Molsheim – Cala il sipario su uno dei progetti più audaci e tecnologicamente avanzati del mondo automobilistico moderno. Bugatti ha annunciato di aver completato e consegnato l’ultimo dei 40 esemplari della Bolide, la sua hypercar concepita esclusivamente per la pista, presso lo storico atelier di Molsheim. Questo evento non segna semplicemente la fine di una produzione limitata, ma rappresenta la conclusione di un’era: quella del leggendario motore W16 da 8 litri, che con la Bolide raggiunge la sua espressione più pura e radicale.

Dal Sogno alla Pista: Una Genesi di Pura Performance

Il viaggio della Bugatti Bolide è iniziato nell’ottobre del 2020 come un audace esperimento, una sorta di “what if” ingegneristico. L’idea, tanto semplice quanto complessa, era costruire l’auto più leggera e performante possibile attorno al monumentale propulsore W16. Il concept iniziale prometteva dati sbalorditivi: 1.850 CV di potenza utilizzando carburante da corsa a 110 ottani e un peso a secco di soli 1.240 kg, per un rapporto peso/potenza teorico di 0,67 kg/CV.

Il progetto è entrato nella sua fase di sviluppo concreta nell’agosto del 2021, con l’obiettivo di trasformare quella visione in una realtà tangibile per 40 fortunati clienti. Il percorso è stato meticoloso: il design è stato finalizzato nel 2022, mentre l’ingegneria ha raggiunto il completamento all’inizio del 2023. Quest’anno, i primi facoltosi proprietari hanno finalmente potuto scatenare le loro hypercar in pista, in eventi esclusivi organizzati dalla casa madre.

Ingegneria Estrema: Il Cuore W16 e l’Aerodinamica da Corsa

La versione di produzione della Bolide, pur mantenendo intatto lo spirito del concept, è stata ingegnerizzata per offrire prestazioni mozzafiato ma gestibili, anche per i cosiddetti “gentleman racer”. La potenza del W16 quadriturbo da 8.0 litri è stata fissata a 1.600 CV con un’altrettanto impressionante coppia di 1.600 Nm, utilizzando carburante standard. Il peso a secco è salito a 1.450 kg, un compromesso necessario per integrare dotazioni di sicurezza conformi agli standard FIA e garantire un minimo di comfort richiesto dai clienti. Nonostante ciò, il rapporto peso/potenza si attesta su un incredibile valore di 0,9 kg/CV, una cifra che testimonia l’eccezionalità del progetto.

L’intera vettura è un capolavoro di ingegneria finalizzato alla performance in circuito:

  • Aerodinamica Attiva: La carrozzeria, scolpita dal vento, è progettata per generare un carico aerodinamico fino a tre tonnellate, incollando letteralmente l’auto all’asfalto. I fari posteriori a forma di “X” non sono solo un vezzo stilistico, ma un omaggio al Bell X-1, il primo aereo a superare il muro del suono.
  • Telaio e Sospensioni: La monoscocca in carbonio è stata sviluppata ex-novo, in collaborazione con la Dallara, per essere estremamente rigida e leggera. Le sospensioni push-rod presentano biellette in titanio stampate in 3D che pesano appena 100 grammi l’una.
  • Impianto Frenante: I freni in carbonio-ceramica sono stati potenziati per resistere alle temperature estreme della guida in pista e garantire decelerazioni brutali, con i piloti che possono sperimentare fino a 2,5 G di forza laterale in curva.

L’Ultimo Esemplare: Un Tributo alla Leggendaria Type 35

L’esemplare numero 40, quello che chiude la produzione, è un pezzo unico che lega indissolubilmente il presente iper-tecnologico di Bugatti al suo glorioso passato nelle competizioni. Commissionato da un collezionista di lunga data, questo Bolide è un omaggio diretto alla sua Bugatti Type 35, l’auto da corsa di maggior successo di tutti i tempi.

La livrea bicolore riprende le storiche tonalità di blu delle Bugatti da competizione, con una combinazione di Black Blu e Special Blue Lyonnais. Sulla fiancata spicca una bandiera francese, a sottolineare le origini del marchio. Gli interni sono un tripudio di sportività ed eleganza, con rivestimenti in Alcantara Lake Blue e cuciture a contrasto in Light Blue Sport. Questo esemplare non è solo l’ultimo Bolide, ma completa una trilogia personale per il proprietario, che possiede anche l’ultimo esemplare della Veyron Grand Sport, anch’esso ispirato alla sua Type 35.

La Fine di un’Epoca e lo Sguardo al Futuro

La consegna dell’ultima Bolide segna la fine di un’era per Bugatti. Il motore W16, che ha alimentato la Veyron e la Chiron, ridefinendo il concetto di hypercar per due decenni, va ufficialmente in pensione. La Bolide ne è il canto del cigno, la sua massima e più estrema celebrazione. Ma per Bugatti, ogni fine è un nuovo inizio. Il futuro è già stato delineato con il progetto Tourbillon, che vedrà l’introduzione di un nuovo propulsore V16 aspirato, sviluppato con Cosworth, e integrato in un’architettura ibrida. Un passaggio che promette di evolvere l’identità del marchio, coniugando prestazioni ineguagliabili con le nuove esigenze di sostenibilità, senza mai tradire lo spirito di Ettore Bugatti.

Di davinci

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