Cambiamenti nella Sismicità dei Campi Flegrei
A partire dal 2023, i Campi Flegrei hanno assistito a un’intensificazione dell’attività sismica, concentrata principalmente nella zona centrale della caldera, tra Pozzuoli e Bagnoli. Questo fenomeno, caratterizzato da terremoti sempre più frequenti e intensi, ha destato l’attenzione della comunità scientifica. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment, ha analizzato questi cambiamenti, offrendo nuove prospettive sulla dinamica del vulcano.
Formazione o Riattivazione di una Faglia
La ricerca, condotta in collaborazione tra l’Università Roma Tre e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), suggerisce che l’intensificazione della sismicità potrebbe essere un segnale della formazione di una nuova faglia o della riattivazione di una faglia preesistente. Questa ipotesi spiegherebbe la concentrazione dell’attività sismica in un’area specifica della crosta terrestre, in contrasto con la microsismicità diffusa precedentemente osservata in tutta la caldera.
Implicazioni per il Monitoraggio e la Magnitudo Attesa
Guido Giordano, professore all’Università Roma Tre e coordinatore della ricerca, sottolinea l’importanza del fenomeno osservato per comprendere la localizzazione e i meccanismi dei terremoti nei Campi Flegrei. Secondo Giordano, questo cambiamento nel comportamento della crosta terrestre potrebbe avere implicazioni rilevanti per il potenziamento del monitoraggio e per la definizione della massima magnitudo attesa. Una valutazione accurata di questi parametri è fondamentale per la gestione del rischio sismico e la protezione della popolazione.
Un Approccio Integrato tra Monitoraggio e Ricerca
Francesca Bianco, dirigente di ricerca dell’INGV e coautrice dello studio, evidenzia come l’indagine abbia beneficiato di un’enorme quantità di dati sperimentali di alta qualità, analizzati con metodologie innovative. Bianco sottolinea l’importanza del connubio tra monitoraggio e ricerca scientifica per acquisire nuove conoscenze sui processi in corso ai Campi Flegrei. Questo approccio integrato permette di comprendere meglio la dinamica del vulcano e di migliorare la capacità di previsione degli eventi sismici.
Il Contesto Geologico dei Campi Flegrei
I Campi Flegrei sono una vasta caldera vulcanica situata nella regione Campania, caratterizzata da un’intensa attività idrotermale e bradisismica. Il bradisismo è un fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo, causato dalla variazione della pressione dei fluidi magmatici nel sottosuolo. Questo fenomeno, combinato con l’attività sismica, rende i Campi Flegrei un’area ad alto rischio vulcanico e sismico, richiedendo un monitoraggio costante e un’attenta pianificazione della gestione del rischio.
Studi Indipendenti e Cambiamenti nella Relazione Frequenza-Intensità
Lo studio si inserisce nel solco di altre ricerche indipendenti che avevano già evidenziato un cambiamento nella relazione tra frequenza della sismicità e intensità del sollevamento del suolo. Questi studi suggeriscono che la dinamica dei Campi Flegrei è in continua evoluzione, richiedendo un aggiornamento costante dei modelli di rischio e delle strategie di monitoraggio.
Prospettive Future e Necessità di un Monitoraggio Continuo
L’intensificazione dell’attività sismica nei Campi Flegrei e la possibile formazione o riattivazione di una faglia rappresentano una sfida complessa per la comunità scientifica e le autorità competenti. È fondamentale continuare a investire nella ricerca e nel monitoraggio, al fine di comprendere meglio la dinamica del vulcano e di migliorare la capacità di previsione degli eventi sismici. Solo attraverso un approccio integrato e multidisciplinare sarà possibile mitigare il rischio e proteggere la popolazione che vive in questa area ad alto rischio.
