Un debutto autobiografico al Torino Film Festival
Fortunato Cerlino, noto per il suo ruolo in ‘Gomorra’, ha presentato al 43° Torino Film Festival il suo debutto alla regia, ‘Avemmaria’. Il film, tratto dalla sua autobiografia ‘Se vuoi vivere felice’, pubblicata da Einaudi nel 2018, racconta una storia di formazione ambientata nella difficile realtà napoletana. La pellicola esplora temi di povertà, violenza e, soprattutto, la forza dei sogni come motore di riscatto personale.
La trama: un’infanzia tra Gomorra e aspirazioni artistiche
‘Avemmaria’ narra la storia di Felice, interpretato da Mario Di Leva, un bambino che cresce in un contesto segnato dalla criminalità e dalla miseria. A differenza di molti suoi coetanei, Felice coltiva sogni ambiziosi, come quello di diventare un cantante neomelodico. A supportarlo in questo percorso, una maestra che crede nel suo talento e una figura misteriosa, interpretata da Salvatore Esposito, che funge da angelo custode. Il film pone una riflessione sulla possibilità di superare un destino apparentemente già scritto, incarnato dal tormentone ‘Chi è nato tondo nun pò murí quadrato’.
Il cast e la visione del regista
Oltre a Mario Di Leva e Salvatore Esposito, il cast di ‘Avemmaria’ include Marianna Fontana e Carmine Borrino. Fortunato Cerlino ha sottolineato come il suo intento non fosse quello di realizzare un film di cronaca, ma di esplorare il peso e la potenza dei sogni. Il regista ha spiegato che sognare significa aspirare al cielo, ma anche affrontare la fatica di rompere gli schemi e le convenzioni sociali.
Salvatore Esposito: un personaggio tra gioia e dolore
Salvatore Esposito ha descritto il suo personaggio come una figura complessa, capace di incarnare sia la gioia che il dolore, l’amore e l’odio. L’attore ha evidenziato l’universalità del film, sottolineando come la capacità di fare pace con i propri demoni interiori possa portare a un mondo migliore.
Simbolismo e spiritualità nell’opera di Cerlino
‘Avemmaria’ è un’opera ricca di simbolismi e spiritualità. Cerlino ha rivelato la sua passione fin da bambino per l’infinito e la sua fascinazione per figure come quella di Cristo. Il regista ha inoltre accennato a concetti di fisica quantistica, suggerendo una visione del tempo come qualcosa di flessibile e multidimensionale.
Un omaggio alla maestra Giulia
Il film è dedicato alla maestra Giulia, figura chiave nel percorso di crescita di Fortunato Cerlino. Il regista ha espresso gratitudine verso questa insegnante, che gli ha permesso di superare i limiti imposti dal contesto sociale e di credere nelle proprie potenzialità. La maestra Giulia ha rappresentato per Cerlino una guida verso la realizzazione dei propri sogni.
Un film che invita alla riflessione sul potere dei sogni
‘Avemmaria’ si presenta come un’opera intensa e toccante, capace di affrontare temi complessi con delicatezza e profondità. Il film di Fortunato Cerlino non si limita a raccontare una storia di riscatto sociale, ma invita lo spettatore a riflettere sul potere dei sogni, sulla forza dell’educazione e sulla possibilità di superare i propri limiti, anche quando le circostanze sembrano avverse.
