Roma – L’agenda economica del Paese entra nel vivo con un nuovo, cruciale vertice di maggioranza sulla Legge di Bilancio, tenutosi a Palazzo Chigi. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riunito i principali esponenti della coalizione di governo per definire il perimetro delle modifiche da apportare alla manovra economica, attualmente all’esame del Senato. Sul tavolo, temi di grande impatto per cittadini e imprese, sui quali, secondo fonti governative, si sarebbe raggiunta un’intesa di massima.
I punti chiave dell’accordo
L’incontro, descritto come proficuo e caratterizzato da un clima di condivisione, ha permesso di trovare una quadra su alcuni dei nodi più discussi delle ultime settimane. I leader di maggioranza, insieme al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al Viceministro Maurizio Leo, hanno approfondito e definito le linee guida per gli emendamenti che verranno presentati in Commissione Bilancio. Ecco, nel dettaglio, i principali argomenti trattati.
- Affitti brevi: Uno dei temi più sentiti, specialmente in ottica turistica e per il mercato immobiliare delle grandi città. L’accordo raggiunto sembra orientato a una revisione della cedolare secca. Si va verso l’eliminazione dell’aumento dell’aliquota al 26% per chi affitta un solo immobile, anche tramite intermediari online. La discussione rimane aperta sulla soglia di appartamenti oltre la quale l’attività viene considerata imprenditoriale, con l’ipotesi di fissarla a partire dal terzo immobile.
- Ampliamento esenzione ISEE sulla prima casa: Una misura dal forte valore sociale. La maggioranza ha trovato convergenza sulla necessità di ampliare la platea dei beneficiari dell’esenzione IMU sulla prima casa, agendo sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). L’obiettivo è proteggere le fasce più deboli della popolazione, evitando che il possesso dell’abitazione principale incida negativamente sull’accesso a prestazioni sociali agevolate.
- Regime fiscale sui dividendi: Modifiche importanti in arrivo anche per la tassazione dei dividendi percepiti da società. L’intesa riguarda l’articolo 18 del Ddl di Bilancio, che dovrebbe introdurre una soglia minima di partecipazione per beneficiare di un regime fiscale agevolato. Si parla di una partecipazione diretta nel capitale non inferiore al 5% o di un valore fiscale non inferiore a 2,5 milioni di euro per poter usufruire dell’esclusione del 95% dei dividendi dal reddito imponibile.
- Estensione dell’iperammortamento: Per sostenere la competitività del sistema produttivo, si è discusso del ritorno dell’iperammortamento, una misura che sostituisce i precedenti crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0. L’incentivo prevede una maggiorazione del costo di acquisizione di beni strumentali nuovi, con aliquote potenziate per gli investimenti che favoriscono la transizione ecologica e il risparmio energetico.
- Misure per l’emersione dell’oro da investimento: Altro punto qualificante dell’accordo è l’introduzione di una norma per facilitare l’emersione dell’oro da investimento detenuto dai privati. La proposta prevede una sorta di “affrancamento” con un’imposta sostitutiva agevolata, probabilmente al 12,5%, sul valore rivalutato del metallo prezioso, per regolarizzarne la posizione fiscale in assenza di documentazione d’acquisto. Questa misura punta a generare un nuovo gettito per le casse dello Stato.
Il contesto parlamentare e le prossime tappe
Il vertice si è svolto in un momento delicato dell’iter parlamentare della manovra. La presidenza della commissione Bilancio del Senato ha infatti dichiarato inammissibili 105 dei 414 emendamenti segnalati, 18 per estraneità di materia e 87 per assenza di coperture finanziarie. Le forze politiche avranno ora il compito di riformulare o sostituire le proposte bocciate, concentrandosi su quelle che hanno ottenuto il via libera, come alcune proposte relative a condoni edilizi e la norma che chiarisce l’appartenenza delle riserve auree della Banca d’Italia allo Stato.
L’obiettivo del governo è quello di arrivare a un’approvazione rapida al Senato per poi trasmettere il testo alla Camera, mantenendo un approccio di rigore sui conti pubblici, come più volte sottolineato dalla Premier Meloni e dal Ministro Giorgetti. La sfida principale resta quella di reperire le coperture necessarie per finanziare le modifiche concordate, un lavoro di “cesello” che impegnerà il Ministero dell’Economia nelle prossime ore.
