L’Inchiesta della Procura di Milano

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai motivi abbietti, in relazione alla partecipazione di cittadini italiani all’assedio di Sarajevo durante la guerra degli anni ’90. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, è stato avviato dal pm Alessandro Gobbis a seguito di un esposto presentato dal giornalista e scrittore Ezio Gavazzeni, con la collaborazione di due avvocati e dell’ex magistrato Guido Salvini.

I ‘Turisti della Guerra’ e il Macabro Viaggio a Sarajevo

Secondo le testimonianze raccolte, individui provenienti da diverse regioni del nord Italia, descritti come simpatizzanti di estrema destra con una passione per le armi, si radunavano a Trieste per poi essere trasportati sulle colline circostanti Sarajevo. Qui, dopo aver pagato le milizie serbo-bosniache guidate da Radovan Karadzic, avrebbero sparato sulla popolazione civile della città assediata. Questi individui sono stati definiti ‘cecchini del weekend’ o ‘turisti della guerra’, implicando una partecipazione occasionale e perversa al conflitto.

Il Pagamento per Uccidere e la Relazione dell’Ex Sindaca di Sarajevo

Le indagini mirano a far luce su coloro che avrebbero pagato somme “ingenti” ai militari serbi per partecipare all’assedio e sparare “per divertimento” contro i cittadini di Sarajevo. Nel fascicolo è inclusa anche una relazione inviata alla Procura di Milano dall’ex sindaca di Sarajevo, Benjamina Karic, riguardante questi “ricchi stranieri amanti di imprese disumane”.

Il Contesto Storico e le Atrocità dell’Assedio di Sarajevo

L’assedio di Sarajevo, durato dal 1992 al 1996, è stato uno degli episodi più cruenti della guerra in Bosnia ed Erzegovina. Durante questo periodo, la città è stata sottoposta a un costante bombardamento e attacchi da parte delle forze serbo-bosniache, causando la morte di oltre 11.000 persone, tra cui numerosi civili. La partecipazione di stranieri a tali atrocità, se confermata, aggiungerebbe un ulteriore livello di orrore a un capitolo già oscuro della storia europea.

Riflessioni sull’Inchiesta e la Responsabilità Individuale

L’apertura di questa inchiesta rappresenta un passo importante verso la ricerca della verità e la giustizia per le vittime dell’assedio di Sarajevo. Se confermata, la partecipazione di cittadini italiani a tali atti di violenza solleva interrogativi profondi sulla responsabilità individuale e sulla necessità di contrastare l’estremismo e l’odio che possono portare a tali aberrazioni. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

Di veritas

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