CASSINA DE’ PECCHI (MILANO) – Quella che era iniziata come una banale questione di soldi tra amici si è trasformata in una vera e propria persecuzione, un’escalation di violenza che ha portato all’arresto in flagranza di reato di un 28enne italiano, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è accusato di aver perseguitato, minacciato e persino incendiato l’auto di un conoscente, colpevole di avergli chiesto di saldare un debito di circa duemila euro per sanzioni stradali accumulate utilizzando proprio la sua vettura. I Carabinieri della stazione di Cassina de’ Pecchi, nel Milanese, hanno posto fine a un incubo durato settimane, fermando l’uomo sotto l’abitazione della vittima, armato fino ai denti.
La genesi della violenza: un’amicizia tradita
Tutto ha origine da un prestito, un gesto di fiducia tra amici. Il 28enne aveva utilizzato per un certo periodo l’automobile del conoscente, collezionando però una serie di infrazioni al codice della strada per un valore complessivo di duemila euro. Quando il proprietario del veicolo ha legittimamente chiesto il rimborso delle somme, la situazione è degenerata. L’amicizia si è infranta, lasciando spazio a una reazione spropositata e violenta da parte del debitore.
Secondo le ricostruzioni, il 28enne, già gravato da numerosi precedenti di polizia e destinatario di un avviso orale e di un foglio di via dal Comune di Milano, avrebbe dato il via a una serie di atti intimidatori e persecutori. La vittima ha raccontato ai militari di averlo visto più volte aggirarsi minacciosamente sotto la sua abitazione.
L’escalation: dalle gomme tagliate all’inseguimento armato
La violenza è cresciuta in un crescendo terrificante. Un primo, grave episodio risale al 30 settembre, quando il 28enne, armato di una lama, ha forato le gomme dell’auto della vittima, incurante della presenza di quest’ultima e dei suoi familiari. Ma l’apice del terrore è stato raggiunto il 25 novembre. Quel giorno, l’aggressore, a bordo di uno scooter risultato poi rubato, ha preso a seguire la vittima e la sua compagna, che si trovavano in auto.
Spaventata e sentendosi in pericolo, la coppia ha immediatamente allertato i Carabinieri e, su loro indicazione, si è diretta verso il parcheggio di un centro commerciale a Bellinzago Lombardo, in attesa dell’arrivo di una pattuglia. L’inseguitore, però, non ha desistito. Giunto nel parcheggio, ha nascosto un’accetta sotto il giubbotto e un coltello nei pantaloni, per poi fare il suo ingresso nel centro commerciale con il casco integrale ancora indossato, convinto di trovare all’interno la sua preda. Non si è accorto, tuttavia, che la coppia era rimasta prudentemente all’interno della propria vettura, in attesa dei militari.
L’incendio dell’auto e il furto a Monza
Le indagini hanno fatto emergere un quadro ancora più inquietante. Sembra infatti che la stessa automobile al centro della contesa sia stata utilizzata dal 28enne per commettere un furto in un’abitazione a Monza, per poi essere data alle fiamme, nel tentativo, forse, di cancellare ogni traccia. Un dettaglio che aggrava ulteriormente la posizione del giovane, dimostrando una premeditazione e una pericolosità sociale allarmanti.
L’intervento risolutivo dei Carabinieri
La denuncia sporta dalla vittima il 26 novembre presso la caserma di Cassina de’ Pecchi è stata la svolta. I Carabinieri, acquisite le informazioni e compresa la gravità della situazione, hanno immediatamente attivato un’attenta attività di vigilanza nei pressi dell’abitazione dell’uomo perseguitato. La rapidità dell’intervento si è rivelata fondamentale.
Poche ore dopo la denuncia, il 27 novembre, i militari hanno colto il 28enne in flagranza di reato. È stato fermato proprio sotto casa della vittima, probabilmente in attesa del momento propizio per un’altra aggressione. Al momento del fermo, è stato trovato in possesso di un arsenale preoccupante:
- Due coltelli
- Un martello “frangivetro”
- Un lungo giravite
L’uomo è stato immediatamente arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale San Vittore di Milano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha, con ogni probabilità, evitato che la situazione potesse degenerare in conseguenze ben più tragiche.
