Marrakech si veste ancora una volta di cinema, trasformandosi in un crocevia pulsante dove la settima arte celebra i suoi maestri e scopre i suoi futuri protagonisti. Ieri sera, 28 novembre, si è alzato il sipario sulla XXII edizione del Festival Internazionale del Film di Marrakech, un appuntamento che fino al 6 dicembre vedrà la città ocra risplendere sotto la luce delle stelle di Hollywood e del cinema mondiale. L’inaugurazione, tenutasi nel sontuoso Palazzo dei Congressi, ha dato il via a una kermesse che si preannuncia ricca di emozioni e scoperte, con ben 82 film in programma provenienti da 31 paesi.

Una Giuria d’Eccezione sotto la Guida di Bong Joon-ho

A dare il la alla cerimonia è stata la presentazione della prestigiosa giuria internazionale, chiamata a valutare i 13 film in concorso per l’ambita Étoile d’Or. A presiederla, una figura che ha segnato la storia recente del cinema: il regista sudcoreano Bong Joon-ho. Forte del trionfo globale del suo capolavoro ‘Parasite’, che nel 2020 ha fatto incetta di premi Oscar, Bong Joon-ho porta a Marrakech il suo sguardo acuto e la sua sensibilità artistica, succedendo a nomi del calibro di Martin Scorsese e Paolo Sorrentino. “Per molti anni Marrakech è stato un punto di riferimento per film freschi e meravigliosi. Sono felice e onorato di far parte di questa tradizione,” ha dichiarato il regista, esprimendo la sua impazienza di condividere un’esperienza cinematografica potente con il pubblico del festival. Al suo fianco, una giuria composita che riflette la diversità del cinema contemporaneo, con le attrici Anya Taylor-Joy e Jenna Ortega, le registe Celine Song e Julia Ducournau, i registi Karim Aïnouz e Hakim Belabbes e l’attore iraniano Payman Maadi.

Apertura nel Segno di Gus Van Sant

La serata inaugurale è proseguita con la proiezione, fuori concorso, di ‘Dead Man’s Wire’, l’ultima fatica del regista statunitense Gus Van Sant. Il film, già presentato con successo alla Mostra del Cinema di Venezia, è un thriller teso e ricco di humor nero che ricostruisce un’incredibile storia vera avvenuta nell’America degli anni ’70. La pellicola esplora la vicenda di un uomo che, sentendosi truffato, sequestra il suo agente ipotecario legandolo a sé con un fucile, in un disperato tentativo di ottenere giustizia. L’opera è stata descritta dalla critica come un avvincente esercizio di stile che richiama il cinema poliziesco di quell’epoca, sorretto da interpretazioni magistrali e da una regia che sa alternare dramma e ironia.

Riflettori puntati su Jodie Foster, Icona del Cinema

Ma la protagonista più attesa di queste prime giornate è senza dubbio Jodie Foster. L’attrice e regista statunitense, due volte premio Oscar, è al centro di un sentito omaggio che il festival le dedica nella serata di gala di oggi. La sua carriera, che attraversa oltre cinquant’anni di storia del cinema, sarà celebrata con la proiezione in prima assoluta per il Nord Africa del suo ultimo film, “Vita privata” (Vie Privée), diretto dalla regista francese Rebecca Zlotowski. In questo thriller psicologico, Foster interpreta una psicanalista americana a Parigi la cui vita viene sconvolta dalla morte sospetta di una sua paziente, portandola a intraprendere un’indagine che è anche un viaggio nel proprio inconscio. L’attrice, esprimendo la sua gratitudine, ha dichiarato di sentirsi privilegiata per questo riconoscimento e impaziente di scoprire Marrakech.

Il tributo a Jodie Foster non è l’unico: il festival onorerà anche il genio visionario del regista messicano Guillermo del Toro, la grande attrice marocchina Raouya e la leggenda del cinema egiziano Hussein Fahmi, a testimonianza della vocazione del festival a costruire ponti tra culture e cinematografie diverse.

Marrakech, Capitale del Cinema Globale

Tra gli ospiti illustri presenti alla serata inaugurale, anche l’attrice ed ex modella Marisa Berenson, che da anni ha scelto la città ocra come sua residenza, simbolo del legame profondo che unisce il mondo dell’arte a questa terra magica. Fino al 6 dicembre, Marrakech non sarà solo una cornice, ma il cuore pulsante di un dialogo globale sul cinema. Con un programma che spazia dalle grandi produzioni di gala alle opere prime e seconde in competizione, passando per sezioni dedicate al cinema marocchino e a quello per i più giovani, il festival si conferma come una piattaforma essenziale per la scoperta di nuovi talenti e la celebrazione dei grandi maestri. Un evento che, come ogni anno, trasforma ogni piazza e ogni sala in un enorme schermo cinematografico, invitando pubblico e addetti ai lavori a perdersi nella magia della settima musa.

Di euterpe

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