Roma – Una svolta attesa per oltre un decennio. Con un decreto pubblicato sul portale degli appalti nel pomeriggio di venerdì 28 novembre, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha ufficialmente riaperto i termini per la gara di concessione dell’autostrada A22 Brennero-Modena. La mossa pone fine a un regime di proroga che durava dal 2014, ma apre un nuovo capitolo in una vicenda complessa, segnata da un acceso confronto tra istituzioni locali, governo centrale, associazioni di consumatori e Unione Europea.

La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è stata fissata in tempi record: le ore 12 del 3 dicembre. Una tempistica stretta che riflette la volontà di accelerare un processo rimasto a lungo in stallo.

La soddisfazione dei territori: “Un grande messaggio di fiducia”

La notizia è stata accolta con grande favore dai territori attraversati dall’arteria strategica. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha espresso piena soddisfazione: “La riapertura era, da noi territori, Trento e Bolzano e giù fino a Modena, richiesta ed attesa. Oltretutto il bando non ha impugnative, non ci sono ricorsi, perché quelli che c’erano non ci sono più, quindi questa era la decisione che ci attendevamo dal Mit”. Fugatti ha ringraziato le strutture del ministero e il ministro Salvini, sottolineando come questo rappresenti “un grande messaggio di fiducia per il percorso che avevamo messo in campo e per la nostra concessione”.

Sulla stessa linea si è espresso il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, definendo la decisione del MIT “assolutamente condivisibile”. Entrambi i governatori hanno confermato la validità del piano di investimenti da oltre 10 miliardi di euro già presentato dalla società Autostrada del Brennero S.p.A., attuale gestore. Un piano che, secondo Kompatscher, prevede interventi cruciali in sostenibilità, sicurezza e ambiente, con importanti ricadute economiche per i territori.

Le critiche del Codacons e i dubbi della Commissione Europea

Non tutti, però, condividono l’entusiasmo. Pochi giorni prima della riapertura del bando, il Codacons aveva presentato una nuova istanza di annullamento in autotutela al MIT, accompagnata da esposti a diverse autorità, tra cui la Corte dei Conti e l’Antitrust. L’associazione dei consumatori contesta la gestione in proroga ultradecennale, definendola una “situazione ormai intollerabile e priva di giustificazione normativa”. Secondo il Codacons, questo regime ha permesso ad Autobrennero di accumulare utili per oltre 800 milioni di euro dal 2014, in violazione delle direttive europee sugli appalti e a danno della competitività e dei consumatori.

Il nodo centrale della controversia, che preoccupa anche la Commissione Europea, è la clausola sul diritto di prelazione. Già nel maggio 2025, Bruxelles aveva espresso “forti dubbi” sulla conformità di tale clausola con i principi di concorrenza e trasparenza del diritto comunitario. La Commissione, in una lettera di messa in mora dell’ottobre 2025, ha nuovamente censurato l’istituto della prelazione e la procedura di project financing, ritenendo che possano favorire il concessionario uscente a discapito di una reale competizione. Proprio a causa di questi rilievi, il MIT aveva sospeso la gara nel giugno 2025, in attesa di una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla questione.

Un futuro da 10 miliardi: il progetto del “Green Corridor”

Al centro della futura concessione, della durata prevista fino a 50 anni, c’è un ambizioso piano di investimenti da oltre 10 miliardi di euro. Il progetto, presentato da Autostrada del Brennero S.p.A., mira a trasformare l’A22 nel primo “Green Corridor” d’Europa. Gli interventi previsti spaziano dalla transizione ecologica all’innovazione tecnologica, con un focus particolare sulla mobilità sostenibile, l’implementazione di stazioni di ricarica e a idrogeno, e il potenziamento della sicurezza stradale. Un progetto che, secondo i proponenti, non solo modernizzerà un’infrastruttura chiave per il collegamento tra Italia ed Europa, ma genererà anche un significativo indotto economico.

Il contesto: una vicenda lunga un decennio

La concessione dell’A22 è scaduta formalmente nel 2014. Da allora, la gestione è proseguita in regime di proroga, una situazione che ha generato un lungo e complesso contenzioso legale e istituzionale. La gara, pubblicata inizialmente a fine 2024, era stata sospesa a giugno 2025 proprio per i dubbi sollevati a livello europeo. La recente decisione del Ministero di riavviare la procedura, nonostante le perplessità della Commissione non siano state ancora formalmente superate, segna una decisa accelerazione. Il presidente Kompatscher si è detto convinto che la legge speciale che regola il bando per l’A22 garantisca la trasparenza richiesta dall’UE, a differenza del codice generale degli appalti. Sarà ora il mercato, e potenzialmente ancora le aule di giustizia europee, a scrivere il prossimo capitolo per il futuro dell’Autostrada del Brennero.

Di davinci

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