale cinese per proporre un nuovo equilibrio tra l’ambiente urbano, la natura e l’esperienza umana.

Opere recenti come il Bay Culture Park a Shenzhen e l’atteso Lucas Museum of Narrative Art a Los Angeles testimoniano la sua ambizione di creare non semplici edifici, ma veri e propri paesaggi esperienziali, dove l’architettura diventa un organismo vivente in simbiosi con l’ambiente e le persone.

La Visione per Domus: Aprire l’Architettura alla Società

La presidenza di Ma Yansong si preannuncia come un momento di profonda riflessione per il mondo dell’architettura. Come emerge dal suo manifesto d’intenti e dalle prime dichiarazioni, l’architetto cinese parte da una critica lucida allo stato attuale della disciplina, ritenuta troppo chiusa in sé stessa e distante dalla vita delle persone. “Un tempo l’architettura nutriva l’ambizione di cambiare la società e la politica“, afferma Yansong. “Tutto ciò oggi è diventato straordinariamente difficile“.

La sua missione per Domus 2026 sarà quindi quella di “aprire” l’architettura, di riportarla al centro del dibattito culturale e di renderla nuovamente attraente, soprattutto per le nuove generazioni. “Sono preoccupato perché le generazioni di progettisti più giovani stanno perdendo interesse per l’architettura“, spiega. “Sto cercando nuove definizioni di architettura che possano allargare il campo d’azione e renderlo più rilevante per la società“.

Un’architettura, dunque, che non si limiti alla costruzione di edifici, ma che si faccia portatrice di cultura, emozioni e significato, capace di rispondere agli enigmi del nostro tempo mettendo al centro l’uomo e la sua sensibilità.

Le Parole dei Protagonisti

Giovanna Mazzocchi, Presidente di Editoriale Domus, ha accolto con entusiasmo la nuova nomina: “Sono felice di dare il benvenuto a Ma Yansong: il più interessante, visionario, eclettico protagonista della nuova stagione dell’architettura cinese […]. Parla un idioma in parte derivato dalla cultura millenaria cinese, in parte dalle visioni della fantascienza. Il futuro che immagina non è cupo e distopico, ma felice e utopico”.

A coordinare il lavoro di Ma Yansong, come per i suoi predecessori, sarà Walter Mariotti, Direttore Editoriale del Sistema Domus dal 2017. Mariotti ha definito l’architetto cinese “riservato ma allegro, introspettivo ma di grande impatto“, sottolineando come la sua architettura sia mossa da “una grammatica sconosciuta, che interpreta la sostenibilità e il dialogo fra tecnologia e natura in una chiave inedita, dove le emozioni sono sovrane“.

Il primo numero di Domus firmato da Ma Yansong vedrà la luce a gennaio 2026. Come da tradizione, il numero di dicembre 2025, in uscita il 4, presenterà il nuovo Guest Editor attraverso una speciale monografia a lui dedicata e il suo manifesto programmatico, entrambi allegati in omaggio alla rivista.

Di davinci

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