Milano – In una giornata dal forte valore simbolico, il 2 dicembre, data che avrebbe segnato l’ottantesimo compleanno del fondatore Gianni Versace, il Gruppo Prada ha ufficialmente completato l’acquisizione del 100% di Versace da Capri Holdings. L’operazione, del valore di 1,25 miliardi di euro, non solo segna il ritorno della maison della Medusa sotto la bandiera italiana dopo sette anni di proprietà statunitense, ma inaugura una nuova era strategica con la nomina di Lorenzo Bertelli a Presidente Esecutivo del brand.

I Dettagli di un’Operazione Strategica

L’accordo definitivo, annunciato lo scorso 10 aprile, ha visto il Gruppo Prada rilevare la totalità delle quote di Versace da Capri Holdings, il gruppo americano che include anche Michael Kors e Jimmy Choo e che aveva acquistato il marchio italiano nel 2018 per 2,1 miliardi di dollari. L’enterprise value dell’operazione è stato fissato a 1,25 miliardi di euro, su base cash-free, debt-free. Per sostenere l’acquisizione, Prada ha sottoscritto un finanziamento da 1,5 miliardi di euro con un consorzio di banche, mantenendo comunque una solida e flessibile struttura finanziaria.

L’acquisizione è stata definita una “scelta strategica” di lungo periodo per il Gruppo Prada, mirata a rafforzare il proprio portafoglio con un marchio iconico e complementare come Versace. L’amministratore delegato di Prada, Andrea Guerra, ha sottolineato come l’integrazione di Versace rappresenti “un altro pezzetto di motore dentro la nostra carrozzeria”, un investimento che richiederà tempo e pazienza ma che è fondamentale per raggiungere una nuova scala dimensionale nel panorama del lusso. Per questo motivo, il management ha chiarito che non sono previste altre acquisizioni per almeno i prossimi tre anni, concentrando tutte le energie sul rilancio della Medusa.

Lorenzo Bertelli: una Nuova Leadership per Versace

La nomina di Lorenzo Bertelli, 37 anni, già direttore marketing e responsabile della Corporate Social Responsibility (CSR) del Gruppo Prada, alla presidenza esecutiva di Versace è il segnale più forte del nuovo corso. Si tratta di un passaggio generazionale chiave per la famiglia Bertelli-Prada, con Lorenzo che si assume la responsabilità di guidare una delle sfide più complesse e affascinanti del settore. Lui stesso ha definito l’operazione un “rischio calcolato”, una prova di maturità per l’organizzazione del gruppo che, grazie alla sua solidità, può permettersi di affrontare il rilancio con “tempo e pazienza”.

Bertelli ha più volte espresso la sua convinzione nell’enorme potenziale inespresso del marchio: “Quando chiediamo in giro quale sia la portata globale di Versace, è sempre tra i primi cinque nomi che vengono citati in tutto il mondo”, ha affermato, sottolineando come la notorietà del brand sia molto superiore al suo attuale fatturato. La sua strategia, almeno per il primo anno, non prevede scossoni radicali: il management attuale, con l’amministratore delegato Emmanuel Gintzburger e il direttore creativo Dario Vitale (arrivato da Miu Miu ad aprile), sarà confermato per garantire una transizione graduale.

Il Futuro della Medusa: tra Heritage e Innovazione

La sfida per Prada e Bertelli è ambiziosa: riportare Versace allo splendore degli anni Ottanta e Novanta, un periodo in cui il marchio definiva l’estetica del glamour a livello mondiale. Negli ultimi anni, sotto Capri Holdings, Versace ha faticato a trovare una traiettoria di crescita stabile, con ricavi in contrazione e margini sotto pressione. Il piano di rilancio si articolerà in più fasi, con un orizzonte temporale stimato tra i due e i quattro anni.

  • Prima fase (24-48 mesi): Riposizionamento creativo e d’immagine, consolidando la nuova visione stilistica di Dario Vitale. L’obiettivo è rimettere al centro il prêt-à-porter e gli accessori di alta gamma, rafforzando la presenza sui red carpet e nelle collaborazioni di prestigio.
  • Seconda fase: Valorizzazione industriale e riorganizzazione della rete retail. Si punterà a sinergie produttive e a un riposizionamento della distribuzione, con un focus sulla redditività piuttosto che sui volumi a basso margine.

L’idea è di preservare l’identità audace e sensuale di Versace, evitando una “fusione” stilistica con Prada o Miu Miu, ma beneficiando al contempo della solida piattaforma industriale e distributiva del gruppo.

Le Reazioni del Mondo della Moda

L’acquisizione è stata accolta con grande interesse e ottimismo. Donatella Versace, che ha lasciato la direzione creativa ad aprile per assumere il ruolo di brand ambassador, ha celebrato la coincidenza della data del closing con il compleanno del fratello Gianni con un toccante post su Instagram: “Buon compleanno Gianni. Oggi è il tuo giorno e il giorno in cui Versace si unisce alla famiglia Prada. Penso al sorriso che avresti avuto sul tuo viso. Mi manchi, sempre”. Anche in precedenza, aveva espresso la sua gioia per il passaggio del marchio a “un’azienda di famiglia italiana così fidata”.

Questa operazione non solo rafforza la posizione di Prada come uno dei principali poli del lusso europei, in competizione con colossi come LVMH e Kering, ma rappresenta anche un momento di consolidamento per il Made in Italy, riportando in patria un simbolo di creatività e stile riconosciuto in tutto il mondo.

Di davinci

La vostra guida digitale nell’oceano dell’informazione 🌊, dove curiosità 🧐 e innovazione 💡 navigano insieme alla velocità della luce ⚡.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *