L'aula del Tribunale per l'udienza preliminare a porte chiuse per l'omicidio di Alice Scagni. Genova, 04 aprile 2023. (simbolica, simboliche, generica, giustizia). ANSA/LUCA ZENNARO

La Sentenza del Tribunale di Verbania

Il Tribunale di Verbania ha emesso una sentenza di condanna a tre anni di reclusione per Giancarlo Murroni, il 64enne accusato di aver aggredito con acido cloridrico la sua ex compagna. La decisione è stata presa dal giudice per le udienze preliminari (GUP) Mauro D’Urso, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. La pena corrisponde alla richiesta avanzata dalla procura di Verbania.

Riqualificazione delle Accuse

Nel corso del processo, il GUP ha riconosciuto le attenuanti generiche e ha riqualificato due dei tre capi d’imputazione originari. In particolare, l’accusa di tentata deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, aggravata dalla premeditazione, dall’utilizzo di sostanze venefiche e dall’aver commesso il fatto nei confronti dell’ex convivente, è stata riqualificata in tentate lesioni personali gravissime. Allo stesso modo, l’accusa di stalking è stata riqualificata in minacce. Murroni era anche accusato di lesioni aggravate.

Risarcimento alla Vittima

Oltre alla pena detentiva, Giancarlo Murroni è stato condannato a versare alla vittima un risarcimento provvisionale di diecimila euro, di cui quattromila già corrisposti nei mesi scorsi. Questo risarcimento è inteso come un primo passo per alleviare il trauma subito dalla donna, che, pur non avendo riportato lesioni fisiche gravi, ha subito un forte trauma psicologico a seguito dell’aggressione.

La Difesa e le Scuse dell’Imputato

L’avvocato Marisa Zariani, difensore di Murroni, ha descritto l’atto come “un momento di pazzia”, sottolineando il profondo dispiacere dell’uomo per quanto commesso. Questa linea difensiva ha cercato di mitigare la gravità dell’azione, presentandola come un episodio isolato e non premeditato, nonostante l’originaria accusa di premeditazione.

Dettagli sull’Aggressione

L’aggressione risale al 28 dicembre scorso, quando Murroni attaccò l’ex compagna nel suo salone da parrucchiera. Le analisi hanno rivelato che la sostanza utilizzata era acido cloridrico al 6,5%. Murroni fu arrestato subito dopo l’accaduto e, da giugno, si trovava agli arresti domiciliari. L’episodio ha scosso la comunità locale, evidenziando ancora una volta il problema della violenza di genere.

Riflessioni sulla Sentenza

La condanna di Giancarlo Murroni a tre anni di reclusione, sebbene inferiore alle pene previste per i reati inizialmente contestati, rappresenta un importante segnale nella lotta contro la violenza di genere. La riqualificazione delle accuse e il riconoscimento delle attenuanti generiche evidenziano la complessità del caso, ma non diminuiscono la gravità dell’atto commesso. Il risarcimento alla vittima è un passo necessario per aiutarla a superare il trauma subito, ma la strada verso la guarigione psicologica rimane lunga e difficile. È fondamentale che la società continui a condannare fermamente ogni forma di violenza e a sostenere le vittime, offrendo loro supporto legale, psicologico e sociale.

Di veritas

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