Roma – Una svolta per il settore dell’edilizia e per milioni di proprietari di immobili in Italia. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato che giovedì prossimo presenterà in Consiglio dei Ministri il nuovo Testo Unico dell’Edilizia e delle Costruzioni. L’annuncio è stato dato durante un intervento in video collegamento al convegno sulla legge “Salva Casa”, organizzato dal Collegio dei geometri di Perugia. Si tratta di un passo decisivo verso una riforma strutturale attesa da tempo, che punta a riordinare e semplificare una materia complessa e stratificata nel corso degli ultimi 25 anni.
Una Riforma Organica per un Settore Strategico
L’obiettivo dichiarato dal Ministro è ambizioso: “consegnare al Paese un corpo normativo moderno ed efficiente”. Il nuovo “Codice dell’Edilizia e delle Costruzioni” è destinato a sostituire integralmente l’attuale Testo Unico (d.P.R. 380/2001), incorporando anche normative settoriali ormai obsolete. Questa riforma, ha spiegato Salvini, è frutto di un “profondo e strutturato percorso di ascolto” che ha coinvolto 46 stakeholder del settore, i quali hanno fornito 86 contributi. L’urgenza di un intervento è dettata anche dai numeri di un comparto che nel 2024 ha generato investimenti per 223 miliardi di euro, confermando la sua importanza strategica per l’economia nazionale.
Il cuore della semplificazione risiede nella razionalizzazione dei titoli abilitativi. Si punta a superare l’attuale confusione tra le diverse categorie di intervento, associando in modo chiaro e univoco ogni opera al corretto titolo abilitativo (CILA, SCIA o permesso di costruire). I criteri di classificazione non saranno più basati su definizioni letterali e interpretabili, ma su parametri misurabili e oggettivi come l’impatto urbanistico e la rilevanza dell’intervento. “Non è pensabile che per un intervento minore il cittadino debba affrontare un iter complesso quasi quanto una nuova costruzione”, ha sottolineato il Ministro.
Il Successo del “Salva Casa” e le Novità in Arrivo
Il Testo Unico si inserisce nel solco tracciato dal decreto “Salva Casa” (D.L. 69/2024), un provvedimento che Salvini ha definito “un piccolo mattoncino di un puzzle che ha fatto ripartire il settore delle compravendite e degli affitti”. La norma è nata per sanare le piccole difformità interne che, pur non compromettendo la stabilità strutturale degli edifici, ne bloccavano la commerciabilità e la possibilità di ristrutturazione.
Le novità più significative, che verranno perfezionate, includono:
- Stop alla doppia conformità: Per le difformità parziali, non sarà più necessario dimostrare che l’intervento fosse conforme alle normative sia al momento della sua realizzazione sia al momento della richiesta di sanatoria. Sarà sufficiente la conformità alla disciplina urbanistica al momento della domanda e a quella edilizia al momento dell’abuso. Questo cambiamento epocale promette di sbloccare innumerevoli pratiche.
- Sanzioni ridotte: È previsto un “maxi sconto” sulle sanzioni pecuniarie per incentivare la regolarizzazione, rendendola economicamente più sostenibile per i cittadini.
- Ampliamento delle tolleranze costruttive: Vengono rivisti i limiti percentuali di scostamento dimensionale tollerati, in misura inversamente proporzionale alla superficie dell’unità immobiliare.
- Semplificazione dello stato legittimo: Saranno introdotte procedure più snelle per attestare la regolarità di un immobile, un documento fondamentale per le compravendite.
È importante sottolineare che il “Salva Casa” non è un condono generalizzato per gli abusi più gravi, come gli interventi realizzati in totale assenza di permesso di costruire, per i quali resteranno in vigore le norme più restrittive.
Il Nuovo Piano Casa: 660 Milioni e il Sostegno ai Giovani
Parallelamente alla riforma normativa, il Ministro ha parlato del Piano Casa Italia, un progetto per contrastare il disagio abitativo. Il piano parte con una dotazione iniziale di 660 milioni di euro di fondi pubblici, ma l’obiettivo, ha precisato Salvini, è “aggiungere risorse private” attraverso formule innovative e il coinvolgimento di fondi immobiliari, fondazioni e casse di previdenza.
Una delle finalità principali del piano è sostenere i giovani e le giovani coppie, che faticano ad accedere al mercato immobiliare. Si sta lavorando a meccanismi come quello dell’affitto con riscatto, dove il canone di locazione funge da “una sorta di anticipo sul prezzo di acquisto”, trasformandosi in un salvadanaio per il futuro. L’obiettivo è dare una risposta concreta a chi, pur avendo un reddito, non riesce a sostenere i prezzi di mercato per l’acquisto o l’affitto, specialmente nelle grandi città.
Il Ministro ha concluso ribadendo il suo obiettivo per la fine del mandato: “arrivare con il salva casa perfettamente funzionante e applicato da Comuni e Regioni”. Una collaborazione stretta con gli Enti locali sarà fondamentale per evitare “distonie nella sua applicazione e mancanze di diritti dei cittadini”. La strada tracciata è quella di una maggiore certezza delle norme e di una semplificazione che possa davvero rilanciare un settore vitale per l’Italia.
