Un gesto vile che ha scosso le coscienze, una ferita inferta non solo alla comunità ebraica ma all’intera città di Roma. In seguito al grave atto intimidatorio perpetrato ai danni della sinagoga Beth Michael, nel quartiere di Monteverde, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto esprimere personalmente la sua vicinanza e solidarietà. Con una telefonata al presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, il Capo dello Stato ha riaffermato la condanna unanime delle istituzioni verso ogni forma di odio e intolleranza.

I Dettagli dell’Atto Vandalico

Nella notte tra domenica e lunedì, due persone incappucciate hanno preso di mira la sinagoga situata in viale di Villa Pamphili. I muri esterni del luogo di culto sono stati imbrattati con scritte antisioniste come “Palestina libera” e “Monteverde antisionista e antifascista”. Ma l’oltraggio più grave è stato compiuto ai danni della targa commemorativa dedicata a Stefano Gaj Tachè, il bambino di soli due anni ucciso nell’attentato terroristico palestinese al Tempio Maggiore di Roma il 9 ottobre 1982. La targa è stata profanata con della vernice nera, un gesto che ha suscitato profonda indignazione e dolore.

Le Indagini e le Ipotesi di Reato

La Procura di Roma ha immediatamente aperto un’inchiesta sull’accaduto. I magistrati, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, procedono per il reato di danneggiamento aggravato dall’odio razziale. La Digos è al lavoro per identificare i responsabili, analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona che avrebbero ripreso i due autori del gesto. L’atto vandalico si inserisce in un clima di crescente preoccupazione per l’aumento di episodi di antisemitismo, come denunciato dallo stesso Fadlun, che ha parlato di “spirale d’odio” da fermare.

La Reazione delle Istituzioni e della Società Civile

La telefonata del Presidente Mattarella è stata solo la prima di una lunga serie di manifestazioni di solidarietà. Victor Fadlun ha espresso gratitudine al Capo dello Stato, definendolo “la nostra luce, la nostra guida” e ricordando come Mattarella avesse citato il piccolo Stefano Tachè nel suo discorso di insediamento al Quirinale. Anche altre alte cariche dello Stato, tra cui il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, hanno condannato fermamente l’accaduto, definendolo un “gravissimo atto di intolleranza” e un “gesto infame”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha assicurato l’immediato intervento del Comune per ripulire le scritte e la targa, riaffermando che la città sarà sempre al fianco della comunità ebraica contro ogni forma di antisemitismo.

Un Clima Preoccupante

L’episodio di Monteverde non è un caso isolato. Da più parti si leva l’allarme per un ritorno dell’antisemitismo che, come ha sottolineato Fadlun, “è diventato uno strumento di contestazione politica, il più abietto possibile”. L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) ha ribadito che “chi compie atti del genere non sta facendo politica, né esprimendo dissenso. Sta alimentando l’antisemitismo”. L’attacco a un luogo di culto e alla memoria di una piccola vittima del terrorismo rappresenta una linea rossa che non può essere superata e che richiama l’intera società a una vigilanza costante e a un impegno rinnovato per la difesa dei valori democratici e della pacifica convivenza.

Di veritas

🔍 Il vostro algoritmo per la verità, 👁️ oltre le apparenze, 💖 nel cuore dell’informazione 📰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *