Un Natale poco gradito per Schiavone
Il nuovo romanzo di Antonio Manzini, ‘Sotto mentite spoglie’ (Sellerio, pp. 560, 17 euro), vede il vicequestore Rocco Schiavone alle prese con un’atmosfera natalizia che sembra esasperarlo più del solito. Tra cori nordici e motivetti pop onnipresenti, Schiavone, fedele al suo stile romano trapiantato ad Aosta, si trova a malincuore immerso in un contesto festivo che stride con il suo spirito ombroso e malinconico.
Indagini e misteri tra le montagne valdostane
La trama si sviluppa con un colpo in banca che si rivela più complesso del previsto, innescando una serie di eventi inaspettati. Schiavone, spinto dalla sua proverbiale ostinazione, si getta a capofitto nelle indagini, affiancato dai suoi fidati amici e colleghi. Parallelamente, il ritrovamento di un cadavere in un laghetto di montagna aggiunge un ulteriore strato di mistero, portando alla luce una torbida vicenda che coinvolge Big Pharma, sport e criminalità organizzata.
Un protagonista in bilico tra cinismo e umanità
Manzini tratteggia un Schiavone sempre più tormentato dal fantasma della moglie Marina, ma ancora capace di disincanto e di un’ironia pungente. Nonostante il cinismo che lo contraddistingue, il vicequestore si dimostra vulnerabile e in cerca di un appiglio emotivo, diviso tra la tentazione di lasciarsi andare alla malinconia e la possibilità di un nuovo amore.
Amicizie e nuovi incontri
In questa nuova avventura, Schiavone può contare sull’aiuto degli amici di sempre, Brizio e Furio, e sulla collaborazione dei colleghi Michela Gambino e Alberto Fumagalli, ormai coppia affiatata. Proprio durante una delle cene organizzate da questi ultimi, Schiavone fa la conoscenza di una nuova amica, aprendo spiragli inaspettati nel suo universo emotivo.
Un romanzo che esplora le ombre dell’animo umano
‘Sotto mentite spoglie’ conferma la capacità di Antonio Manzini di creare un personaggio complesso e sfaccettato come Rocco Schiavone, capace di incarnare le contraddizioni dell’animo umano. Il romanzo, pur mantenendo il ritmo serrato del giallo, si addentra nelle profondità psicologiche del protagonista, offrendo uno spaccato amaro e realistico sulla solitudine, la perdita e la ricerca di un senso nella vita.
