Prezzi in discesa per benzina e gasolio
Una boccata d’ossigeno per gli automobilisti italiani: i prezzi dei carburanti continuano a scendere, raggiungendo livelli che non si vedevano da diversi mesi. Secondo le rilevazioni di Staffetta, la benzina self service si attesta a una media di 1,694 euro al litro, il valore più basso dal 13 maggio, mentre il diesel self service è sceso a 1,622 euro al litro, il minimo degli ultimi quattro mesi. Questo calo è una diretta conseguenza della diminuzione delle quotazioni dei prodotti raffinati sui mercati internazionali.
Dettaglio dei prezzi rilevati
L’analisi di Staffetta, basata sui dati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha preso in considerazione circa 18mila impianti di distribuzione carburanti su tutto il territorio nazionale. Ecco il dettaglio dei prezzi medi praticati alle ore 8:00 di ieri:
- Benzina self service: 1,694 euro/litro (-4 millesimi)
- Diesel self service: 1,622 euro/litro (-5 millesimi)
- Benzina servito: 1,835 euro/litro (-5 millesimi)
- Diesel servito: 1,763 euro/litro (-5 millesimi)
- GPL servito: 0,691 euro/litro (invariato)
- Metano servito: 1,410 euro/kg (-2 millesimi)
- GNL: 1,233 euro/kg (-1 millesimo)
Si notano lievi differenze tra i prezzi praticati dalle compagnie petrolifere (leggermente superiori) e quelli delle cosiddette “pompe bianche” (più economici).
Situazione autostradale
Come di consueto, i prezzi dei carburanti lungo le autostrade si confermano più elevati rispetto alla media nazionale. Ecco i valori rilevati:
- Benzina self service: 1,794 euro/litro (servito 2,056 euro/litro)
- Gasolio self service: 1,734 euro/litro (servito 2,001 euro/litro)
- GPL: 0,832 euro/litro
- Metano: 1,505 euro/kg
- GNL: 1,297 euro/kg
Questi dati evidenziano un divario significativo tra i prezzi self service e quelli serviti, soprattutto in autostrada, dove la comodità del servizio si fa pagare cara.
Fattori che influenzano i prezzi
Diversi fattori concorrono alla formazione dei prezzi dei carburanti. Oltre alle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, incidono le accise (imposte indirette applicate sui carburanti), l’IVA, i costi di trasporto e distribuzione, e le politiche commerciali delle singole compagnie petrolifere. Le oscillazioni dei prezzi del petrolio greggio, dovute a dinamiche geopolitiche e decisioni dei paesi produttori (OPEC+), si riflettono inevitabilmente sui prezzi alla pompa. Infine, la concorrenza tra i diversi operatori del settore può determinare variazioni locali dei prezzi.
Un respiro di sollievo, ma attenzione alle dinamiche di mercato
Il calo dei prezzi dei carburanti rappresenta senza dubbio una notizia positiva per i consumatori, che vedono alleggerirsi la pressione sui bilanci familiari. Tuttavia, è importante monitorare attentamente l’evoluzione dei mercati energetici e le decisioni politiche in materia di accise, per valutare la sostenibilità di questo trend e scongiurare improvvisi aumenti in futuro. La transizione verso fonti di energia alternative e una maggiore efficienza energetica rimangono obiettivi fondamentali per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e stabilizzare i prezzi a lungo termine.
