Una notte per l’Europa, una notte per ritrovare sé stessi. Il palcoscenico è quello dello stadio Artemio Franchi, l’avversario è l’insidioso AEK Atene, ma per la Fiorentina la sfida di questa sera alle 21:00, valida per il quarto turno del girone di Conference League, assume i contorni di un crocevia fondamentale della sua tormentata stagione. Dopo l’esonero di Stefano Pioli e l’arrivo di Paolo Vanoli, la squadra viola cerca ancora la sua prima vittoria sotto la nuova gestione, impantanata in zona retrocessione in campionato e chiamata a dare un segnale forte, prima di tutto a livello mentale.
La Cura Vanoli: Crescita e Mentalità Europea
L’avventura di Paolo Vanoli sulla panchina viola è iniziata in salita. La scossa tanto attesa non ha ancora prodotto una vittoria, ma due pareggi incoraggianti contro Genoa e Juventus hanno mostrato i primi segni di una ritrovata solidità. Ora, però, serve il cambio di passo. Il tecnico varesino, 53 anni, vive la vigilia del suo battesimo assoluto da allenatore in una competizione europea, ma mette da parte l’emozione personale per focalizzarsi sulla missione. “Non posso permettermi di lasciarmi andare all’emozione, durerà pochi secondi,” ha dichiarato in conferenza stampa. “È un altro step importante per la mia carriera, ma i pensieri riguardano altro”.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, con una classifica in Serie A che piange, la Conference League non è vista come un peso. “Piuttosto è un’occasione per vedere anche altri giocatori, in un momento come questo c’è bisogno davvero di tutti,” ha precisato Vanoli. “La gara di coppa dovrà servirci per continuare il nostro percorso di crescita. Se vogliamo diventare una grande squadra dobbiamo lasciare da parte ogni alibi e abituarci a giocare ogni tre giorni”. Un messaggio chiaro: l’Europa come laboratorio e come palestra per forgiare il carattere di una squadra che ha un disperato bisogno di certezze.
Le Scelte: Esperienza al Potere con De Gea e Dzeko
In un momento così delicato, Vanoli si affida ai senatori, ai giocatori di caratura internazionale chiamati a trascinare il gruppo fuori dalle sabbie mobili. Il tecnico ha sciolto due riserve importanti sulla formazione che affronterà l’AEK: in porta ci sarà David De Gea e in attacco Edin Dzeko. Una scelta forte e precisa. Dopo l’esordio del giovane Martinelli nella trasferta persa contro il Mainz, tocca di nuovo all’esperto portiere spagnolo blindare la porta. Davanti, il bomber bosniaco guiderà l’assalto, con Moise Kean destinato alla panchina e Andrea Piccoli ancora ai box per una lieve distorsione alla caviglia.
“Sia De Gea sia Dzeko devono aiutarci a uscire da questo momento,” ha sottolineato senza mezzi termini l’allenatore. Ma le responsabilità non ricadono solo su di loro. Un appello speciale è stato rivolto ad Albert Gudmundsson: “Chi vuole diventare un campione deve trascinare la squadra. È una cosa che pretendo da Albert perché è un giocatore importante per questo gruppo e perché ha le qualità. Sono certo che ci potrà regalare grandi soddisfazioni, ma deve capire di poter essere trascinante nei momenti chiave”. L’islandese è atteso al fianco di Dzeko per formare un tandem offensivo di qualità e imprevedibilità.
- Porta: David De Gea
- Attacco: Edin Dzeko, Albert Gudmundsson
- Difesa: Possibile rilancio per Comuzzo
- Centrocampo: Ballottaggio a quattro (Ndour, Richardson, Mandragora, Fazzini) per due maglie, con Nicolussi Caviglia in regia al posto di Fagioli.
L’Avversario: L’AEK Atene e il Ritorno di Jovic
La Fiorentina non dovrà sottovalutare l’impegno. L’AEK Atene è una squadra solida, attualmente terza nel campionato greco e arriverà al Franchi spinta dall’entusiasmo di circa duemila tifosi. La rosa greca è inoltre infarcita di conoscenze del calcio italiano, un fattore che aggiunge ulteriore fascino e pericolo alla sfida. Tra i pali ci sono due ex portieri della Serie A come Thomas Strakosha e Alberto Brignoli. A questi si aggiungono Marin, Roberto Pereyra e, soprattutto, l’ex di turno Luka Jovic. L’attaccante serbo, che ha vestito la maglia viola nella stagione 2022-23 collezionando 50 presenze e 13 gol, tornerà da avversario in uno stadio che conosce bene. Un motivo in più per la difesa viola per mantenere la concentrazione ai massimi livelli.
Dall’altra parte, la Fiorentina dovrà fare i conti con alcune assenze. Oltre a Piccoli, mancheranno ancora Robin Gosens e Dodô, entrambi vicini al rientro ma non ancora disponibili. “Dobbiamo essere più squadra e capire meglio la partita”, è la raccomandazione finale di Vanoli. Una frase che racchiude l’essenza della sfida: servirà cuore, qualità e intelligenza tattica per vincere e iniziare, finalmente, la risalita.
