MILANO – Una vittoria schiacciante, cinque gol segnati e la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia in tasca. Eppure, per Cristian Chivu, la notizia più bella della serata di San Siro contro il Venezia non è il rotondo 5-1 finale, ma la reazione di stizza dei suoi giocatori per l’unica rete subita. Un dettaglio, forse, ma che per il tecnico nerazzurro è il termometro di una mentalità feroce, di una fame di perfezione che sta diventando il vero marchio di fabbrica di questa Inter.
“Sono contento se sono arrabbiati per il gol preso”, ha dichiarato Chivu ai microfoni di Mediaset nel post-partita, svelando il dialogo immediato con la squadra. “Questo è un gruppo che è motivato e vuole dare continuità a quanto di buono fatto in questi mesi. Ci sono tante cose buone stasera”. Parole che pesano come macigni e che raccontano di un lavoro che va ben oltre il risultato del campo, puntando a costruire un’identità solida e ambiziosa.
LA NOTTE MAGICA DI DIOUF E LA FORZA DEI GIOVANI
La sfida contro il Venezia, valida per gli ottavi di finale, è stata una vera e propria giostra del gol. Ad aprire le danze è stato Andy Diouf al 18′, bravo a capitalizzare un ottimo inserimento su assist di Frattesi e a trovare il suo primo, attesissimo, gol in maglia nerazzurra. Una prestazione sontuosa quella del francese classe 2003, schierato a sorpresa come esterno destro, che ha dominato la fascia con una prova di grande personalità, tecnica e strapotere fisico, zittendo le critiche e candidandosi a risorsa preziosissima per il futuro.
Neanche il tempo di esultare che, due minuti più tardi, è arrivato il raddoppio firmato da Francesco Pio Esposito, che ha scaricato in rete un destro potente per la sua prima gioia a San Siro. A chiudere i conti ci ha pensato poi la doppietta di un ritrovato Marcus Thuram (34′ e 51′), tornato a segnare dopo oltre due mesi, e la perla finale di Ange-Yoan Bonny (76′), che ha fissato il punteggio sul definitivo 5-1. Inutile, ai fini del risultato, il gol della bandiera per i lagunari siglato da Sagrado al 66′, la rete che ha provocato la “rabbia” positiva elogiata da Chivu.
Oltre ai marcatori, Chivu ha voluto sottolineare la prova dei tanti giovani provenienti dall’Under 23 che hanno avuto la loro chance: “Sono felice per Andy Diouf e anche per i ragazzi dell’Under 23 che conosco molto bene”. Spazio nel finale anche per i debutti in prima squadra di Matteo Cocchi, Leonardo Bovo e Matteo Spinaccé, segnale di un progetto tecnico che guarda con fiducia al proprio settore giovanile.
IL SEGRETO È IL GRUPPO: L’ACCOGLIENZA DEI VETERANI
Un altro aspetto chiave evidenziato dal tecnico è stata la capacità del gruppo storico di integrare i nuovi arrivati e i talenti più giovani. Un fattore non scontato in uno spogliatoio di alto livello, ma che a detta di Chivu è uno dei pilastri di questa squadra.
“Il merito è tutto dei ragazzi perché tutti sono stati accolti in maniera straordinaria”, ha spiegato l’allenatore. “Non è mai semplice entrare in un gruppo così formato ma chi rappresenta questi colori da anni ha accolto bene tutti. E anche i giovani si sono calati fin da subito nella realtà di questa società”. Una coesione che si riflette in campo, dove l’intesa e lo spirito di sacrificio appaiono evidenti.
UN PERCORSO DI CRESCITA CHE NON SI FERMA
Nonostante la vittoria convincente e il passaggio del turno, dove l’Inter affronterà la vincente della sfida tra Roma e Torino, Chivu tiene i piedi per terra e guarda già avanti. L’obiettivo è chiaro: continuare a migliorare, senza porsi limiti. “Il nostro percorso di crescita continua e possiamo migliorare”, ha concluso, ribadendo un concetto che è ormai un mantra per la sua Inter. Una squadra che vince, diverte e, soprattutto, non si accontenta mai. La fame di vittoria è il motore, e la strada intrapresa sembra essere quella giusta per continuare a sognare in grande.
