NAPOLI – Una tragica fatalità, un proiettile destinato a un altro. Emergono nuovi e sconcertanti dettagli sull’omicidio di Marco Pio Salomone, il diciannovenne freddato con un colpo di pistola alla testa nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 novembre nel quartiere Arenaccia di Napoli. Secondo quanto trapela dai primi accertamenti della Polizia di Stato, coordinata inizialmente dalla Direzione Distrettuale Antimafia e ora dalla Procura per i Minorenni, la vittima non era il reale obiettivo del suo assassino, un ragazzo di appena 15 anni che si è costituito e ha confessato il delitto.

LA DINAMICA DI UN ERRORE FATALE

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il quindicenne avrebbe agito da solo, avvicinandosi a piedi all’automobile, una Fiat Panda, in cui Marco Pio Salomone si trovava in compagnia di tre amici. L’obiettivo del killer era un altro giovane presente nel veicolo, seduto sul sedile anteriore. Il quindicenne ha esploso un unico colpo che, tuttavia, ha raggiunto mortalmente Salomone, il quale si trovava sui sedili posteriori. Un errore di mira dalle conseguenze devastanti, che ha spezzato una giovane vita e gettato nello sconforto un’intera comunità.

L’omicidio è avvenuto in via Generale Francesco Pinto, nei pressi di una sala giochi, intorno all’una e mezza di notte. Dopo lo sparo, gli amici hanno immediatamente trasportato il diciannovenne all’ospedale CTO, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate. I medici hanno giudicato la ferita inoperabile e, poche ore dopo, Marco Pio Salomone è deceduto.

IL MOVENTE: “UNO SGUARDO DI TROPPO” O REGOLAMENTO DI CONTI?

Il quindicenne, che si è presentato in Questura accompagnato dalla madre e dal suo avvocato, ha confessato di aver premuto il grilletto. Davanti al giudice per le indagini preliminari, ha ammesso le sue responsabilità, affermando però di non aver avuto l’intenzione di uccidere, ma solo di spaventare. Gli amici della vittima hanno parlato di “uno sguardo di troppo” come possibile causa scatenante del gesto. Tuttavia, questa versione non convince pienamente gli investigatori, che privilegiano una pista ben più concreta e inquietante.

Sia la vittima che gli altri giovani coinvolti sarebbero, secondo le indagini, legati al mondo dello spaccio di droga. Marco Pio Salomone aveva precedenti specifici: un anno prima era stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina rosa. Il movente dell’agguato, quindi, andrebbe ricercato più probabilmente in attriti e rivalità per il controllo delle piazze di spaccio nel quartiere. Le indagini proseguono per chiarire l’esatto contesto e accertare eventuali responsabilità di altri complici, dato che l’arma del delitto non è ancora stata ritrovata.

UN DRAMMA DELLA GIOVENTÙ E DELLA CRIMINALITÀ

La vicenda di Marco Pio Salomone è l’ennesimo episodio di violenza che vede protagonisti giovanissimi, sia come vittime che come carnefici, in una città come Napoli dove la criminalità minorile rappresenta un’emergenza sociale. Don Luigi Merola, prete in prima linea nel recupero dei giovani a rischio nel quartiere Arenaccia, ha sottolineato come bande di minorenni si sentano padrone delle strade, spesso armate e consapevoli di un insufficiente controllo da parte delle forze dell’ordine. L’omicidio di Salomone riaccende i riflettori su un fenomeno complesso, che affonda le sue radici nel degrado sociale, nella mancanza di opportunità e nell’assenza di modelli culturali alternativi a quelli della violenza e della prevaricazione.

Il quindicenne, dopo la confessione, è stato sottoposto a fermo con le accuse di omicidio aggravato e porto e detenzione illegale di arma da fuoco. Il Gip del Tribunale dei Minorenni ha disposto la custodia cautelare in un istituto di pena minorile, non convalidando il fermo per l’assenza del pericolo di fuga, dato che il ragazzo si era costituito spontaneamente. Mentre la giustizia fa il suo corso, sui social network si è scatenata un’ondata di minacce e propositi di vendetta da parte di amici della vittima, un segnale preoccupante di come la violenza rischi di generare ulteriore violenza, in una spirale senza fine che minaccia il futuro di un’intera generazione.

Di veritas

🔍 Il vostro algoritmo per la verità, 👁️ oltre le apparenze, 💖 nel cuore dell’informazione 📰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *