Il riconoscimento tardivo dell’Ucraina

Irina Scherbakova, figura di spicco nel panorama culturale e attivista russa, ha espresso forti critiche nei confronti dell’Occidente per la sua prolungata incapacità di riconoscere l’Ucraina come uno Stato pienamente indipendente. Durante un incontro online con la stampa, in occasione del conferimento del Premio Friuli Storia a Udine per il suo libro ‘Le mani di mio padre. Una storia di famiglia russa’, Scherbakova ha sottolineato come l’Occidente abbia a lungo considerato l’Ucraina sotto l’influenza russa, realizzando solo con l’inizio della guerra la reale situazione geopolitica. Questa tardiva comprensione ha avuto conseguenze significative sulla risposta europea al conflitto.

La propaganda del Cremlino e le debolezze occidentali

Scherbakova ha evidenziato come la propaganda del Cremlino, volta a dipingere l’Ucraina come un paese dominato da nazionalisti e con una significativa popolazione russofona, abbia trovato terreno fertile non solo in Russia ma anche in alcune aree dell’Europa. Putin, secondo l’attivista, ha saputo sfruttare le debolezze dell’Occidente, in particolare i forti interessi economici che legano paesi come Italia e Germania a Mosca. L’obiettivo di Putin era sottomettere rapidamente l’Ucraina, costringendo l’Occidente ad accettare il fatto compiuto. Tuttavia, la strenua resistenza ucraina ha sventato questi piani, obbligando l’Europa a prendere decisioni più rapide e determinate.

Il piano di pace europeo e le prospettive future

Interpellata sul piano europeo in 12 punti per la pace in Ucraina, Scherbakova ha riconosciuto il potenziale di tale iniziativa, sottolineando che la sua piena attuazione, con la confisca dei beni russi e un’effettiva assistenza militare a Kiev, rappresenterebbe un aiuto concreto. Nonostante ciò, ha criticato la lentezza dell’azione europea negli anni precedenti. Riguardo alla politica del presidente statunitense Donald Trump, Scherbakova l’ha definita ‘imprevedibile’, auspicando che un’eventuale pace non sia imposta con la forza o la costrizione a Kiev. Un cessate il fuoco lungo la linea di contatto sarebbe auspicabile, ma è Putin che sembra non volerlo.

L’atteggiamento della popolazione russa verso la guerra

Scherbakova ha delineato un quadro complesso dell’atteggiamento della popolazione russa verso la guerra. Ha distinto una minoranza che ha accolto favorevolmente il conflitto e le proteste individuali che continuano a manifestarsi, da una maggioranza che ha ‘normalizzato’ il conflitto, preferendo voltare lo sguardo. La storica ha evidenziato come molte persone desiderino la fine della guerra, ma non credono di avere il potere di influenzarne l’esito, ritenendo che sia Putin ad averla iniziata e che spetti a lui porvi fine.

Riflessioni sull’indipendenza e la responsabilità

Le parole di Irina Scherbakova ci invitano a riflettere sulla complessità delle dinamiche geopolitiche e sulla responsabilità dell’Occidente nel riconoscere e sostenere l’indipendenza degli Stati. La sua analisi lucida e critica mette in luce le debolezze e le contraddizioni di un sistema che, per troppo tempo, ha anteposto gli interessi economici ai valori fondamentali della libertà e dell’autodeterminazione. La resistenza ucraina, come sottolinea Scherbakova, è un monito per l’Europa e per il mondo intero: la difesa della democrazia e dei diritti umani richiede decisioni coraggiose e azioni concrete.

Di euterpe

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