Un legame trentennale tra politica e amicizia
Il loro percorso politico è iniziato tra le fila della Democrazia Cristiana, entrambi segretari regionali dei giovani Dc in anni diversi, entrambi legati alla figura dell’ex ministro agrigentino Calogero Mannino. Oggi, Totò Cuffaro, ex governatore siciliano, e Saverio Romano, ex ministro dell’Agricoltura, si ritrovano al centro di un’indagine per corruzione e turbativa d’asta. La Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per entrambi, una decisione che spetterà al GIP, il quale ha notificato loro un invito a comparire per l’interrogatorio preventivo. All’esito dell’interrogatorio si deciderà sull’istanza dell’accusa per Cuffaro e si valuterà se chiedere l’autorizzazione a procedere per Romano, in quanto deputato.
Dalla DC all’Udc, un percorso condiviso
Romano e Cuffaro hanno condiviso per anni un percorso politico comune: dalla militanza nella Dc al passaggio all’Udc. Successivamente, Romano ha lasciato il partito di Casini per fondare il Pid, sostenendo Berlusconi e ottenendo la nomina a ministro. Una nomina che suscitò l’imbarazzo del Quirinale a causa di un’inchiesta per mafia in corso, poi conclusasi con l’assoluzione per insufficienza di prove. Nonostante le diverse strade politiche intraprese, l’amicizia tra i due non è mai venuta meno. Romano era presente al fianco di Cuffaro durante l’attesa della sentenza della Cassazione che confermò la condanna dell’ex presidente della Regione per favoreggiamento aggravato a 7 anni, dei quali ne ha scontati meno di cinque.
Il ritorno alla politica di Cuffaro e la rottura del sodalizio
Dopo aver saldato i conti con la giustizia, grazie all’indulto e allo sconto di pena per buona condotta, e dopo una parentesi dedicata alle missioni umanitarie in Burundi, Cuffaro è tornato alla politica, prendendo le redini del partito da lui fondato, la Nuova Dc. Tuttavia, il sodalizio politico di una vita si è interrotto qualche mese fa, sancito dall’assenza di Cuffaro alla festa nazionale di Noi Moderati, partito in cui milita Romano, e viceversa dall’assenza di Romano alla Festa dell’Amicizia. Alla domanda sul perché della sua assenza alla festa della Dc, Romano ha risposto con un lapidario “No comment”, segnando una rottura definitiva.
Riflessioni sulla fine di un’era politica
L’inchiesta che coinvolge Cuffaro e Romano rappresenta un punto di svolta nella politica siciliana. Al di là delle responsabilità individuali, emerge il declino di una generazione politica cresciuta all’ombra della Democrazia Cristiana, segnata da trasformazioni, ambizioni e, ora, ombre giudiziarie. La fine di un sodalizio politico e personale che riflette i cambiamenti e le contraddizioni della storia politica italiana.
