Le principali piazze finanziarie europee hanno archiviato la seduta con guadagni frazionali, in un clima di cauto ottimismo alimentato dall’andamento positivo dei futures di Wall Street. Gli investitori, dopo una fase di avversione al rischio che ha penalizzato asset volatili come il bitcoin, tornano a concentrarsi sulle prossime mosse delle banche centrali, con un occhio di riguardo per la riunione della Federal Reserve statunitense, l’ultima del 2025. Sullo sfondo, i dati macroeconomici sull’inflazione e la disoccupazione nell’Eurozona non hanno scosso i mercati, che preferiscono focalizzarsi sulle singole storie aziendali e sulle attese di politica monetaria.
Il Contesto Macroeconomico: Occhi Puntati su Washington
La settimana si è aperta all’insegna dell’attesa per le decisioni che verranno prese a Washington. La Federal Reserve si riunirà per l’ultima volta quest’anno e le sue conclusioni sui tassi di interesse sono destinate a influenzare i mercati globali. Gli operatori si interrogano sulla possibilità che il ciclo di rialzi dei tassi sia giunto al termine e su quando potrebbe iniziare una fase di allentamento monetario nel 2026. Questa incertezza domina il sentiment, rendendo i mercati sensibili a ogni dato in arrivo. I recenti dati sull’inflazione nell’area euro, seppur in leggero rialzo, non hanno modificato le aspettative di una BCE ferma sui tassi nel breve termine, lasciando alla Fed il ruolo di market mover principale.
Francoforte in Rally con Bayer, Madrid Positiva con Santander
A trainare i listini europei è stata soprattutto la Borsa di Francoforte, dove il DAX ha segnato un progresso significativo. Protagonista assoluta è stata Bayer, le cui azioni hanno registrato un’impennata superiore all’11%. A scatenare il rally è stata la notizia che l’amministrazione Trump ha invitato la Corte Suprema degli Stati Uniti a esaminare la richiesta del colosso tedesco di limitare le migliaia di cause legali relative al diserbante Roundup. Questo sviluppo è visto come un passo cruciale per ridurre la potenziale esposizione a risarcimenti miliardari, un’incognita che da anni pesa sul titolo.
Anche la borsa di Madrid ha chiuso in territorio positivo, spinta dalla buona performance di Banco Santander. L’istituto di credito ha guadagnato terreno dopo aver annunciato la vendita di un’ulteriore quota del 3,5% della sua controllata polacca, Santander Bank Polska, per un importo di circa 473 milioni di dollari. Più contenuti, invece, i rialzi di Parigi e Londra, che hanno chiuso la giornata con variazioni positive più modeste, in linea con il clima di generale prudenza.
Piazza Affari a Due Velocità: Brillano Banche e Assicurazioni, Soffrono gli Energetici
A Milano, l’indice FTSE MIB ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,22%, attestandosi a 43.355 punti, in una giornata caratterizzata da andamenti contrastanti.
I protagonisti in positivo:
- Lottomatica ha guidato i rialzi con un balzo di quasi il 3%, sostenuta anche dal giudizio positivo di JP Morgan che ha alzato il target price sul titolo.
- Il settore assicurativo ha brillato con Generali, in crescita di oltre il 2%. Il titolo ha beneficiato della promozione di Bank of America, che ha alzato il rating a “Buy” (acquistare) e il prezzo obiettivo a 39 euro.
- Anche Campari ha vissuto una seduta vivace, chiudendo in rialzo dopo che Barclays ha migliorato il giudizio a “Overweight” (sovrappesare) con un nuovo target price di 7,9 euro.
- Bene il comparto bancario, con la maggior parte degli istituti in crescita di oltre l’1%. Tra questi si segnala Mediobanca.
I titoli in difficoltà:
- Prosegue il momento difficile per Monte dei Paschi di Siena (Mps), che ha segnato la quarta seduta consecutiva in ribasso (-3,7%). A pesare sul titolo sono le indagini della Procura di Milano sulla scalata a Mediobanca, che vedono coinvolto anche l’amministratore delegato Luigi Lovaglio per presunto aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. La vicenda giudiziaria crea incertezza sul futuro della banca e sul suo piano industriale.
- Giornata negativa per i titoli del settore energetico. Saipem e Tenaris hanno registrato perdite superiori al 3%, penalizzate probabilmente dalle oscillazioni del prezzo del petrolio e da prese di beneficio dopo le recenti performance.
