La confessione di Bolsonaro: una notte di paranoia

L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha ammesso di aver tentato di manomettere il braccialetto elettronico che gli era stato applicato. Secondo quanto riportato dal sito brasiliano Metropoles, Bolsonaro ha testimoniato davanti ai magistrati di aver agito durante una “crisi notturna” causata dall’interazione tra due farmaci prescritti da medici diversi: pregabalina e sertralina. La giudice ausiliaria della Corte Suprema ha raccolto la sua testimonianza, rivelando dettagli sorprendenti sull’accaduto.

Dettagli dell’incidente: saldatrice e sospetti di microspie

Bolsonaro ha spiegato di aver vissuto uno stato di “paranoia” tra venerdì e sabato, caratterizzato da un sonno interrotto e dalla convinzione che il braccialetto fosse dotato di microspie. In preda a questa paranoia, avrebbe preso una saldatrice per ferro e iniziato ad “aprire la parte superiore del dispositivo”. L’ex presidente ha dichiarato di essersi fermato verso mezzanotte, quando ha riacquistato lucidità, e di aver immediatamente avvisato gli agenti di custodia.

La presenza di familiari e collaboratori

Bolsonaro ha precisato che al momento del fatto in casa erano presenti la figlia, il fratello maggiore e un collaboratore, ma che nessuno di loro si sarebbe accorto della manomissione perché stavano dormendo. Ha inoltre aggiunto di non ricordare episodi simili in passato e di aver iniziato una delle terapie farmacologiche solo quattro giorni prima dell’arresto.

Le implicazioni legali e politiche

La confessione di Bolsonaro potrebbe avere significative implicazioni legali e politiche. L’ammissione di aver tentato di manomettere il braccialetto elettronico potrebbe aggravare la sua posizione nei procedimenti giudiziari in corso. Resta da vedere come questa vicenda influenzerà ulteriormente il panorama politico brasiliano, già segnato da forti tensioni e divisioni.

Riflessioni sulla vicenda Bolsonaro

La vicenda solleva interrogativi sulla salute mentale e sulle responsabilità di figure pubbliche di alto profilo. L’ammissione di Bolsonaro di aver agito sotto l’effetto di paranoia indotta da farmaci apre un dibattito sulla necessità di valutare attentamente le condizioni psicofisiche di chi ricopre ruoli di potere. È fondamentale garantire che le decisioni siano prese in piena lucidità e consapevolezza, per evitare conseguenze potenzialmente dannose per la società.

Di atlante

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