L’inizio del mese di dicembre si apre con un clima di cautela sui mercati finanziari globali. Le principali borse europee e gli indici di Wall Street hanno inaugurato la prima seduta del mese mostrando movimenti contenuti, in un contesto dominato dall’attesa per importanti dati macroeconomici statunitensi che potrebbero influenzare le prossime decisioni della Federal Reserve. A pagare il prezzo più alto di questa incertezza sono state le criptovalute, protagoniste di un brusco sell-off.
Borse Europee e Wall Street: prevale la prudenza
I listini del Vecchio Continente hanno chiuso la giornata in territorio prevalentemente negativo. Piazza Affari ha ceduto lo 0,65%, in linea con le altre principali borse europee: Londra ha limitato le perdite a un -0,1%, Parigi ha segnato un -0,35%, mentre Francoforte ha registrato la performance peggiore con un calo dello 0,9%. Madrid, invece, si è mantenuta sulla parità. Oltreoceano, la tendenza non è stata differente: a New York, il Dow Jones ha chiuso in ribasso dello 0,4% e il Nasdaq ha perso lo 0,6%. Questa debolezza diffusa riflette un atteggiamento di “wait and see” da parte degli investitori, che preferiscono non esporsi in attesa di segnali più chiari dalla congiuntura economica.
Gli occhi degli operatori sono infatti puntati sui dati in arrivo dagli Stati Uniti nel corso della settimana. In particolare, l’indice manifatturiero ISM, che si è attestato a 58,5 punti contro i 59,5 previsti, ha già fornito una prima indicazione di un possibile rallentamento. Grande attesa anche per l’indice deflatore PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, e per i dati sulla fiducia dei consumatori, entrambi in pubblicazione venerdì. Questi indicatori saranno determinanti per la prossima riunione della banca centrale statunitense, chiamata a decidere sulla traiettoria dei tassi di interesse.
Crollo delle Criptovalute: Bitcoin ed Ethereum in forte ribasso
Se le borse tradizionali si muovono con cautela, il mercato delle criptovalute ha subito un vero e proprio scossone. Il Bitcoin è scivolato di oltre il 6%, scendendo sotto la soglia degli 86.000 dollari. Ancora più marcato il calo di Ethereum, che ha perso oltre il 7% del suo valore, attestandosi a 2.814 dollari. Questo crollo è stato alimentato da una combinazione di fattori, tra cui il clima di incertezza generale sui mercati e una serie di liquidazioni a catena di posizioni con leva finanziaria. La paura, l’incertezza e il dubbio (FUD, in gergo) sembrano dominare il sentiment degli investitori nel settore delle valute digitali.
Materie Prime e Titoli di Stato: andamenti contrastati
Sul fronte delle materie prime, si registrano andamenti divergenti. Il prezzo del petrolio greggio (WTI) ha mostrato segnali di ripresa, con un aumento dell’1,6% a 59,5 dollari al barile. Al contrario, il gas naturale ha subito una flessione del 2,5%, scendendo a 28,1 euro al MWh. In calo anche l’oro, che ha perso lo 0,59%, attestandosi a 4.231,68 dollari l’oncia.
Per quanto riguarda i titoli di stato, lo spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi decennali si è ridotto, scendendo a 71,7 punti base. Il rendimento del BTP decennale italiano è salito di 6,6 punti base al 3,46%, mentre quello del Bund tedesco è aumentato di 6 punti al 2,75%. In crescita anche il rendimento del decennale francese, che ha guadagnato 7,1 punti, raggiungendo il 3,48%.
Focus su alcuni titoli: Airbus e Mps sotto i riflettori
A livello di singoli titoli, a Parigi ha pesato il forte calo di Airbus (-5,17%). Il colosso aerospaziale, dopo aver quasi risolto i recenti problemi software che hanno interessato circa 6.000 velivoli della famiglia A320, si trova ora ad affrontare nuove criticità relative ad alcuni pannelli della fusoliera dello stesso modello di aereo. Questa nuova problematica ha alimentato i timori del mercato sull’affidabilità degli A320, causando un crollo del titolo in borsa.
A Piazza Affari, invece, i riflettori sono stati puntati su Mps (-2,82%), che ha risentito delle notizie relative all’inchiesta sulla scalata a Mediobanca (-0,48%). Proprio l’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediobanca ha dato il via libera all’inclusione nel gruppo Montepaschi e allo spostamento della chiusura dell’esercizio al 31 dicembre a partire dal prossimo anno.
Infine, sul mercato dei cambi, il dollaro si è indebolito, scambiando a 85,85 centesimi di euro, 155,12 yen e 75,47 penny.
