La Reazione alla Decisione di Archiviazione

La 22enne che ha accusato Leonardo Apache La Russa e un amico dj di violenza sessuale ha espresso la sua ferma opposizione alla decisione di archiviare l’indagine. Attraverso il suo avvocato, Stefano Benvenuto, ha dichiarato che il provvedimento è inaccettabile, in quanto ritenuto lesivo della sua dignità di donna e in contrasto con le prove raccolte, incluse le testimonianze e le intercettazioni in possesso della difesa.

Il Ricorso alla Corte di Bruxelles

In risposta all’archiviazione, la giovane ha conferito un nuovo mandato al suo legale per presentare il caso alla Corte di Bruxelles. Questa mossa indica una determinazione a portare la questione a livello internazionale, cercando giustizia e una revisione del caso al di fuori dei confini nazionali. La decisione di rivolgersi alla Corte di Bruxelles sottolinea la gravità delle accuse e la convinzione della denunciante di avere subito un’ingiustizia.

Le Prove a Sostegno della Denuncia

La 22enne insiste sul fatto che esistono prove concrete a sostegno della sua denuncia, citando le dichiarazioni dei testimoni, le intercettazioni e altri elementi in possesso del suo difensore. Questi elementi, a suo dire, contraddicono la decisione di archiviazione e dovrebbero essere presi in considerazione per una corretta valutazione del caso. La difesa si prepara quindi a presentare queste prove alla Corte di Bruxelles, nella speranza di ottenere un riesame della vicenda.

La Determinazione a Non Fermarsi

La dichiarazione finale della giovane, “Non ho intenzione di fermarmi qui”, evidenzia una forte determinazione a proseguire la battaglia legale e a non accettare passivamente la decisione di archiviazione. Questa affermazione riflette un impegno a lottare per la verità e la giustizia, nonostante le difficoltà incontrate finora. La sua decisione di portare il caso a Bruxelles dimostra una volontà di esplorare tutte le possibili vie legali per ottenere un esito diverso.

Riflessioni sulla Giustizia e la Percezione Pubblica

La vicenda solleva interrogativi importanti sulla giustizia e sulla percezione pubblica dei casi di violenza sessuale. La decisione di archiviare l’indagine, contestata dalla denunciante, evidenzia la complessità di tali processi e la difficoltà di ottenere giustizia. Il ricorso alla Corte di Bruxelles rappresenta un tentativo di superare i limiti del sistema giudiziario nazionale e di ottenere un’equa valutazione delle prove. La determinazione della giovane a non arrendersi sottolinea l’importanza di dare voce alle vittime e di garantire che le loro denunce siano prese sul serio.

Di veritas

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