Un Sogno che Diventa Realtà
James McAvoy, noto per la sua versatilità in ruoli che spaziano dal mondo Marvel di X-Men a thriller come Split e Glass, ha finalmente coronato un desiderio che coltivava fin dall’età di 16 anni: dirigere un film. Il suo debutto dietro la macchina da presa è avvenuto con ‘California Schemin”, una dramedy presentata alla Festa del Cinema di Roma, segnando una nuova tappa nella sua poliedrica carriera.
La Vera Storia di Silibil N’ Brains
Il film è ispirato alla vera storia del duo rap scozzese Silibil N’ Brains, composto da Billy Boyd (interpretato da Samuel Bottomley) e Gavin Bain (interpretato da Seamus McLean Ross). Nei primi anni 2000, per essere presi sul serio nell’ambiente musicale, i due decisero di fingersi rapper californiani. Questa finzione, nata come una parodia dei discografici alla ricerca di cloni di Eminem o Tupac, si trasformò in un successo inaspettato, portando a un ricco contratto, un seguito di fan e ingenti guadagni. Tuttavia, questa “ubriacatura di attenzione” rese sempre più difficile per Gavin e Billy abbandonare la maschera.
McAvoy: ‘Ho Aspettato il Momento Giusto’
McAvoy ha spiegato di aver rimandato il debutto alla regia per acquisire maggiore esperienza: “Nella carriera di attore, quando lavoravo con registi non bravi, pensavo di poter fare di meglio, ma quando collaboravo con cineasti incredibili, mi chiedevo come facessero a essere così grandiosi. Ho capito allora di dover aspettare prima di dirigere un film, perché mi serviva più esperienza. Alla fine, però, ho deciso di mettermi alla prova”.
Un Legame Personale con la Trama
L’idea di portare la storia dei Silibil N’ Brains sul grande schermo è nata dal desiderio di McAvoy di raccontare qualcosa di vicino al suo background: “Volevo debuttare raccontando qualcosa di vicino alla mia storia e non volevo che questo fosse l’ennesimo film ambientato in Scozia su abusi, violenza domestica o droghe. La loro vicenda era perfetta perché è divertente, emozionante, ma allo stesso tempo parla di verità, finzione e ambizione”.
Sacrifici e Successo: Un Tema Universale
McAvoy sottolinea come la trama risuoni con la sua esperienza personale: “Sentivo un legame personale perché ruota intorno alla domanda ‘quanto sei disposto a sacrificare per avere successo?’. A volte, come performer, ti trovi a sacrificare anche la tua salute fisica, quella mentale, a volte la tua dignità. È meraviglioso dare tutto, ma allo stesso tempo è molto pericoloso. E in questo film, i due uomini protagonisti pagano un prezzo molto alto”. L’attore ammette di interrogarsi ancora oggi sui sacrifici che la sua carriera comporta: “Il mio percorso non è stato così folle, né così dannoso, ma ancora oggi mi trovo a chiedermi se a volte non stia sacrificando la mia vita familiare, la mia identità o la mia integrità… è facile superare i limiti”.
Robert Redford: Un Modello di Ispirazione
Tra i grandi registi che McAvoy ha preso come modello per il suo debutto c’è Robert Redford, con cui ha lavorato in ‘The Conspirator’: “È stato un onore lavorare con qualcuno come Robert. Sapeva sempre cosa voleva da una scena e ti faceva capire molto chiaramente la sua visione, qualcosa che aiutava tutti sul set perché comunicava sicurezza. Io ho imparato molto da lui. Ho capito quanto fosse importante, rispondendo alle domande degli attori e della troupe, essere il più chiari possibile, non lasciare dubbi, e in quei casi in cui non avevo una risposta, mettere da parte l’ego e chiedere anche il consiglio degli altri, trovare la risposta insieme”.
Un Esordio Promettente
Con ‘California Schemin”, James McAvoy dimostra di possedere non solo talento recitativo, ma anche una sensibilità registica capace di affrontare temi complessi con leggerezza e profondità. Il film promette di essere un’interessante riflessione sui sacrifici e le ambizioni nel mondo dello spettacolo, arricchita da un tocco personale e da un’esperienza maturata sul set al fianco di grandi maestri.
