Un nuovo centro per la geofisica dell’Einstein Telescope in Sardegna
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha annunciato la creazione del Centro per la caratterizzazione geofisica dell’Einstein Telescope, un’iniziativa volta a supportare la candidatura italiana per ospitare il futuro osservatorio di onde gravitazionali. Questo centro si concentrerà sulla realizzazione di una mappa tridimensionale dettagliata del sottosuolo sardo, analizzando le caratteristiche delle rocce e la loro idoneità ad ospitare una struttura sotterranea di tale portata.
Obiettivi e attività del centro
Il nuovo centro, la cui operatività è prevista per i primi mesi del 2026, si propone di integrare i dati già raccolti dal 2019 attraverso progetti come Faber (Far fAult oBsERvatory) e Meet (Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics), quest’ultimo finanziato dal PNRR e guidato dall’INGV. Una delle prime attività sarà un rilievo elettromagnetico aerotrasportato, come spiega il fisico Carlo Giunchi della sezione di Pisa dell’INGV: “Un elicottero equipaggiato con una grande antenna sorvolerà la zona a poche decine di metri dal suolo, indirizzando onde elettromagnetiche verso il terreno per ottenere informazioni sulla composizione del sottosuolo, come la distribuzione di rocce e fluidi.”
La mappa 3D del sottosuolo
L’obiettivo principale è la creazione di una mappa 3D del sottosuolo fino a una profondità di qualche centinaio di metri. “La utilizzeremo per interpretare tutte le osservazioni fatte e dimostrare l’adeguatezza delle rocce della Sardegna a ospitare un’infrastruttura sotterranea,” afferma Giunchi. Le indagini dovrebbero concludersi prima dell’estate del 2026, seguite dalla fase di elaborazione dei dati.
Il contesto scientifico e tecnologico
L’Einstein Telescope rappresenta una sfida tecnologica senza precedenti. La sua costruzione richiederebbe un sito con caratteristiche geologiche particolari, in grado di minimizzare le vibrazioni e i rumori di fondo che potrebbero interferire con le misurazioni delle onde gravitazionali. La Sardegna, con la sua relativa quiete sismica e stabilità geodinamica, è considerata uno dei siti più promettenti in Europa. La tecnologia del rilievo elettromagnetico aerotrasportato, utilizzata per la creazione della mappa 3D, è una tecnica avanzata che permette di ottenere informazioni dettagliate sulla composizione del sottosuolo in modo rapido ed efficiente. Le onde elettromagnetiche, una volta riflesse dal terreno, forniscono dati preziosi sulla presenza di diversi tipi di rocce, fluidi e strutture geologiche.
L’importanza della geofisica per l’Einstein Telescope
La creazione di questo centro rappresenta un passo significativo per la candidatura italiana all’Einstein Telescope. La geofisica gioca un ruolo cruciale nella selezione del sito, fornendo informazioni essenziali sulla stabilità e la composizione del sottosuolo. La mappa 3D del sottosuolo sardo sarà uno strumento fondamentale per valutare l’idoneità del sito e per progettare l’infrastruttura sotterranea in modo ottimale. Questo progetto non solo rafforza la posizione dell’Italia nella corsa all’Einstein Telescope, ma promuove anche lo sviluppo di nuove tecnologie e competenze nel campo della geofisica.
