Tomé-Açu: Un esempio di resilienza e sostenibilità

Tomé-Açu, un piccolo municipio situato nel cuore dello stato del Pará, in Brasile, si sta preparando ad accogliere delegati e visitatori da tutto il mondo in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop30). Elza Tenório, segretaria al Turismo di Tomé-Açu, esprime con orgoglio l’entusiasmo della comunità: “La nostra città è bellissima e accogliente. Siamo pronti a mostrare il nostro sistema agroforestale”.
La storia di Tomé-Açu è un esempio di resilienza e innovazione. Dopo aver subito una grave crisi negli anni ’70 a causa del declino della coltivazione del pepe nero, la comunità giapponese di seconda generazione ha saputo reinventarsi, sviluppando un sistema agroforestale che oggi rappresenta un modello di sostenibilità per l’intera regione amazzonica.

Il sistema agroforestale di Tomé-Açu: Un modello di agricoltura rigenerativa

Ernesto Suzuki, produttore e uno dei pionieri del progetto agroforestale Saf (Sistema Agroforestale), spiega: “Abbiamo un’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici, rigenerativa e al 100% organica”. Questo sistema innovativo si basa sulla coltivazione simultanea di diverse specie, tra cui cacao, açaí e palma da olio, senza necessità di deforestazione.
Una ricerca condotta per 12 anni in collaborazione con Embrapa (l’azienda brasiliana di ricerca agricola) e Natura ha dimostrato che la multicultura non solo non riduce la produttività, ma anzi aumenta la biodiversità e riduce del 15% l’uso di fertilizzanti organici. Questo approccio integrato consente di creare un ecosistema agricolo più stabile e resistente, in grado di adattarsi meglio alle sfide poste dai cambiamenti climatici.

Tomé-Açu: Un laboratorio globale di sostenibilità

Oggi, Tomé-Açu è riconosciuta come un laboratorio globale di sostenibilità amazzonica, con oltre 200 combinazioni di sistemi agroforestali, 800 ettari coltivati e un ambizioso obiettivo di espansione a 12.000 ettari entro il 2030. L’esperienza di Tomé-Açu ha attirato l’attenzione di esperti e tecnici da tutto il mondo. “Dalla Malesia sono venuti tecnici per imparare da noi”, racconta Suzuki, sottolineando come il sistema produttivo locale dimostri che è possibile unire la coltivazione di cacao, açaí e olio di palma in modo sostenibile, garantendo un reddito costante durante tutto l’anno senza distruggere la foresta.
La Cop30 rappresenta un’opportunità unica per Tomé-Açu di condividere la propria esperienza e ispirare altre comunità e regioni a seguire un modello di sviluppo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il successo di Tomé-Açu dimostra che è possibile coniugare la produzione agricola con la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici, aprendo nuove prospettive per il futuro dell’Amazzonia e del mondo.

Un modello da emulare

La storia di Tomé-Açu è un faro di speranza in un contesto globale segnato da sfide ambientali sempre più urgenti. Dimostra che l’innovazione e la collaborazione possono portare a soluzioni concrete per un futuro più sostenibile. L’esperienza di questa comunità brasiliana dovrebbe ispirare politiche agricole e ambientali a livello globale, promuovendo un modello di sviluppo che valorizzi la biodiversità, rispetti l’ambiente e garantisca il benessere delle comunità locali.

Di atlante

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