Richiesta di nuove testimonianze e perizia

La Procura Generale di Roma ha avanzato una richiesta formale nel processo d’appello bis per il femminicidio di Serena Mollicone, chiedendo l’ascolto di oltre testimoni, inclusi consulenti, e una nuova perizia sul buco della porta della caserma dei carabinieri di Arce. Questa richiesta giunge nel contesto del procedimento che vede imputati l’ex comandante della caserma, Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, accusati di concorso in omicidio dopo l’annullamento della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.

Obiettivo dell’accusa: Provare l’ingresso e la morte in caserma

Il rappresentante dell’accusa ha dichiarato davanti alla Corte d’Assise che l’obiettivo principale è dimostrare che “Serena sia entrata in caserma quel giorno senza più uscirne e che ha sbattuto con la testa contro una porta della stazione dell’Arma”. L’accusa mira anche ad accertare “eventuali depistaggi attuati da Franco Mottola” per ostacolare le indagini e proteggere i responsabili.

Testimonianze chiave e la figura di Santino Tuzzi

La Procura Generale ha richiesto l’audizione del luogotenente Gabriele Tersigni in relazione alle dichiarazioni di Santino Tuzzi, il supertestimone (poi suicida) che aveva affermato di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma. Sebbene Tuzzi avesse in parte ritrattato la sua testimonianza, l’accusa ritiene cruciale approfondire le sue affermazioni originali e il contesto in cui sono state rilasciate.

Nuova perizia sul pugno di Mottola

Un elemento centrale della richiesta della Procura è una nuova perizia riguardante quanto riscontrato all’interno della caserma, in particolare in relazione al pugno che Franco Mottola ha ammesso di aver dato “di piatto” alla porta durante una lite con il figlio Marco. L’accusa intende stabilire se questo episodio possa essere collegato alle lesioni riportate da Serena Mollicone e se la porta in questione sia la stessa contro cui la giovane avrebbe sbattuto la testa.

Prossimi passi e tempi previsti

I giudici della Corte d’Assise si sono riservati di decidere sulle richieste della Procura Generale nella prossima udienza, fissata per il 19 novembre. È stato inoltre annunciato che la sentenza del processo d’appello bis potrebbe essere emessa nella primavera successiva, segnando un ulteriore capitolo in questo lungo e complesso caso giudiziario.

Riflessioni sul caso Mollicone e la ricerca della verità

Il caso di Serena Mollicone rappresenta una ferita aperta nel tessuto sociale e giudiziario italiano. La richiesta di nuove testimonianze e perizie dimostra la determinazione della Procura Generale nel perseguire la verità e garantire giustizia per Serena e la sua famiglia. L’attenzione si concentra ora sulla decisione dei giudici e sull’esito del processo d’appello bis, nella speranza che possa finalmente fare luce su uno dei casi di cronaca nera più complessi e dolorosi del nostro paese.

Di veritas

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