La stagione tennistica si è appena conclusa, ma i riflettori sono già puntati sul 2026. A infiammare l’attesa ci pensa Carlos Alcaraz, il numero uno del ranking mondiale, che non usa mezzi termini e lancia apertamente il guanto di sfida al suo grande rivale, Jannik Sinner. Il palcoscenico scelto per il prossimo capitolo di questa avvincente saga sportiva è quello di Melbourne, dove a gennaio prenderà il via l’Australian Open.

“L’Australian Open sarà fantastico, ed onestamente è il mio primo obiettivo”, ha dichiarato senza esitazioni lo spagnolo al sito ufficiale del torneo. Parole che suonano come una dichiarazione d’intenti, un messaggio chiaro e diretto a tutto il circuito, ma soprattutto all’azzurro, reduce da due trionfi consecutivi proprio sul cemento australiano. Per Alcaraz, la conquista di Melbourne non è solo una questione di prestigio, ma rappresenta il tassello mancante per entrare in un club esclusivissimo del tennis mondiale.

L’obiettivo: il Career Grand Slam e un record leggendario

Con già sei titoli dello Slam in bacheca, due per ogni torneo tra Roland Garros, Wimbledon e US Open, al giovane fuoriclasse di Murcia manca solo il trofeo australiano per completare il Career Grand Slam. Un’impresa riuscita a pochi eletti nella storia di questo sport. “La cosa più importante per me sono gli Slam, vincerne il più possibile”, ha aggiunto Alcaraz, sottolineando la sua fame insaziabile di successi. “Completare il Career Grand Slam è assolutamente un obiettivo per me, ci proverò l’anno prossimo. E se non funzionerà ci proverò ancora, tra due, tre o quattro anni”.

Ma non è tutto. Vincere a Melbourne a soli 22 anni e 8 mesi lo proietterebbe direttamente nella leggenda, rendendolo il più giovane tennista di sempre a completare la collezione dei quattro Major. Un record attualmente detenuto dal suo idolo e connazionale, Rafael Nadal, che ci riuscì a 24 anni e 3 mesi nel 2010. Un’ulteriore motivazione per Alcaraz, che vede nel confronto con i grandi del passato uno stimolo costante a migliorarsi.

La rivalità con Sinner: uno stimolo a dare il 100%

Al centro dei pensieri e delle strategie di Alcaraz c’è, inevitabilmente, Jannik Sinner. La loro rivalità, ribattezzata dai media “Sincaraz”, sta definendo una nuova era del tennis maschile, raccogliendo l’eredità dei Big Three. Lo spagnolo è ben consapevole del livello altissimo richiesto per competere con l’italiano, che a sua volta manca solo del Roland Garros per completare il suo Career Grand Slam.

“Sono contento della rivalità con Sinner perché mi impone di allenarmi ogni volta al 100%. Per batterlo devo raggiungere un livello veramente alto”, ha ammesso Alcaraz. Queste parole evidenziano il profondo rispetto reciproco tra i due atleti e come la loro competizione sia un motore per la crescita di entrambi. Ogni loro incontro è una battaglia di altissimo livello tecnico e mentale, uno spettacolo che affascina milioni di appassionati in tutto il mondo.

Un tabù da sfatare a Melbourne

Nonostante il suo palmarès impressionante, l’Australia rappresenta finora un terreno ostico per Carlos Alcaraz. Il suo miglior risultato a Melbourne Park è il raggiungimento dei quarti di finale, un traguardo che non è mai riuscito a superare. L’ultima delusione è arrivata nell’edizione 2025, quando è stato fermato da Novak Djokovic. Questa rappresenta una vera e propria anomalia nel suo percorso quasi perfetto negli Slam e aggiunge un ulteriore elemento di sfida alla sua campagna australiana del 2026. Sfatare questo tabù è fondamentale per completare il suo capolavoro e consolidare il suo status di dominatore del circuito. L’appuntamento è quindi fissato per gennaio, quando i due giovani fenomeni si ritroveranno, con ogni probabilità, a contendersi il primo grande titolo della stagione, pronti a scrivere un’altra pagina memorabile della loro incredibile rivalità.

Di nike

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