L’appello di Suor Monia Alfieri per un buono scuola nazionale
Suor Monia Alfieri, figura di spicco dell’Unione Superiore Maggiori d’Italia, ha lanciato un appello accorato per l’istituzione di un buono scuola a livello nazionale. Durante la sua audizione alla Commissione Bilancio del Senato, Suor Alfieri ha sottolineato l’importanza di rendere la parità scolastica più concreta, superando le attuali limitazioni e disparità.
Il coraggio di un tempo e la necessità di un nuovo passo
Suor Alfieri ha riconosciuto l’impegno dell’attuale governo nell’allocare nuovi fondi, soprattutto a sostegno degli alunni con disabilità. Tuttavia, ha esortato a compiere un ulteriore passo avanti, invocando “il coraggio del buono scuola nazionale che aiuterebbe le classi sociali più svantaggiate a scegliere liberamente la scuola”. Questo strumento, secondo Suor Alfieri, sarebbe fondamentale per garantire un’effettiva libertà di scelta educativa per tutte le famiglie, indipendentemente dal loro status socio-economico.
Il declino delle scuole paritarie e il rischio di segregazione
Suor Alfieri ha presentato dati allarmanti riguardo al calo del 35% degli alunni nelle scuole paritarie, dovuto all’insostenibilità dei costi per molte famiglie. Ha evidenziato come stiano proliferando “le scuole dei ricchi con rette da oltre 20mila euro l’anno”, un fenomeno che rischia di accentuare la segregazione scolastica. La sua preoccupazione è che si crei un sistema a due velocità, in cui solo le famiglie più abbienti possono permettersi di scegliere la scuola migliore per i propri figli, mentre le famiglie meno fortunate sono costrette a rinunciare a questa opportunità.
L’efficacia del buono scuola nelle regioni virtuose
Suor Alfieri ha portato ad esempio le regioni come Veneto, Lombardia e Piemonte, dove il buono scuola ha dimostrato di funzionare efficacemente. In queste realtà, il buono scuola ha contribuito a sostenere le famiglie nel pagamento delle rette scolastiche, permettendo loro di scegliere la scuola paritaria che meglio risponde alle esigenze dei propri figli. Estendere questo modello a livello nazionale, secondo Suor Alfieri, potrebbe rappresentare una svolta per il sistema scolastico italiano.
Superare le ideologie per un pluralismo educativo
A 25 anni dalla legge sulla parità voluta dall’allora ministro Luigi Berlinguer, Suor Alfieri ha lamentato come le ideologie continuino a ostacolare il pieno riconoscimento del ruolo delle scuole paritarie. “Questa emorragia dalle scuole paritarie”, ha affermato, “lede il pluralismo educativo che invece è fondamentale per la democrazia”. La chiusura delle scuole paritarie, soprattutto nel Sud Italia, impoverisce l’offerta formativa e limita la libertà di scelta delle famiglie, minando i principi stessi della democrazia.
Un passo necessario per un’istruzione più equa
L’appello di Suor Monia Alfieri per un buono scuola nazionale merita un’attenta riflessione. In un contesto in cui le disuguaglianze sociali tendono ad acuirsi, garantire un accesso equo all’istruzione diventa un imperativo etico e sociale. Il buono scuola, se ben strutturato e finanziato, potrebbe rappresentare uno strumento efficace per sostenere le famiglie meno abbienti e promuovere una maggiore parità di opportunità nel sistema scolastico italiano. Superare le resistenze ideologiche e politiche è fondamentale per costruire un futuro in cui ogni bambino, indipendentemente dal suo background socio-economico, possa avere la possibilità di realizzare il proprio potenziale.
