ORLANDO (USA) – C’è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere. Nella notte stellata di Orlando, l’Italia femminile del CT Andrea Soncin ha affrontato una delle superpotenze del calcio mondiale, gli Stati Uniti, in un’amichevole di lusso terminata con un 3-0 a favore delle padrone di casa. Un risultato che, a una prima lettura, potrebbe suonare come una pesante bocciatura, ma che nasconde tra le sue pieghe una prestazione di carattere, orgoglio e a tratti di ottimo calcio da parte delle Azzurre, uscite dal campo sì sconfitte, ma con un bagaglio di esperienza preziosissimo in vista del futuro.

Avvio shock, poi la reazione azzurra

L’impatto con l’Inter&Co Stadium e con la fisicità delle avversarie è brutale. Dopo appena due minuti di gioco, le Azzurre sono già sotto: una manovra avvolgente della squadra di casa, orchestrata da Lavelle, libera al tiro la giovane stella Olivia Moultrie, che dal cuore dell’area non perdona e porta in vantaggio gli USA. È la doccia fredda che avrebbe potuto stendere chiunque, ma non questa Italia. Superato lo sbandamento iniziale, le ragazze di Soncin hanno iniziato a prendere le misure, a riorganizzare le idee e a rispondere colpo su colpo.

Contro la squadra più titolata al mondo, l’Italia non si è limitata a difendersi, ma ha provato a imporre il proprio gioco, alzando il baricentro e creando diverse nitide occasioni da gol. Il primo tempo si è così sviluppato su un binario di grande equilibrio, con le statistiche che hanno testimoniato la resilienza italiana: tre tiri in porta contro i cinque delle rivali e cinque conclusioni totali contro le sette americane. Le opportunità più ghiotte per riequilibrare il match sono capitate sui piedi di tre giocatrici chiave:

  • Elena Linari: la leader difensiva, su un calcio piazzato, ha sfiorato il pareggio con un colpo di testa che ha fatto tremare la difesa a stelle e strisce.
  • Michela Cambiaghi: con la sua velocità ha messo in difficoltà le avversarie, ma non è riuscita a trovare il bersaglio grosso da buona posizione.
  • Chiara Beccari: lanciata in profondità da una grande intuizione di Giugliano, è stata fermata al momento del tiro da un recupero provvidenziale della difesa americana.

Un pizzico di imprecisione e di cinismo in meno hanno impedito alle Azzurre di trovare un pareggio che, per quanto visto in campo, sarebbe stato meritato.

La classe di Macario chiude i conti

Nella ripresa, gli Stati Uniti hanno spinto sull’acceleratore per chiudere la partita. Dopo un gol annullato a Moultrie per fuorigioco, è salita in cattedra Catarina Macario. La talentuosa giocatrice statunitense ha prima firmato il raddoppio al 63′ con un preciso diagonale dopo una grande azione personale di Coffey, e poi ha chiuso definitivamente i conti al 78′ con un missile da fuori area, realizzando una doppietta che ha fissato il punteggio sul 3-0. Nonostante il passivo pesante, l’Italia non ha mai smesso di lottare, cercando fino all’ultimo di segnare il gol della bandiera e onorando l’impegno fino al fischio finale.

Soncin: “Un’esperienza per crescere”

Al termine della gara, il Commissario Tecnico Andrea Soncin ha analizzato con lucidità la prestazione delle sue ragazze. “Ci sono state difficoltà contro un avversario incredibile”, ha dichiarato il CT, “ma siamo rimaste in partita, creando e soffrendo tutte insieme. Era l’esperienza che volevamo fare e la viviamo come momento di crescita”. Parole che confermano la volontà della Federazione di organizzare test di altissimo livello per accelerare il percorso di maturazione di un gruppo giovane e di grande prospettiva. La seconda sfida, in programma tra tre giorni a Fort Lauderdale, sarà un’altra occasione per imparare e continuare a sognare in grande.

Di nike

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