Milano – Un’escalation silenziosa che emerge con la forza dei numeri, un grido d’allarme che risuona tra le mura domestiche e le strade della metropoli. Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, la Procura di Milano ha diffuso un’analisi sull’andamento delle denunce per i reati legati alla violenza di genere, rivelando una realtà tanto complessa quanto preoccupante. Il dato più scioccante è l’aumento di oltre il 30% dei fascicoli per maltrattamenti in famiglia negli ultimi tre anni, un’impennata che testimonia una sofferenza profonda e, forse, una maggiore consapevolezza e coraggio nel denunciare.

Maltrattamenti in Famiglia: Una Piaga in Crescita Esponenziale

L’analisi, che copre il periodo da luglio 2024 a giugno 2025, mostra un totale di 3.126 fascicoli aperti per maltrattamenti in famiglia. Di questi, 2.814 sono a carico di indagati noti e 312 contro ignoti. Un numero impressionante se confrontato con i 2.138 procedimenti registrati tra il 2022 e il 2023, che evidenzia un incremento non solo numerico ma anche della gravità del fenomeno. Questi dati, come sottolineato dal Procuratore di Milano Marcello Viola, possono essere letti anche come un segnale di “crescita dell’emersione”: le vittime si sentono più rassicurate dalle istituzioni e trovano la forza di rompere il silenzio. Questo non diminuisce la gravità del problema, ma accende una luce sulla necessità di rafforzare ulteriormente la rete di supporto e protezione.

Il V dipartimento della Procura, specializzato nella tutela di famiglia, minori e soggetti deboli, è stato potenziato proprio per far fronte a questa emergenza, aumentando il numero di magistrati da 12 a 18. Un impegno concreto che risponde a un’esigenza non più procrastinabile.

Stalking e Violenze Sessuali: Dati Fluttuanti che non Rassicurano

Se il dato sui maltrattamenti è in netta crescita, quello relativo ad altri reati di genere mostra un andamento più altalenante, che merita un’attenta riflessione.

  • Stalking (Atti persecutori): Nell’ultimo anno sono stati aperti 1.498 fascicoli. Questo numero segna una diminuzione rispetto ai 1.772 del periodo 2023-2024, ma un lieve aumento se confrontato con i 1.471 del biennio 2022-2023.
  • Violenze Sessuali: Le denunce, comprese quelle a danno di minori, hanno portato all’apertura di 1.204 procedimenti nell’ultimo anno. Anche in questo caso, si registra un calo rispetto ai 1.298 dell’anno precedente, ma un aumento rispetto ai 1.140 del 2022-2023.

Questa fluttuazione non deve essere interpretata come un segnale di tregua. La violenza sessuale, in particolare, rimane su livelli allarmanti. Il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha espresso preoccupazione per l’aumento dei giovani adulti condannati per reati di genere, un segnale che “la cultura patriarcale viene trasmessa anche alle nuove generazioni”.

Revenge Porn e Riduzione in Schiavitù: Nuove e Vecchie Forme di Violenza

L’analisi della Procura ha toccato anche reati specifici che delineano le diverse sfaccettature della violenza di genere.

Il fenomeno del “revenge porn”, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, mostra una contrazione, passando dai 169 fascicoli del 2023-2024 ai 134 dell’ultimo anno. Questo potrebbe indicare una maggiore efficacia delle campagne di sensibilizzazione e delle normative, ma il problema della violenza digitale contro le donne rimane una minaccia grave e in crescita, come sottolineato anche dalle Nazioni Unite per la campagna del 2025.

In controtendenza, invece, i reati legati alla riduzione in schiavitù, che spesso celano la tratta a scopo di prostituzione, sono in leggero aumento, passando da 12 a 14 fascicoli totali nel giro di un anno. Un dato numericamente piccolo ma sintomo di una piaga odiosa e difficile da sradicare.

Il Contesto: Una “Mattanza” da Fermare con la Cultura del Rispetto

Questi dati non sono solo cifre, ma rappresentano storie di dolore, paura e lotta. Si inseriscono in un contesto nazionale e locale allarmante. Nel solo 2025, la provincia di Milano ha visto un’impennata dei femminicidi, passando dai due del 2024 ai dodici dell’anno in corso. Complessivamente, dal luglio 2024 al giugno 2025, la Procura ha gestito circa 8.500 “codici rossi”, la procedura d’urgenza introdotta per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere. Di questi, ben 7.000 riguardavano reati commessi da persone note alla vittima: familiari, partner, ex compagni.

La Giornata del 25 novembre è un’occasione fondamentale per riflettere, ma l’impegno deve essere quotidiano. Come ribadito da più parti, dalla Procura alle associazioni, la repressione non basta. È necessaria un’azione culturale profonda, che parta dalle scuole e dalle famiglie per educare al rispetto, all’affettività e al riconoscimento della parità di genere. Solo cambiando la cultura che ancora troppo spesso giustifica, minimizza o alimenta la violenza, si potrà sperare di invertire questa drammatica tendenza.

Di veritas

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