LECCE – Una boccata d’ossigeno che vale doppio, forse triplo. Il Lecce di Eusebio Di Francesco sfata finalmente il tabù del “Via del Mare”, conquistando la prima vittoria casalinga stagionale in un lunch match carico di tensione e significato contro il Torino dell’ex Marco Baroni. Un 2-1 sofferto, deciso da un uno-due micidiale nel primo tempo e suggellato da un rigore parato da Wladimiro Falcone al 90′, che ha fatto esplodere di gioia i tifosi giallorossi. Ma le parole del tecnico a fine gara vanno oltre il semplice risultato sportivo, mescolando analisi tattica, orgoglio e una commozione profonda.

La chiave della vittoria: “Il coraggio prima della tattica”

Eusebio Di Francesco, nel commentare a caldo il successo, ha individuato un elemento fondamentale che ha permesso ai suoi ragazzi di avere la meglio sui granata: il coraggio. “La prima cosa che ho detto alla ripresa degli allenamenti, al di là della tattica che bisogna mettere in campo, è stata il coraggio,” ha dichiarato il tecnico abruzzese. Una parola d’ordine chiara, quasi un mantra per una squadra che nelle precedenti uscite casalinghe aveva raccolto meno di quanto seminato. “Se pensiamo di aver timore di fare passaggi non si può fare questo lavoro. Dobbiamo saper subire,” ha aggiunto, evidenziando la necessità di una mentalità propositiva anche a costo di correre qualche rischio. Un approccio che si è visto in campo, con un Lecce arrembante nella prima mezz’ora, capace di mettere alle corde il Torino e di trovare le reti decisive con Lassana Coulibaly e Lameck Banda.

Il tecnico non ha nascosto un pizzico di rammarico per il gol subito nella ripresa, che ha riaperto la partita e fatto tremare il pubblico salentino. “Peccato per il gol preso in ripartenza,” ha ammesso Di Francesco. “Eravamo alla ricerca del terzo gol. Abbiamo rischiato? Se vogliamo che la squadra giochi si deve correre qualche rischio.” Una filosofia di gioco che, nonostante le difficoltà e la forza degli avversari, non è mai venuta meno, come sottolineato dallo stesso allenatore: “Io voglio che la mia squadra abbia del coraggio, mettersi dietro non porta alcun beneficio.”

Un finale da brividi e una dedica dal cielo

Il momento clou della partita è senza dubbio arrivato al 90′, quando l’arbitro ha concesso un calcio di rigore al Torino. Sul dischetto si è presentato Asllani, ma Wladimiro Falcone si è superato, neutralizzando la conclusione e blindando i tre punti. Un episodio che Di Francesco ha vissuto con un’intensità particolare, rivelando un retroscena toccante e commovente.

“Ho pregato,” ha confessato il tecnico con la voce rotta dall’emozione. “Credo che Graziano ci abbia dato una mano da lassù. Ho i brividi se ci penso, e una sorta di aiuto ci vuole.” Il riferimento è a Graziano Fiorita, l’indimenticato fisioterapista del Lecce, scomparso tragicamente lo scorso aprile. Una figura storica e amatissima all’interno dello spogliatoio giallorosso, figlio d’arte e professionista stimato da tutti. Le parole di Di Francesco hanno svelato il legame profondo che univa l’allenatore al “gigante buono” del Lecce, un rapporto che andava oltre il campo. “Era un uomo legato al Lecce in maniera unica e più di tutti. Mi chiamava maestro,” ha ricordato il tecnico in una recente commemorazione. La dedica, sentita e sincera, aggiunge un valore simbolico a una vittoria che per il Lecce significa morale, classifica e la consapevolezza di poter contare su un angelo custode in più.

Tre punti per il morale e per il futuro

Al di là dell’aspetto emotivo, la vittoria contro il Torino rappresenta un’iniezione di fiducia fondamentale per il prosieguo della stagione. “Prima di tutto i tre punti che danno morale,” ha sottolineato Di Francesco. “Portiamo l’entusiasmo di tutti, si deve creare positività attorno a questa squadra.” Un successo che allontana i giallorossi dalla zona calda della classifica e che premia il sostegno incessante del pubblico del “Via del Mare”, elogiato dal tecnico: “È una bella giornata per noi, per il pubblico che ci ha sostenuto sempre a cercare il gol anche dopo il 2-0.” Ora, con ritrovato coraggio e un aiuto speciale dal cielo, il Lecce può guardare al futuro con maggiore serenità e determinazione.

Di nike

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