Milano – Un’ondata di violenza giovanile ha scosso il capoluogo lombardo durante lo scorso fine settimana, riportando drammaticamente alla ribalta il fenomeno delle cosiddette baby gang. In due episodi distinti, avvenuti a sole 24 ore di distanza l’uno dall’altro, due giovanissimi sono stati vittime di rapine violente, perpetrate da gruppi di coetanei. Il bilancio è di nove ragazzi fermati dalla Polizia di Stato, la maggior parte dei quali minorenni, di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Gli oggetti del desiderio criminale? Un paio di auricolari e un giubbotto, beni per i quali non si è esitato a ricorrere a minacce con cocci di bottiglia, calci e pugni.

Assalto in Darsena: quattro ragazze contro un quindicenne

Il primo episodio si è consumato nella tarda serata di sabato, intorno alle 23, nella frequentatissima zona di Piazza XXIV Maggio, cuore della movida milanese. Un ragazzo di 15 anni ha contattato il numero di emergenza dopo essere stato derubato e aggredito da un gruppo di quattro ragazze. Stando alla sua testimonianza, il giovane si era accorto del furto dei suoi auricolari, lasciati incustoditi nella tasca della giacca all’interno di un bar.

Grazie al sistema di geolocalizzazione del suo smartphone, la vittima è riuscita a rintracciare le cuffiette nella vicina zona della Darsena. Una volta individuato il gruppo, ha attivato l’allarme sonoro degli auricolari, che hanno iniziato a suonare all’interno dello zaino di una 17enne. La richiesta di restituzione ha scatenato una reazione di inaudita violenza: la ragazza, dopo aver rotto una bottiglia di birra contro un muro, ha minacciato il 15enne con i cocci di vetro per poi aggredirlo fisicamente con calci e pugni, aiutata da un complice poi fuggito.

L’intervento tempestivo degli agenti del Commissariato di Porta Ticinese ha permesso di rintracciare le quattro ragazze in viale D’Annunzio. Durante il controllo, le giovani hanno opposto una strenua resistenza, arrivando a spintonare, insultare e colpire con calci e pugni uno dei poliziotti. All’interno delle borse sono stati rinvenuti oggetti atti ad offendere: una delle 17enni è stata trovata in possesso di un tirapugni in acciaio, mentre una 16enne aveva con sé un martelletto frangivetro e una bottiglia di vodka. La vicenda si è conclusa con l’arresto delle tre minorenni (due 17enni e una 16enne) per rapina in concorso e resistenza a pubblico ufficiale, mentre la 18enne del gruppo è stata indagata in stato di libertà per gli stessi reati.

Accerchiato e derubato in via Sanzio: la violenza del branco

Ventiquattro ore più tardi, la violenza si è spostata in via Raffaello Sanzio, in zona Buonarroti. Domenica sera, poco prima delle 20, un ragazzo di soli 14 anni è stato accerchiato da un gruppo di circa dieci coetanei. Senza via di scampo, è stato strattonato e derubato del suo giubbotto e degli auricolari.

Anche in questo caso, la chiamata al numero di emergenza ha attivato l’intervento degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura. Le ricerche immediate hanno portato all’individuazione di cinque ragazzi di origine egiziana, alcuni dei quali di seconda generazione, di età compresa tra i 12 e i 17 anni, le cui descrizioni erano compatibili con quelle fornite dalla vittima. Tra loro anche un dodicenne, non imputabile per legge ma segnalato alla Procura dei Minori. I cinque sono stati indagati in stato di libertà per rapina in concorso. Gli auricolari, anche in questa circostanza rintracciati grazie alla geolocalizzazione, sono stati ritrovati in strada e restituiti al legittimo proprietario.

Il fenomeno delle baby gang: un’analisi del contesto

Questi episodi non rappresentano casi isolati, ma si inseriscono in un contesto più ampio di criminalità giovanile che preoccupa la città di Milano. Le dinamiche osservate – l’azione in gruppo, la violenza sproporzionata per beni di modico valore, la scelta di vittime coetanee e vulnerabili – sono caratteristiche tipiche delle azioni delle baby gang. Si tratta di un fenomeno complesso, le cui cause affondano le radici in contesti di disagio sociale, povertà educativa e assenza di modelli di riferimento positivi. Come evidenziato da diversi studi, queste bande sono spesso composte da giovanissimi, prevalentemente tra i 15 e i 17 anni, e le loro attività spaziano dal bullismo e vandalismo a reati più gravi come rapine e spaccio.

Le forze dell’ordine sono costantemente impegnate nel contrasto a queste forme di devianza, come dimostrano anche recenti operazioni che hanno portato a numerosi fermi per furti e violenze, spesso concentrati nelle aree della movida e sui mezzi pubblici. Tuttavia, la repressione da sola non può essere la soluzione. È fondamentale un approccio integrato che coinvolga istituzioni, scuole e famiglie per intercettare il disagio giovanile e offrire alternative concrete alla strada e alla violenza.

Di veritas

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