Calenzano (Firenze) – Dalle ceneri di una tragedia industriale a un futuro alimentato da energia pulita. A quasi un anno esatto dalla devastante esplosione del 9 dicembre 2024, in cui persero la vita cinque persone, il sito Eni di Calenzano si appresta a voltare pagina in modo radicale. L’area che ospitava il deposito di carburanti sarà riconvertita in un moderno hub per le energie rinnovabili, con al centro un grande impianto fotovoltaico da 20 Megawatt (MWp). L’annuncio è stato dato dal sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, e dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, insieme a Giuseppe Ricci, Direttore della Trasformazione Industriale di Eni.

Un Progetto di Rinascita nel Segno della Sostenibilità

L’accordo, che sarà formalizzato in un protocollo d’intesa entro la fine dell’anno, segna una svolta storica per la comunità di Calenzano. L’investimento sarà interamente a carico di Eni e prevede la realizzazione di una centrale fotovoltaica capace di generare energia sufficiente a coprire il fabbisogno di circa 10.000 famiglie, un numero superiore ai nuclei residenti nel comune. Si stima una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 12.500 tonnellate all’anno. Questo progetto non solo onora la memoria delle vittime – i due manutentori Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e i tre autisti Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso e Davide Baronti – ma rappresenta un passo concreto verso la decarbonizzazione e la transizione energetica del territorio.

L’intero percorso di riconversione richiederà circa 3-4 anni, un tempo necessario per completare le complesse procedure di bonifica del sito, attualmente in corso, e la successiva costruzione dell’impianto. Prima di avviare i lavori, infatti, sarà necessario completare il piano di caratterizzazione ambientale per analizzare le conseguenze dell’esplosione e procedere con le eventuali bonifiche. Inoltre, le 40.000 tonnellate di carburanti ancora presenti nel deposito saranno trasferite tramite retropompaggio verso il sito Eni di Livorno.

I Benefici per la Comunità Locale

L’accordo tra Eni, Regione e Comune pone una forte attenzione alle ricadute positive per la comunità locale. I punti chiave prevedono:

  • Royalties energetiche: Il 5% del valore economico dell’energia prodotta dall’impianto principale sarà ceduto al Comune di Calenzano per tutta la durata di vita della centrale.
  • Comunità Energetica Rinnovabile: Eni realizzerà e cederà gratuitamente al Comune un secondo impianto fotovoltaico da 1 MWp. L’energia prodotta alimenterà un vicino polo sportivo e sarà messa a disposizione della nascente Comunità Energetica Rinnovabile (CER) di Calenzano, promuovendo un modello di consumo e condivisione dell’energia a livello locale.
  • Contributo economico: Eni si è impegnata a versare volontariamente al Comune un contributo di 6,5 milioni di euro. Questi fondi saranno destinati al ripristino degli impianti sportivi danneggiati dall’onda d’urto dell’esplosione e allo sviluppo di una nuova area sportiva, che includerà una piscina olimpionica e un nuovo palazzetto dello sport.
  • Sviluppo produttivo: Un’altra area di proprietà Eni, situata in via delle Prata e già in fase di bonifica, sarà destinata a un nuovo Piano degli Insediamenti Produttivi (PIP), favorendo la creazione di nuove attività artigianali e produttive.

Le Voci Istituzionali: “Una Svolta Decisiva”

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha definito l’accordo “un momento molto importante a un anno dalla tragedia”. “Ha reso evidente fin da subito la necessità di un cambiamento radicale di quell’area“, ha dichiarato, ringraziando Eni e il sindaco Carovani per la collaborazione. “Oggi se ne intravedono i risultati progettuali: energia pulita, integrazione in un’area cruciale per il destino metropolitano fiorentino e ricadute positive per la comunità“.

Sulla stessa linea il sindaco Giuseppe Carovani, che ha parlato di “un balzo decisivo verso un futuro sostenibile”. “Questo percorso condiviso è un impegno concreto e costituisce per Calenzano una svolta rispetto a una storia lunga 60 anni“, ha aggiunto. Anche Giuseppe Ricci, Direttore della Trasformazione Industriale di Eni, ha sottolineato l’impegno dell’azienda: “Abbiamo lavorato insieme alle istituzioni locali con molto impegno per raggiungere questo accordo, strutturato per offrire nuove e importanti prospettive alla comunità e al territorio di Calenzano“.

Mentre l’inchiesta giudiziaria per accertare le responsabilità della tragedia prosegue con dieci persone indagate, la riconversione del sito di Calenzano si pone come un modello virtuoso di come sia possibile trasformare un luogo di dolore in un simbolo di innovazione, sicurezza e sostenibilità.

Di atlante

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