Ginevra – Un decennio di sfide, scoperte e visioni per il futuro. Si chiude alla fine del 2025 il secondo mandato di Fabiola Gianotti alla Direzione Generale del CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare. Dieci anni, iniziati nel gennaio 2016, che hanno consolidato il ruolo del laboratorio di Ginevra come faro della fisica fondamentale a livello mondiale, un periodo ricco di risultati scientifici che non solo hanno approfondito la nostra conoscenza dell’universo, ma hanno anche gettato le basi per le future generazioni di ricercatori e acceleratori.

In un incontro con la stampa internazionale, la scienziata italiana, prima donna a ricoprire questo prestigioso incarico e prima persona a essere riconfermata per un secondo mandato completo nella storia del CERN, ha tracciato un bilancio denso e articolato. “Durante i miei mandati, le attività del CERN si sono estese in tutti i diversi ambiti della sua missione”, ha affermato, sottolineando come la scienza sia rimasta il cuore pulsante di ogni iniziativa.

Stabilità e Crescita in un Mondo in Crisi

Uno degli aspetti più notevoli della gestione Gianotti è stata la capacità di navigare attraverso tempeste globali senza precedenti. Dalla pandemia di COVID-19 alla crisi energetica, passando per le tensioni geopolitiche come la guerra in Ucraina, il CERN non solo è sopravvissuto, ma ha prosperato. “Ha sempre potuto contare sul pieno sostegno finanziario degli Stati membri”, ha dichiarato Gianotti, evidenziando una solidità economica che ha permesso di evitare i tagli di bilancio che hanno afflitto altre organizzazioni internazionali. Un risultato non scontato, che testimonia la fiducia e il valore che la comunità internazionale riconosce alla missione del CERN. Anche Paesi non membri, come gli Stati Uniti, hanno mantenuto i loro impegni, rafforzando la natura globale della collaborazione scientifica del centro.

Sotto la sua guida, il CERN ha visto anche una significativa espansione istituzionale: dal 2016, ben 12 nuovi Paesi sono diventati membri o associati, a testimonianza del crescente “interesse politico e scientifico verso il CERN”.

Il Bosone di Higgs: da Particella a Strumento di Indagine

Il fulcro della ricerca scientifica di questo decennio è stato, senza dubbio, il bosone di Higgs. Scoperto nel 2012, quando Gianotti era portavoce dell’esperimento ATLAS, questa “particella elementare più esotica e misteriosa” è la chiave per comprendere il meccanismo che conferisce massa a tutte le altre particelle e, come ha sottolineato la stessa Direttrice, è “legato al destino dell’Universo”.

Per studiarlo in modo sempre più dettagliato, all’inizio del suo primo mandato, nel 2016, è stato approvato un progetto cruciale: l’High-Luminosity Large Hadron Collider (HL-LHC). Questo imponente upgrade, che dovrebbe diventare operativo dopo il 2030, aumenterà il numero di collisioni protone-protone di un fattore da 5 a 7,5 rispetto al design nominale dell’LHC. L’obiettivo è produrre un volume di dati dieci volte superiore, generando almeno 15 milioni di bosoni di Higgs all’anno, contro i circa 3 milioni del 2017. Questa “fabbrica di Higgs” permetterà ai fisici di misurare le sue proprietà con una precisione senza precedenti e di cercare nuovi fenomeni rari che potrebbero aprire finestre su una fisica oltre il Modello Standard.

Verso il Futuro: Il Sogno del Future Circular Collider (FCC)

Ma l’eredità di Fabiola Gianotti guarda ancora più lontano. Il suo decennio ha visto porre le fondamenta per quello che potrebbe essere il successore dell’LHC: l’ambizioso Future Circular Collider (FCC). Si tratta di un progetto per un acceleratore circolare di quasi 91 chilometri di circonferenza, quasi quattro volte l’LHC, che mira a raggiungere energie di collisione di 100 TeV.

Il Consiglio del CERN dovrebbe pronunciarsi sulla sua realizzazione intorno al 2028, dopo la pubblicazione di uno studio di fattibilità nel 2025. Il progetto si articola in due fasi principali:

  • FCC-ee: una prima fase con collisioni elettrone-positrone, ottimizzata per studiare con precisione estrema il bosone di Higgs e altre particelle del Modello Standard.
  • FCC-hh: una seconda fase con collisioni protone-protone ad altissima energia, che potrebbe finalmente fornire risposte concrete sulla natura della materia oscura, uno dei più grandi enigmi della cosmologia moderna.

“Potrebbero sempre esserci delle sorprese”, ha commentato Gianotti, lasciando aperta la porta a scoperte del tutto inaspettate, che sono il vero motore della ricerca fondamentale.

Non solo Scienza: Formazione, Divulgazione e Sostenibilità

Il CERN sotto la direzione di Gianotti non è stato solo un laboratorio di ricerca, ma anche un incredibile centro di formazione e divulgazione. “Circa 5.550 persone sono in formazione in ogni istante”, ha rivelato, sottolineando come il CERN fornisca un “flusso continuo di talenti STEM” di cui la società ha un disperato bisogno. Solo il 30% di questi talenti rimane nella fisica delle particelle, mentre il resto porta le proprie competenze in settori diversi, dall’industria alla finanza, generando un impatto positivo sull’economia globale.

Un’altra pietra miliare è stata l’inaugurazione del Portale della Scienza (Science Gateway), un avveniristico centro espositivo e didattico progettato dall’architetto Renzo Piano. Grazie a questa iniziativa, il numero di visitatori annuali è balzato da 150.000 a oltre 400.000, con l’obiettivo di “condividere la bellezza e l’utilità della scienza” con un pubblico sempre più vasto.

Infine, un’attenzione crescente è stata dedicata alla sostenibilità e all’impatto ambientale, con iniziative mirate a ottimizzare l’efficienza energetica e a sviluppare tecnologie innovative a basso impatto.

Il Passaggio di Testimone a Mark Thomson

Con la fine del 2025, Fabiola Gianotti passerà il testimone al fisico britannico Mark Thomson. Professore di Fisica Sperimentale delle Particelle all’Università di Cambridge e attuale Presidente Esecutivo dello Science and Technology Facilities Council (STFC) nel Regno Unito, Thomson è una figura di spicco nella comunità scientifica. Con una profonda conoscenza del CERN, dove ha lavorato fin dagli anni ’90, e un’importante esperienza manageriale, è considerato la persona ideale per guidare il laboratorio nelle prossime, cruciali sfide: garantire l’avvio dell’HL-LHC e portare a compimento il percorso decisionale per il Future Circular Collider.

Quanto a Fabiola Gianotti, il futuro è un ritorno alle origini: “Desidero tornare alla ricerca attiva al CERN, almeno per una parte del mio tempo”. Un desiderio che la riporta alla sua passione primigenia, quella che l’ha guidata fino a diventare una delle figure più influenti della scienza contemporanea.

Di davinci

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