Un mese di avvistamenti e preoccupazioni
Da più di un mese, la presenza di un delfino, affettuosamente soprannominato ‘Mimmo’, nel bacino di San Marco a Venezia, ha catturato l’attenzione di residenti e turisti. Tuttavia, la sua permanenza in queste acque trafficate ha destato crescente preoccupazione, soprattutto a seguito dell’avvistamento di alcune ferite sulla pinna dorsale da parte dei ricercatori del Cetacean standings Emergency Response Team (Cert) dell’Università di Padova.
Operazione congiunta per la sicurezza di ‘Mimmo’
Per garantire la sicurezza del delfino, è stata messa in atto un’operazione congiunta coordinata dalla Capitaneria di Porto, coinvolgendo Guardia costiera, Vigili del fuoco, Guardia di Finanza, Polizia locale, Protezione civile e l’Università degli Studi di Padova. L’obiettivo era quello di spingere ‘Mimmo’ verso acque più tranquille e sicure, lontano dal caos del bacino di San Marco.
La strategia: una barriera sonica
L’operazione si è avvalsa dell’utilizzo di un sonar per guidare il cetaceo. Sei ricercatori, muniti di apparecchi ‘pinger’ che emettono suoni sgraditi ma innocui per i cetacei, e di un idrofono per localizzare il delfino, hanno creato una barriera sonica lungo il bacino. Contemporaneamente, altre imbarcazioni hanno generato suoni fastidiosi colpendo tubi d’acciaio immersi in acqua. Questa combinazione di suoni ha indotto ‘Mimmo’ a spostarsi verso il canale dell’Orfano.
Verso la Laguna Sud e il mare aperto
Dopo essere stato guidato verso i Giardini della Biennale, dove ha compiuto alcuni salti, ‘Mimmo’ si è immerso e ha fatto perdere le proprie tracce. L’ultima volta è stato avvistato all’altezza dell’isola de La Grazia, prima di dirigersi verso la Laguna Sud. Proprio in questa zona, a Chioggia, erano stati segnalati i primi avvistamenti del delfino nelle scorse settimane, suggerendo che ‘Mimmo’ potrebbe essere tornato in un’area a lui familiare.
Monitoraggio continuo e dissuasori sonori
Nonostante il successo dell’operazione, il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni per verificare se ‘Mimmo’ si sia definitivamente allontanato verso il mare aperto. In caso di un suo ritorno nel bacino di San Marco, i ricercatori del Cret si attiveranno per posizionare dissuasori sonori fissi, creando una barriera permanente per proteggerlo dai pericoli del traffico marittimo.
Un sospiro di sollievo e la speranza per il futuro
L’azzeramento delle segnalazioni di avvistamento, che nelle scorse settimane pervenivano quotidianamente alla sala operativa della Capitaneria di porto di Venezia, testimonia il buon esito dell’attività. Si spera che ‘Mimmo’ possa trovare un habitat sicuro e tranquillo nel mare aperto, lontano dai rischi del bacino di San Marco.
Un intervento necessario per la tutela della fauna marina
L’operazione per allontanare ‘Mimmo’ dal bacino di San Marco sottolinea l’importanza di interventi mirati per la tutela della fauna marina in ambienti antropizzati. La presenza di animali selvatici in contesti urbani può rappresentare un rischio sia per gli animali stessi che per l’uomo, rendendo necessarie azioni coordinate per garantire la loro sicurezza e il rispetto dell’ambiente.
