DOHA, QATAR – Una notte da eroi, un traguardo storico che profuma di futuro. L’Italia Under 17 scrive una delle pagine più belle del suo recente passato, conquistando una straordinaria medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di categoria. Nella finale per il terzo posto, gli Azzurrini guidati con sapienza e passione da Massimiliano Favo hanno piegato il Brasile, superpotenza del calcio giovanile, al termine di un’autentica battaglia sportiva decisa solo dalla lotteria dei calci di rigore. Un 4-2 dal dischetto che fa esplodere la gioia di un gruppo che ha dimostrato talento, carattere e un immenso attaccamento alla maglia.
CRONACA DI UN’IMPRESA: CUORE, TATTICA E I GUANTI D’ORO DI LONGONI
La sfida contro i verdeoro si è rivelata tesa ed equilibrata fin dai primi minuti. I tempi regolamentari si sono chiusi a reti inviolate, sullo 0-0, un risultato che non racconta appieno le emozioni di una gara tatticamente bloccata ma intensa. L’Italia ha giocato con coraggio e organizzazione, non riuscendo però a sfruttare la superiorità numerica maturata già dopo un quarto d’ora per l’espulsione del brasiliano Vitao per doppia ammonizione. Nonostante l’uomo in più, gli Azzurrini hanno faticato a creare nitide occasioni da gol contro un Brasile compatto e ben messo in campo.
La tensione è salita alle stelle con il fischio finale, che ha decretato l’epilogo dagli undici metri. E qui è salito in cattedra l’eroe della serata: Alessandro Longoni. Il giovane portiere in forza al Milan è stato semplicemente monumentale, neutralizzando ben due rigori calciati dai brasiliani Pacheco e Luis Eduardo. Le sue prodezze hanno spianato la strada al rigore decisivo, trasformato con freddezza da Alessio Baralla, che ha fatto scattare la festa azzurra.
La sequenza dei rigori è stata un concentrato di emozioni: per l’Italia a segno Prisco, Lontani e Mambuku, mentre Luongo ha visto il suo tentativo parato. Per il Brasile, a segno Dell e Tiago, prima delle parate decisive di Longoni.
LE VOCI DEI PROTAGONISTI: L’ORGOGLIO DI GRAVINA E LA LUCIDA ANALISI DI FAVO
Immediata e sentita la reazione del presidente della FIGC, Gabriele Gravina: “Azzurrini straordinari, complimenti a loro, a mister Favo e a tutto lo staff. È un bronzo mondiale che vale molto di più per qualità, determinazione e attaccamento alla maglia di tutti i ragazzi”. Parole che sottolineano il valore non solo tecnico, ma soprattutto umano di questa impresa. “Questa è l’ennesima conferma di quanto talento ci sia in Italia e del fatto che bisogna credere nei nostri giovani”, ha chiosato Gravina, lanciando un messaggio forte e chiaro a tutto il movimento calcistico nazionale.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Commissario Tecnico Massimiliano Favo, architetto di questo successo. “C’è grande soddisfazione”, ha dichiarato a caldo, “ma anche un pizzico di amarezza per la sconfitta in semifinale contro l’Austria (2-0, ndr). A detta di molti, abbiamo giocato il miglior calcio del torneo, e sono orgoglioso dei miei ragazzi e del percorso che abbiamo compiuto in questa manifestazione”. Un’analisi lucida che non nasconde il rammarico per la finale sfumata, ma che celebra un cammino eccezionale: “Sotto il profilo del gioco e della costruzione, abbiamo disputato un Mondiale incredibile. Siamo felici, perché portiamo a casa una medaglia”.
UN PERCORSO DA INCORNICIARE: DAL GIRONE ALLA STORIA
Il terzo posto è il coronamento di un Mondiale giocato ad altissimi livelli dagli Azzurrini. Un percorso iniziato con le vittorie nel girone e proseguito con prestazioni convincenti nella fase a eliminazione diretta, prima della battuta d’arresto in semifinale contro l’Austria. Questa medaglia rappresenta il miglior risultato di sempre per una Nazionale italiana ai Mondiali Under 17, superando il quarto posto ottenuto nel 1987 (quando la competizione era riservata agli Under 16). Un traguardo che assume ancora più valore se si considera che arriva dopo la vittoria del Campionato Europeo di categoria nel 2024, a testimonianza della solidità di questo gruppo e del lavoro svolto dal CT Favo.
IL FUTURO È ADESSO: I TALENTI CHE FANNO SOGNARE L’ITALIA
Questo bronzo mondiale non è solo un successo del presente, ma una promessa per il futuro. La spedizione in Qatar ha messo in mostra una generazione di calciatori di grande prospettiva. Oltre all’eroe dei rigori Longoni, si sono distinti tanti altri giovani che militano già in club importanti, anche all’estero. Questo risultato accende un faro sulla necessità di dare fiducia e spazio a questi talenti nei campionati professionistici, per evitare che il loro percorso di crescita si interrompa nel delicato passaggio dal calcio giovanile a quello dei “grandi”. L’Italia del calcio ha bisogno di loro e questa medaglia è il più forte degli appelli a credere nel futuro.
